Miriam Adelson ha 80 anni ed è una miliardaria israelo-americana. Grande sostenitrice di Trump, e donatrice durante la campagna elettorale dell’attuale Presidente, è riuscita a convincere il tycoon a far liberare gli ostaggi israeliani in mano di Hamas.
La donna, infatti, è sempre stata in contatto con le famiglie dei prigionieri, sentendo le loro testimonianze e il loro dolore. In questo modo, Adelson ha funto da intermediaria con il Premier, inducendolo a redigere l’accordo di pace per Gaza.
La fama dell’80enne è cresciuta nel momento in cui Trump l’ha ringraziata pubblicamente durante il proprio discorso alla Knesset. In particolare, il Presidente ha elogiato l’impegno e l’attenzione rivolta ai familiari degli ostaggi palestinesi e le ingenti donazioni a sostegno della campagna di Trump.
Chi è Miriam Adelson
Miriam Farbstein è nata il 10 ottobre 1945 a Tel Aviv, da genitori immigrati dalla Polonia. Dopo la specializzazione in Medicina, per il trattamento delle dipendenze, nel 1991 si è sposata con Sheldon Adelson, miliardario del settore dei casinò e proprietario della Las Vegas Sands. In seguito alla morte del marito, dunque, la donna ha assunto il controllo dell’azienda.
La carriera di Miriam Adelson, però, si è incentrata soprattutto sull’ambito medico. L’attuale 80enne, infatti, ha lavorato come capo internista in un pronto soccorso del Rokach (Hadassah) di Tel Aviv, per poi fondare una clinica di ricerca e un centro per l’abuso di sostanze.
Grande sostenitrice di Israele, Adelson è editrice del quotidiano gratuito Israel Hayom. Dal punto di vista politico, la donna ripone ampia fiducia in Trump, tanto da essere stata una delle principali sostenitrici finanziarie delle campagne elettorali del tycoon.
Leggi anche: La nuova vita del piccolo Adam, da Gaza in Italia: “Ora voglio studiare”
Il sostegno a Donald Trump

Come fa sapere Tgcom24, Miriam Adelson è da circa 15 anni una delle maggiori donatrici individuali del Partito Repubblicano, mentre dal 2016 è tra le principali sostenitrici finanziarie di Donald Trump.
In occasione delle varie campagne presidenziali di quest’ultimo, Adelson ha versato una somma totale di 106 milioni di dollari, divenendo la terza più grande donatrice per la candidatura di Trump.
Il Presidente statunitense, quindi, le ha conferito la Presidential Medal of Freedom, ossia la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti, oltre alla Medaglia d’Oro del Congresso. Il riconoscimento le è stato attribuito per il sostegno alla ricerca sulle dipendenze, grazie alla fondazione dei propri centri medici.
Sempre Tgcom24 ha riportato il ricordo che spesso Trump ripropone della coppia Adelson: “Miriam e Sheldon venivano nello Studio Oval e mi chiamavano continuamente. Credo che siano venuti alla Casa Bianca più di chiunque altro“.
Leggi anche: Chi è Padre Gabriel Romanelli, parroco a Gaza che chiede pace e cessate il fuoco
Il coinvolgimento di Miriam Adelson nella pace
Durante il proprio discorso davanti al Parlamento israeliano, Donald Trump ha elogiato Miriam Adelson, sottolineando come la sua figura abbia influenzato positivamente nella redazione del trattato di pace, non tralasciando un aneddoto divertente. Ecco quanto riporta La Repubblica:
Guardatela lì, seduta così innocentemente.
Ha 60 miliardi in banca.
Sessanta miliardi.
La metterò nei guai con questo ma una volta le ho chiesto: allora, Miriam, so che ami Israele.
Cosa ami di più, gli Stati Uniti o Israele?
Lei ha rifiutato di rispondere, il che significa che potrebbe esserci un problema, devo dire.
I coniugi Adelson sono sempre stati tra i principali sostenitori del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nonché coinvolti in iniziative imprenditoriali in Israele. Dopo quanto avvenuto il 7 ottobre 2023, la donna ha intensificato il sostegno verso il proprio Paese natale e Trump.
Il legame con il Presidente statunitense ha fatto sì che si potesse raggiungere l’attuale cessate il fuoco a Gaza. Miriam Adelson, i cui due figli vivono in Israele, è stata fondamentale nel fungere da intermediaria per le famiglie degli ostaggi di Hamas.
La donna, infatti, ha illustrato i loro casi a Trump, arrivando quindi a convincere il tycoon a porre tra le sue priorità il rilascio degli ostaggi, alla base del piano di pace per il Medio Oriente.