Ladispoli, Sofia si sveglia dal coma: “Ho difeso mamma, papà voleva ucciderci”

Dopo una settimana, la 17enne Sofia è stata finalmente svegliata dal coma farmacologico indottole dopo che il padre, Fabrizio Angeloni, aveva colpito lei e la madre con un coltello lo scorso 21 aprile. Ecco cosa ha raccontato.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Accoltellata dal padre a Ladispoli: cosa è successo. Dopo una settimana, la 17enne Sofia è stata finalmente svegliata dal coma farmacologico indottole dopo che il padre, Fabrizio Angeloni, l’aveva colpita con un coltello lo scorso 21 aprile.

Quel giorno, l’uomo, 49 anni e impiegato del Cnr, si era recato nella casa dove aveva convissuto con la moglie Silvia Antognozzi fino a poco tempo prima e, dopo un forte litigio, ha accoltellato la ex e la figlia.

Dopo il folle gesto, Angeloni ha rivolto l’arma contro se stesso e ha cercato di uccidersi. Sofia, che ha subito un intervento chirurgico nella sede di Palidoro dell’Ospedale Bambino Gesù, ha raccontato ai Carabinieri di Civitavecchia quanto accaduto nella sua casa in Via Milano, a Ladispoli, assistita da psicologi specializzati.

Ecco cosa ha detto la ragazza, che frequenta a Roma il liceo artistico ed è grande appassionata di arte contemporanea e di yoga. La giovane è stata colpita dal padre con due fendenti, uno al torace e un altro all’addome, che le hanno lesionato fegato e polmone.

Accoltellata dal padre, il racconto di Sofia: “Voleva uccidere mamma, poi ha colpito anche me”

Accoltellata dal padre, il racconto di Sofia: "Papà voleva uccidere mamma, poi ha colpito anche me"

Quella di Fabrizio Angeloni e Silvia Antognozzi era una relazione che non funzionava da tempo. Era stata proprio la donna a scegliere di far allontanare il ricercatore da casa per prendersi un momento di riflessione, decisione che però l’uomo non aveva mai accettato. Stando a quanto messo agli atti, nel contesto dei soccorsi Sofia aveva chiesto ai medici di dare precedenza alla madre e non al padre. Il racconto della giovane combacia con quanto ricostruito dagli inquirenti.

Papà voleva ucciderci, ha cercato di uccidere mamma, poi ha colpito anche me”: la 17enne racconta di aver sentito le urla della madre provenire dal bagno, di aver visto il padre che cercava di accoltellarla e di essere quindi intervenuta per difenderla, rimanendo così ferita. A quel punto la ragazza sarebbe fuggita da casa, avrebbe chiuso la porta alle sue spalle e avrebbe citofonato ai vicini per chiedere aiuto. Infine, esausta, sarebbe caduta a terra priva di sensi a causa delle ferite.

Angeloni piantonato, Antognozzi grave ma fuori pericolo

Accoltellata dal padre: l’unico dettaglio che rimane da chiarire (e che Sofia non ricorda) è se quel giorno il padre sia entrato in casa con le sue chiavi o se gli abbia aperto la porta la moglie. Silvia Antognozzi, da parte sua, è ancora in gravi condizioni all’Ospedale San Camillo, ma fuori pericolo di vita, mentre per Fabrizio Angeloni è stato convalidato l’arresto.

L’uomo è attualmente ricoverato al Gemelli a causa delle ferite che si è autoinflitto, piantonato dalla polizia penitenziaria e giudicato guaribile in 60 giorni.

Il racconto della sorella di Silvia: “Lei voleva solo un po’ di tranquillità”

Accoltellata dal padre a Ladispoli: a descrivere le dinamiche velenose che avevano avvolto la storia di Fabrizio Angeloni e Silvia Antognozzi ci ha pensato Rita, sorella della donna e zia materna di Sofia. Come Silvia, anche lei è un’insegnante, e ha raccontato di aver ricevuto la notizia di quanto accaduto proprio mentre era in aula. Sulla relazione della sorella e in merito ai terribili fatti del 21 aprile ha detto:

Il movente non può essere la gelosia, mia sorella non aveva nessun altro. Dopo venti anni di matrimonio il rapporto si era logorato e mia sorella gli aveva chiesto una pausa di riflessione: voleva solo un po’ di tranquillità. Il suo unico pensiero era il bene di Sofia. Angeloni era andato a vivere a Roma dalla madre da dicembre e da allora era diventato ossessivo, le piombava senza preavviso a casa e perfino sul lavoro.

A volte piangeva, altre volte le implorava di tornare insieme. Per lui la famiglia era tutta la sua vita, non accettava l’idea che mia sorella, dopo tanti anni di matrimonio, potesse aver bisogno di starsene un po’ tranquilla, che poi Silvia gli aveva chiesto solo del tempo per riflettere. Sarebbe stata disposta anche a tornare insieme.

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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