Chi è Filippo Pelati, bronzo nel nuoto artistico: “Lo dedico ai mei genitori”

Filippo Pelati a soli 18 anni conquista il suo primo bronzo nel nuoto artistico, ai Mondiali di Singapore. Ponendosi davanti a grandi nomi, il giovane si impone come stella nascente della disciplina.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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È di Filippo Pelati la settima medaglia dell’Italia ai Mondiali di nuoto 2025. Il 18enne si è posizionato terzo sul podio del solo libero artistico, superando persino Tomblin, tra i favoriti alla vigilia della specialità.

Nelle prime interviste che ha rilasciato subito dopo aver vinto il bronzo, Pelati è apparso visibilmente incredulo e commosso. Una nuova stella del nuoto artistico sta per nascere? Intanto conosciamo meglio il giovane atleta.

Chi è Filippo Pelati

Filippo Pelati è nato il 22 marzo 2007 a Ferrara e fa parte della squadra italiana di nuoto artistico. Dalle interviste rilasciate si comprende come sia un ragazzo molto semplice, a cui piace stare con la famiglia e le amicizie, e con gli obiettivi ben a fuoco. Come dichiarato a Olympics.com:

Mi sono appena diplomato, maturità scientifica.

Ho un bellissimo gruppo di amici a casa, a Ferrara, quindi anche nei weekend se posso torno a casa durante i ritiri.

Sono innamorato della mia città perché è molto caratteristica, medievale, in pianura, con le mura.

Tutto raggiungibile in bicicletta, è veramente bella. 

Uno dei miei più grandi hobby è proprio quello di andare in bicicletta, anche da solo con la musica e fare il classico giro delle mura di Ferrara.

Quello per me è davvero rilassante, quasi depurativo, è una cura.

Insomma, un ragazzo normale, con interessi comuni ai propri coetanei e una forte passione per il nuoto e per la musica. Questi due amori nove anni fa si sono fusi nel nuoto artistico, che ora è diventato fonte di grandi soddisfazioni, grazie anche al sostegno di chi gli sta attorno:

Per fortuna nella mia carriera sportiva non ho incontrato ostacoli particolari, ho sempre avuto l’appoggio dei miei genitori completo e totale, credo sia stato fondamentale in un primo approccio a questa disciplina.

Anche da parte dei gruppi classe, in cui mi sono sempre inserito bene: sono i miei primi sostenitori.

Mi sento ancora frequentemente con tutti, tutti mi seguono e tutti sono sempre a tifarmi.

Ho sempre avuto delle belle realtà, anche sociali, di amici che mi hanno sempre sostenuto.

Magari la parte un po’ più difficile è stata proprio l’inizio, in cui ho cercato di far vedere che fare uno sport a prescindere dal genere, maschio o femmina, è importante: è il messaggio che deve dare lo sport, del “faccio qualcosa che mi piace perché voglio farlo”.

È stato forse quello il momento in cui tutti erano un po’ più titubanti nel vedermi approcciare uno sport prettamente femminile, però io ho sempre dimostrato che si poteva fare.

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Il bronzo ai Mondiali di Singapore

Filippo Pelati ha vinto ieri, 21 luglio, la sua prima medaglia mondiale. Il 18enne ha già conquistato, infatti, tre argenti e un bronzo ai Campionati europei di Funchal 2025, ma non si è di certo accontentato.

Ai Mondiali di Singapore, dopo il sesto posto nel solo tecnico, si è posizionato terzo nel solo libero, con un punteggio di 213.9850. In testa al podio il russo Aleksandr Maltsev (229.5613) e al secondo posto il cinese Guo Muye (220.1926). Grande soddisfazione per Pelati, che ha sorpassato persino il britannico Ranjuo Tomblin, tra i favoriti nella specialità.

A fine gara, il giovane ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti lì presenti. Ecco ciò che ha detto sul suo stato d’animo prima di entrare in vasca:

Sono entrato in vasca pensando alle correzioni di tutti questi mesi, di stamattina durante l’allenamento, cercando di mostrare al meglio il mio gesto tecnico.

Ho sentito bene la musica dentro di me e ho cercato di trasmetterla il più possibile.

Sicuramente posso migliorare ancora molto dal punto di vista tecnico.

Ai microfoni Rai, invece, l’emiliano si è lasciato andare all’emozione, ringraziando chi lo ha sempre sostenuto, in particolar modo la famiglia:

Queste lacrime sono la spiegazione delle mie emozioni, non riesco a parlare.

Ringrazio anche me stesso, la mia resilienza, i tanti sacrifici di questi anni.

Dedico questa medaglia ai miei genitori che sono sempre stati con me in questi anni e mi hanno sostenuto.

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Il nuoto artistico non è solo femminile

Quello del Mondiale era già un bel traguardo per Filippo Pelati, ma ora che è stato raggiunto si pone un obiettivo ancora più alto: i Giochi olimpici di Los Angeles 2028.

Il 18enne, infatti, ha il sogno di rappresentare l’Italia nelle varie competizioni sportive, soprattutto in una disciplina che spesso viene considerata come solo femminile.

In realtà, come lo stesso Pelati ha dichiarato a Olympics.com, non dovrebbero esistere differenze di genere negli sport. Ad alimentare questa visione decostruita dell’ambiente sportivo ha contribuito la vicinanza a Giorgio Minisini, primo grande campione italiano del nuoto artistico:

Io credo che ci sia ancora da lavorare, però si stanno già facendo tanti passi avanti verso la parità di genere che ovviamente nel 2025-2026 deve essere proprio alla base dello sport, di qualsiasi sport, anche a livello etico.

Ho avuto la fortuna di partecipare a quel progetto con tutti i maschi del mondo a Barcellona questo inverno, e lì è stato davvero l’apoteosi dell’uomo sincro: eravamo tutti noi maschi che dimostravano appunto che questo sport non è solo per donne, anzi.

Più uomini ci sono più ci sono dei punti di forza diversi, la diversità non è assolutamente uno svantaggio ma un vantaggio per lo sport.

Che poi diversità, uguaglianza!

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