Chi era Nino Benvenuti, leggenda azzurra della boxe dalle radici istriane

Addio a Nino Benvenuti, campione olimpico di boxe nel 1960. L'atleta si è spento a 87 anni, dopo una carriera fatta di successi.

spot_img

La boxe italiana piange Nino Benvenuti, campione mondiale e olimpico di boxe. L’atleta è scomparso ieri, 20 maggio, a 87 anni. Nella sua carriera ha collezionato una serie di traguardi nei pesi welter, superwelter e medi.

La camera ardente di Benvenuti sarà allestita presso il CONI e potrà essere visitata fino a domani. I funerali si terranno a Roma, giovedì. Ripercorriamo, ora, la vita e la carriera del campione.

Chi era Nino Benvenuti?

Giovanni Benvenuti, detto Nino, è nato il 26 aprile 1938 a Isola d’Istria, oggi appartenente alla Slovenia, in una famiglia di sfollati italiani. Sotto la dittatura di Tito, dunque, è fuggito a Trieste, dove è cresciuto.

La sua carriera sportiva è iniziata a 13 anni e, fin da subito, ha ottenuto diversi successi, tanto da arrivare, nel 1955, in Nazionale senza aver mai perso. L’anno successivo, infatti, subirà la prima sconfitta, in Turchia.

Sempre nel 1956 è venuta a mancare la mamma del pugile e, a causa di ciò, non ha partecipato all’Olimpiade di Melbourne. L’anno successivo, però, si è aggiudicato l’oro agli Europei di Praga, titolo confermato anche due anni dopo.

Leggi anche: Chi era Giuseppe Moioli, il campione olimpico più longevo d’Italia

I suoi grandi successi nella boxe

Il grande traguardo nella carriera agonistica di Benvenuti è arrivato nel 1960, in occasione dei Giochi Olimpici di Roma. L’atleta ha conquistato la medaglia d’oro nella categoria dei pesi welter e si aggiudica la coppa Val Barker, al posto del mediomassimo Cassius Clay.

Nino Benvenuti è stato il primo italiano a vincere tale trofeo, destinato all’atleta migliore del torneo. Tra il 1965 e il 1966, poi, è diventato campione mondiale dei pesi superwelter, contro Sandro Mazzinghi. Nel 1967, invece, ha avuto accesso ai pesi medi, iniziando la rivalità con Emile Griffith.

I match con lo statunitense hanno portato Benvenuti a conquistare per due volte il titolo mondiale, nel 1967 e nel 1970. Con l’avvento degli anni Settanta, però, è iniziata l’ultima fase della carriera del pugile.

Leggi anche: Chi era Eddie Jordan, il patron della Formula 1 che scoprì Michael Schumacher

Il ritiro dal ring

A partire dagli anni Settanta, Nino Benvenuti si è dovuto scontrare con l’argentino Carlos Monzòn. Nel 1971, durante il match a Roma e la rivincita a Montecarlo, l’italiano ha perso inaspettatamente.

Nello specifico, durante questo incontro, Benvenuti, seguendo le indicazioni del manager Giorgio Amaduzzi, ha gettato la spugna, per preservarsi. A questo evento è seguito il ritiro del pugile dal mondo della boxe.

Nel corso della sua carriera, Nino Benvenuti ha partecipato a 90 incontri, collezionando 85 vittorie, un pareggio e 7 sconfitte. Sul ritiro avvenuto in seguito al match con Monzòn, lo stesso Benvenuti aveva dichiarato:

Mai avrei accettato di abbandonare il ring da campione.

Mi sarebbe sembrato di evitare l’ultimo sfidante per paura di perdere.

Fu così che quella notte, a Montecarlo, finì la mia carriera di pugile.

Se avessi rifiutato di incontrare Monzon, la prima volta a Roma e poi a Montecarlo, avrei potuto continuare ancora.

Sì, certo, ma per quanto tempo e con quale spirito, sapendo di aver evitato il migliore?

Dopo il ritiro, il pugile ha recitato nei film Vivi o preferibilmente morti, Mark il poliziotto spara per primoCarnera – The Walking Mountain. È diventato anche giornalista pubblicista e commentatore sportivo per la Rai e, nel 2006, è stato portabandiera nella Cerimonia di chiusura dei XX Giochi invernali di Torino.

Il cordoglio della Presidente del Consiglio

Nino Benvenuti si è spento ieri, 20 maggio, a 87 anni. In segno di lutto il CONI ha disposto le bandiere di Palazzo H a mezz’asta. Sempre nello stesso edificio, all’interno del Salone d’Onore, è stata allestita la camera ardente, visitabile fino a domani.

I funerali si svolgeranno a Roma giovedì, alle ore 11:30, in Piazza del Popolo, presso la Chiesa degli Artisti. A celebrare la messa sarà Monsignor Antonio Staglianò.

A ricordare il campione pluripremiato, Nino Benvenuti, è stata la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, la quale ha scritto sul suo profilo X il seguente messaggio:

Addio a Nino Benvenuti, campione straordinario e simbolo di un’Italia fiera, coraggiosa, capace di rialzarsi.

È stato uno dei più grandi pugili della nostra storia, ma anche molto di più: profondamente legato alle sue radici istriane, è stato un testimone instancabile della tragedia delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, contribuendo a scrivere una storia che non era stata raccontata.

Alla sua famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio pensiero commosso.

Grazie, Nino, per i tuoi combattimenti sul ring e per quelli in difesa della verità.

L’Italia non ti dimenticherà.

spot_img

Correlati

Papà ti porto io allo stadio, la Roma accoglie con amore Angelo malato di SLA

A volte il calcio è solo uno sport. Altre volte, è tutto: memoria, identità,...

Carlo Acutis e il ricordo della mamma: la leucemia predetta e il primo miracolo

Antonia Salzano, mamma di Carlo Acutis, ha ripercorso a Verissimo la storia del figlio...

Chi è Anna Maisetti, la prima modella con linfedema: “Dal cancro alla Milano Fashion Week”

Affrontare una malattia non è mai semplice, soprattutto quando il percorso di guarigione comporta...
spot_img