Guglielmo Marconi, il nipote: “Lo presero per pazzo, vinse il Nobel senza mai laurearsi”

Scopriamo di più sullo scienziato e inventore Guglielmo Marconi, grazie alle parole del nipote che ne delinea un profilo umano e personale inedito.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Dai primi esperimenti radiofonici, realizzati dal premio Nobel della fisica Guglielmo Marconi, son trascorsi 130 anni.

Per commemorare il padre della radio, in occasione dell’inaugurazione del ciclo “I pomeriggi culturali dell’Hotel Milano”, l’Hotel Milano Alpen Spa di Castione accoglierà il nipote di Guglielmo Marconi, il professor Guglielmo Giovanelli Marconi, 58 anni, docente di storia contemporanea all’Università popolare Meier di Milano, per ripercorrere insieme tutta la storia sugli esordi del nonno nel campo della telegrafia senza fili.

Ma chi era Guglielmo Marconi e quali aneddoti della sua vita possono aiutarci a comprendere meglio l’uomo che si cela dietro al premio Nobel? Il nipote ci ha offerto una prospettiva di lui più autentica e vicina a tutti noi.

Guglielmo Marconi, l’uomo dietro l’inventore

In un’intervista al Corriere della Sera il professor di storia contemporanea e tenente in congedo nell’Esercito italiano Guglielmo Giovanelli Marconi, 58 anni, ha rivelato dei particolari inediti riguardanti la vita di suo nonno, Guglielmo Marconi. Il nipote del premio Nobel, inoltre, ha spiegato di vivere lontano dal mondo digitale preferendo osservare la tecnologia ancora da un telefono cellulare che non fa le foto. Pur non avendo conosciuto personalmente il nonno ha avuto la fortuna di trascorrere molto tempo con la nonna, sua moglie, grazie alla quale ha potuto apprendere tanto sulla sua vita, dal punto di vista umano e personale.

Emerge una figura di un uomo interessante, dietro l’inventore, figlio del suo tempo e amante del mare e della musica, oltre che della scienza, la cui passione nasce fin da giovanissimo.

Come racconta la nonna al nipote, il futuro premio Nobel all’età di 15 anni, forse anche 14, si trovava in gita con i genitori al monastero di Oropa, vicino Biella, in Piemonte, quando inizia a riflettere sui fulmini e il suono dei lampi, sulla differenza tra luce e suono, iniziando a comprendere che vi fossero delle cose che il semplice sguardo non era in grado di vedere. Da lì decide di abbonarsi a un mensile dell’epoca, L’elettricità, in cui trovavano spazio le teorie dei dei teorici della comunicazione senza fili.

Gli anni in esilio dell’inventore e premio Nobel e la fortuna all’estero

Guglielmo Marconi nasce a Bologna ma vive a Londra per poi tornare in Italia, a Roma. Spiega così, il nipote, le motivazioni che lo spinsero a lasciare il suo Paese:

Amava l’Italia, ma qui inizialmente non venne capito. Offrì la sua invenzione al ministero delle Poste e Telegrafi di Roma, ma il funzionario delle poste scrisse che avrebbero dovuto rinchiuderlo alla Lungara, che era un manicomio criminale.

La sua prima sostenitrice fu la madre, che era irlandese, e a Londra trovarono un campo molto più fertile in cui condurre le ricerche, perciò senza dubbio è un Paese che gli ha dato tanto.

Ma c’è da dire anche che, nonostante ne avesse tutto il diritto, rifiutò sempre la cittadinanza britannica per mantenere quella italiana, perché era molto legato al territorio.

Guglielmo Marconi, un punto di riferiamo moderno per i giovani

Il nipote di Guglielmo Marconi, oltre ad essere orgoglioso di suo nonno, non solo per la telegrafia senza fili ma anche per “il principio del radar per la navigazione cieca, l’antenna parabolica poi usata come base per i satelliti, fino ad arrivare all’antenato del cellulare che oggi abbiamo sempre con noi”, crede che possa essere un valido esempio anche per molti giovani d’oggi. Spiega così Guglielmo Giovanelli Marconi:

Mio nonno è stato il primo caso di giovane mai laureato a vincere il Nobel per la Fisica.

Pensate che, proprio in questa materia, venne bocciato per sei volte all’università, che poi lasciò.

Perciò il mio consiglio è di non scoraggiarsi mai, anche se si inciampa in qualche esame, oppure nella vita, si riuscirà sempre a trovare la propria strada.

Leggi anche: Chi è Camille Gottlieb, nipote di Grace Kelly che promuove la sicurezza stradale

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