Addio a Carla Gatto, nonna di Giulia Cecchettin e simbolo di giustizia

Ci lascia all'età di 76 anni Carla Gatto, nonna di Giulia Cecchettin. Sempre in prima fila nel ricordo della nipote.

Andrea Gioacchini
Andrea Gioacchini
Classe '99, romano, si occupa di comunicazione editoria e giornalismo dal 2020. “Cerco pace in questo vento e scovo un soffio di lucidità” è il suo motto.
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Si sono svolti il 18 febbraio i funerali di Carla Gatto, nonna di Giulia Cecchettin. Venuta a mancare sabato 15 febbraio, Carla Gatto si è sembra battuta per cercare giustizia, portando avanti con fermezza tutte le sue battaglie.

La donna, madre di Gino Cecchettin, ci lascia all’età di 76 anni a causa di un malore, accusato nella giornata di giovedì 13 febbraio.

Un altro grave lutto per Gino Cecchettin che, nei funerali svolti ieri nella piccola parrocchia di Beverare, frazione di San Martino di Venezze nel Rodigino, ha ricordato la madre con queste parole:

Mia madre si è sempre messa in coda a tutti, aveva dei sogni, stava aspettando il momento giusto per realizzarli: scrivere, dipingere…

prima ha fatto la mamma, poi si è occupata di papà, di noi figli, sembrava che fosse arrivato il momento giusto per lei,

poi l’immenso dolore della morte di Giulia,

perfino lei, che è stata sempre la più forte di tutti, non ha saputo più dove aggrapparsi.

Carla Gatto, chi era la nonna di Giulia Cecchettin

Carla Gatto aveva 76 anni e abitava a Beverare, nella provincia di Rovigo. È sempre stata in prima linea nel ricordo della nipote Giulia, assassinata da Filippo Turetta nel novembre 2023.

La donna si è sempre mossa per una giustizia nei confronti della nipote, sostenendo suo figlio Gino e tutta la famiglia. Aveva anche partecipato alle udienze del processo di primo grado a Turetta.

È stata una delle poche persone vicine a Giulia che, fin dai primi giorni della tragedia, ha espresso forti perplessità sulla personalità di Turetta.

Carla coltivava una grande passione per la pittura e la scrittura, portandola a pubblicare il suo primo libro, dal titolo “Con lo zaino in spalla e…”

Il libro, iniziato a scrivere prima della tragedia, è stato dedicato, durante un incontro in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, alla memoria di sua nipote Giulia.

Suo figlio Gino, la ricorda come una donna semplice e forte, che ha sacrificato gran parte della sua vita per amore della famiglia. Una donna piena di desideri e passioni. Le sue parole:

Mia madre ha sempre avuto tanti sogni, ma è cresciuta in un’epoca in cui essere moglie e madre lasciava poco spazio ad altre ambizioni.

Ha sacrificato tutto per noi, senza però mai dimenticare il suo “zaino” di desideri, che prima o poi sperava di realizzare.

Ha lavorato duramente, ci ha dato un tetto sicuro, prima con una casa, poi con un’altra, più grande e più bella.

Ci ha riempiti di libri, perché voleva che conoscessimo il mondo, che imparassimo il più possibile. Poi un giorno, ormai adulto, sono tornato a casa e ho trovato delle tele.

Le ho chiesto cosa stesse facendo e lei, con un sorriso, mi ha risposto:

“Dipingo, forse ho finalmente trovato un po’ di tempo per me”.

Leggi anche: Il diario Giulia Cecchettin è una mappa per capire cosa non è amore

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