Chi è la prof Silvana Ghiazza, scopre di avere il cancro e dona l’eredità agli studenti

Silvana Ghiazza, professoressa di letteratura malata di cancro, prima della sua scomparsa nel 2022, istituisce una fondazione per provvedere al finanziamento di borse di studio in oncologia e letteratura.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Una bella storia di solidarietà quella di Silvana Ghiazza, la quale nel momento della malattia, che l’ha colpita, decide di lasciare un’eredità per gli studenti meno abbienti.

Ad occuparsene una Fondazione che porta il suo nome, presentata ufficialmente oggi 12 dicembre al museo civico di Bari vecchia.

A cosa serviranno nello specifico le due borse di studio della Fondazione Silvana Ghiazza?

Silvana Ghiazza, docente di letteratura contemporanea all’università di Bari, nella primavera del 2021 scopre di essere malata di cancro al pancreas. Quando comprende che le cure non le avrebbero permesso di sopravvivere decide di devolvere la sua eredità per un lodevole fine: ottenere, tramite l’istituzione di una Fondazione, la possibilità di far coronare i propri sogni anche agli studenti meno abbienti.

Ogni anno l’ente provvederà al finanziamento di due borse di studio, racchiudenti due aspetti che hanno caratterizzato la vita della professoressa: una per i medici che intendono specializzarsi in oncologia, in omaggio alla sua lotta contro il cancro, e l’altra per coprire i corsi di pubblicazione di una tesi in letteratura, rispecchiando la sua carriera accademica.

La storia di Silvana Ghiazza e il suo lodevole gesto di solidarietà

Silvana Ghiazza muore di cancro in eredità borse di studio

Silvana Ghiazza inizia la sua carriera da insegnante a 23 anni in una scuola di Gioia del Colle. In seguito decide di avviare la sua carriera accademica e lavora per più di 20 anni nel dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università di Bari, dove lascia il segno anche con le sue pubblicazioni su autori come Leopardi, Manzoni e Saba.

La scelta di lasciare il suo patrimonio agli studenti con meno disponibilità economica rappresenta un atto lodevole di generosità ed è un esempio di dedizione alla conoscenza. Al riguardo fanno sapere dalla Fondazione:

Voleva dare un seguito al suo lavoro di docente, aiutare gli studenti bisognosi di un sostegno concreto, lasciando i suoi averi a questa fondazione che porta il suo nome.

Le borse di studio sono due: una per uno studente o studentessa di medicina che intenda specializzarsi in oncologia, e l’altra per la tesi di dottorato in letteratura per uno studente o studentessa, come contributo per la pubblicazione della stessa tesi.

All’interno del Cda della Fondazione Silvana Ghiazza, che prende da lei il nome, è presente anche uno studente conosciuto dalla professoressa proprio durante il suo primo anno da insegnante.

Come si manterrà negli anni la Fondazione Silvana Ghiazza?

La professoressa, oltre a una cospicua somma di denaro, ha lasciato diversi appartamenti che, affittati, permetteranno alla Fondazione di perdurare nel tempo.

L’ente, regolarmente iscritto all’elenco ETS, non ha scopi di lucro e si occupa di individuare studenti meritevoli per l’assegnazione di borse di studio, per agevolare il loro percorso universitario.

In questo modo l’eredità di Silvana Ghiazza continuerà a vivere attraverso il sostegno fornito agli studenti, garantendo un futuro, costruito su un fondamento di compassione e sapere, alle generazioni che verranno.

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