Più aiuti umanitari, ricostruzione e il desiderio di pace e di cessate il fuoco: è questo il monito di Padre Gabriel Romanelli, parroco della Chiesa della Sacra Famiglia di Gaza, situata nel quartiere Al Zaytoun, nella zona settentrionale della città.
Argentino di origini italiane, il religioso è a capo dell’unica chiesa cattolica dell’area e ogni giorno lavora per la sua comunità, rinnovando l’impegno nell’assistere i più bisognosi della Striscia di Gaza.
Nel giorno in cui è stato proclamato lo sciopero dei sindacati a sostegno della popolazione gazawa che riguarda tutti i settori, dal trasporto pubblico alle scuole, vediamo meglio chi è Padre Gabriel Romanelli.
Dalla vocazione all’arrivo a Gaza
Padre Gabriel Romanelli, come riporta “New York Encounter”, è entrato a far parte dell’Istituto del Verbo Incarnato, congregazione cattolica fondata in Argentina nel 1984, quando era 18enne.
Dopo esser diventato sacerdote, aver vissuto due anni in Egitto e poi in Giordania, l’arcivescovo Michel Sabbah, Patriarca latino di Gerusalemme, lo ha inviato come formatore al Seminario patriarcale di Beit Jala. Qui Padre Gabriel Romanelli vi è rimasto per 14 anni e successivamente nel 2019 è diventato il parroco della Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza.
La sua parrocchia ospita oggi anche il convento delle Missionarie della Carità, una scuola e un orfanotrofio, ponendosi come punto di riferimento per la comunità locale gazawa.
Il rapporto di Padre Gabriel Romanelli con Francesco e Papa Leone XIV
Padre Gabriel Romanelli, soprattutto negli ultimi mesi di pontificato di Papa Francesco, era solito aggiornare il Pontefice quotidianamente su quanto stesse avvenendo a Gaza, in particolare sulla condizione e lo stato di salute della popolazione.
Il parroco della Chiesa della Sacra Famiglia dal 2019 è, inoltre, tutt’oggi in contatto con Papa Leone XIV e solo sei giorni fa hanno avuto una conversazione telefonica. Padre Gabriel Romanelli, come riporta la Sala Stampa vaticana, ha riferito all’attuale Pontefice che, sebbene la situazione nella Striscia di Gaza sia estremamente complessa, la parrocchia da lui guidata “continua a resistere”.
Inoltre, è tuttora in corso “la distribuzione di cibo e di beni di prima necessità” sia per tutti coloro che vivono nell’area colpita dalla guerra sia per i 450 rifugiati che si sono rivolti alla Chiesa della Sacra Famiglia. E, nonostante le quotidiane operazioni militari, Padre Gabriel Romanelli ha assicurato a Papa Leone XIV che proseguono anche le attività dell’oratorio per bambini e ragazzi. Rimane, inoltre, in funzione anche la farmacia che si trova all’interno della chiesa.
L’appello di Padre Gabriel Romanelli per la popolazione di Gaza

I contatti quotidiani con Papa Francesco e con Papa Leone XIV dimostrano qual è la missione di Padre Gabriel Romanelli assieme alle suore e agli altri religiosi dell’Istituto del Verbo Incarnato e alle sorelle di Madre Teresa: rimanere giorno dopo giorno al fianco della popolazione di Gaza colpita e stremata dalla guerra in corso.
Ecco, a proposito, le parole di Padre Romanelli, come riporta “Vatican News”:
Continuiamo a servire chi è nel bisogno, gli anziani, i malati. […]
Siamo qui per Gesù Cristo, per servirlo nell’Eucaristia, e lo serviamo nella persona dei poveri e malati, di coloro che soffrono. […]
Noi, che siamo su questo calvario di Gaza, chiediamo pace e giustizia per tutti.
E continuiamo a pregare, questa è la nostra missione.
Il Signore ci ha insegnato a predicare, a credere e ad avere fiducia in Lui. […]
Noi qui, con molta semplicità e umiltà, continueremo.
Non è facile, ma siamo nelle mani del Signore e abbiamo fiducia che, con l’aiuto di tante persone buone nel mondo, tutto questo, un giorno, si fermerà.
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