L’Italia si tinge di giallo: solidarietà per Patrick Zaki in 50 piazze italiane

La prossima udienza che deciderà il destino di Patrick Zaki è stata rinviata all'uno febbraio 2022. Intanto la lieta notizia della scarcerazione è stato il tema che ha tenuto banco nelle piazze italiane scese in segno di vicinanza allo studente detenuto da 22 mesi

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Solidarietà per Patrick Zaki in tutta Italia. Più di 50 città italiane si sono riunite ieri in un unico grande abbraccio di speranza per lo studente egiziano. La notizia giunta in mattinata della scarcerazione temporanea di Zaki ha portato un vento di speranza in tutti coloro che vorrebbero rivederlo al più presto tornare alla sua vita di prima.

“La pressione mediatica serviva per sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che stava accadendo su un ragazzo che è stato arrestato per aver difeso la libertà d’espressione” – ha dichiarato a Ildigitale.it Daniele Macheda il nuovo segretario dell’USIGrai anche lui intervenuto in solidarietà per Patrick Zaki.

Solidarietà per Patrick Zaki: a Roma Amnesty, USIGRai e istituzioni insieme in piazza

Solidarietà per Patrick Zaki: a Roma Amnesty, USIGRai e istituzioni insieme in piazza

La giornata di ieri, attesa da settimane nell’ambito del verdetto riguardo le sorti di Patrick Zaki comincia bene. Dall’Egitto arriva infatti la notizia che Patrick è stato scarcerato, ma non assolto, con la prossima udienza fissata l’1 febbraio 2022.

L’interruzione della detenzione di Patrick è stata disposta dopo che la sua legale, Hoda Nasrallah, ha chiesto l’acquisizione di ulteriori atti per dimostrare la presunta illegalità dell’arresto, che si protrae dal 7 febbraio 2020, per un totale di 668 giorni di ingiusta detenzione.

L’avvocata Nasrallah, grazie a un lavoro perseverante è riuscita a entrare in possesso dei documenti dopo mesi di richieste andate a vuoto. Nelle carte è emerso che Patrick dovrà rispondere di ben sei capi di imputazione: oltre ad essere accusato, come già sappiamo, di aver diffuso su internet notizie dannose contro il regime egiziano di al-Sisi.

Zaki viene inoltre accusato di appartenere a un gruppo terroristico e imputato per aver diffuso false notizie all’interno e all’esterno dell’Egitto a causa di un suo articolo sulla situazione dei copti nel paese, pubblicato sul giornale online Darraj.

La prossima udienza si terrà il primo febbraio e se Zaki dovesse essere giudicato colpevole di tutti i capi d’imputazione rischia una condanna che va dai 10 ai 12 anni di carcere.

Intanto la solidarietà per Patrick Zaki è riuscita a unire moltissime città italiane.

Solidarietà per Patrick Zaki: le parole della senatrice Michela Montevecchi e di Riccardo Noury

istituzioni per patrick zaki

A margine della manifestazione di solidarietà per Patrick Zaki a Roma tenutasi in Piazza Bocca Della Verità, è intervenuta anche la senatrice 5Stelle Michela Montevecchi, capogruppo in commissione Diritti Umani e prima firmataria della mozione per la richiesta di attivazione della Convenzione Onu contro la tortura del 1984.

Riguardo la Convenzione Onu, la senatrice ha presentato ben due interrogazioni parlamentari indirizzate alla Presidenza del Consiglio dei ministri e al Ministro degli Affari esteri, la prima il 17 Giugno e la seconda alcuni giorni fa. La richiesta di attivazione della Convenzione era confluita nell’Ordine del giorno approvato dal Senato il 14 aprile scorso.

Ai microfoni de Ildigitale.it riguardo gli ultimi avvenimenti legati a Patrick Zaki la senatrice Montevecchi ha dichiarato:

Siamo molto contenti per la notizia di oggi, ma la preoccupazione resta, poiché Patrick è stato si scarcerato ma non ancora assolto.

Adesso manca arrivare alla prossima udienza con un esito positivo di tutta questa triste vicenda, bisogna continuare a mantenere alta la tensione.

Io resto convinta che la Convenzione Onu del 1984 sia un solco diplomatico che potrebbe essere utile a favorire la liberazione di Patrick.

La scorsa settimana ho depositato un’altra interrogazione parlamentare perché la risposta che avevo ricevuto la prima volta sull’applicazione della Convenzione da parte del Governo non mi avevano convinto totalmente.

La solidarietà per Patrick Zaki ha coinvolto e unito tante associazioni sul territorio italiano, ma anche internazionale, Amnesty International è attiva nel monitoraggio della situazione dello studente dal primo giorno di detenzione.

L’associazione che si batte da anni in favore dei diritti umani, ieri non ha fatto mancare il suo apporto di solidarietà per Patrick Zaki con la presenza del suo portavoce in Italia Riccardo Noury, che sulla scarcerazione inaspettata di Zaki da parte dell’Egitto ha detto a Ildigitale.it:

L’Egitto, anche in seguito alle pressioni fatte, ha applicato una procedura che è prevista, quella della libertà provvisorio in attesa di giudizio. Patrick è un prigioniero di coscienza, quello che doveva essere fatto da tempo finalmente è stato fatto oggi.

In questo risultato ognuno ha fatto la sua parte, noi siamo stati bravi a scendere in piazza e a smuovere l’opinione pubblica mentre il Parlamento ha esercitato pressione sul Governo che ha attuato una diplomazia silenziosa.

Adesso c’è bisogno di tenere alta l’attenzione, rispettare le decisioni della difesa legale di Zaki e lasciare che questo ragazzo si riprenda fisicamente e psicologicamente da questo incubo durato 22 mesi. Aspettiamo il primo febbraio sperando di ottenere quel risultato che tutti vogliamo.

Leggi anche: Conclusa l’udienza di Patrick Zaki, rinvio al 7 dicembre, la difesa: “Abbiamo chiesto gli atti”

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