Alexander Bublik sarà lo sfidante di Sinner ai quarti di finale del Roland Garros 2025. Dopo aver sconfitto il numero 5 al mondo Draper, il tennista kazako è pronto a scendere in campo contro l’italiano.
Nella sua carriera si contano quattro vittorie ATP in undici finali. Ciò che colpisce di più di Bublik, però, oltre alla tecnica, è l’imprevedibilità con cui nessuno riesce a sapere quale sarà la sua prossima mossa.
Chi è Alexander Bublik
Alexander Bublik è nato il 17 giugno 1997 in Russia, seppure dal 2016 sia naturalizzato kazako. Tale scelta è stata compiuta in seguito a una mancata fiducia della Federazione russa nei suoi confronti.
Bublik ha iniziato a giocare a tennis alla sola età di 2 anni, seguito dal padre che per molto tempo lo ha accompagnato come coach. Inizialmente, come lo stesso atleta ha dichiarato, lo sport era più un passatempo che una passione.
Questo ha motivato, dunque, la sorpresa del tennista nel conseguire importanti risultati in competizioni di alto livello, come la finale di doppio al Roland Garros del 2021.
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Carriera di Alexander Bublik

I successi conseguiti e l’esperienza maturata in campo hanno fatto appassionare giorno dopo giorno Alexander Bublik al tennis, seppure continui a preferire l’allenamento all’agonismo.
Attualmente, l’atleta è numero 62 al mondo, con una carriera che vanta quattro titoli ATP in singolare, su undici finali disputate. Nel 2021, inoltre, ha ottenuto un nella finale di doppio al Roland Garros, insieme ad Andrej Golubev.
Il miglior risultato di Bublik, però, è proprio l’ultimo raggiunto. Con il passaggio ai quarti di finale in un Grande Slam, quale il Roland Garros, infatti, è il primo tennista kazako a ottenere questo traguardo in singolare maschile.
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L’approccio di Bublik al tennis
Bublik non è rinomato nel mondo del tennis solo per il proprio talento ma anche per il suo approccio allo sport. Ciò che lo contraddistingue è l’imprevedibilità, a cui si unisce la normalità nel vivere il percorso agonistico.
Questo sono state le dichiarazioni di Bublik su chi lo considera diverso rispetto ai colleghi: “Sono loro a farmi sentire diverso. Secondo me sono super normale. Se ho sonno, dormo. Se non ho voglia di allenarmi, salto. Non vedo nulla di strano“.
E poi, ancora: “Qualcuno ha guadagnato 100 milioni, ha vinto 25 titoli e vuole ancora di più. Per me questo non è normale. Voglio dimostrare a me stesso di cosa sono capace, ma non mi interessa essere un robot da risultati“.
Per quanto riguarda il profilo agonistico di Bublik, il tennista appare poco conforme agli altri atleti: non può sostenere match da 5 ore perché troppo faticosi, non compie palleggi infiniti ma al massimo 3. E come risposta a tutto ciò, l’atleta dice: “Sono più costretto a essere diverso che desideroso di esserlo. Cerco di trovare il mio spazio tra questi atleti straordinari, guadagnarmi da vivere così“.
In un’epoca caratterizzata da super-atleti, dunque, Alexander Bublik si pone nel gruppo di chi vive lo sport con normalità. Nessuna ossessione per il tennis, che potrebbe essere inteso come un atteggiamento di ribellione.
Ora non resta che vedere cosa accadrà domani, 4 giugno, ai quarti di finale del Roland Garros, quando Bublik sfiderà il numero 1 al mondo, Jannik Sinner. Si assisterà, quindi, a uno scontro tra due approcci opposti allo sport, al cui centro c’è sempre il talento.