Sei una lavoratrice precaria? Attenzione alle molestie sessuali, vale anche per gli uomini

Mary Tagliazucchi
Mary Tagliazucchi
Mary Tagliazucchi, giornalista e fotoreporter si occupa di inchieste, reportage in giro per il mondo, cronaca e attualità. Il suo vizio? Guardare oltre, sempre.
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Da una recente ricerca internazionale si evince come lavoro precario e molestie sessuali vadano di pari passo. Donne e uomini nessuno escluso. Lo studio pubblicato di recente sulla rivista PLOS ONE e condotto da un team di studiosi internazionali, tra cui Antonio Chirumbolo e Claudio Baranelli del dipartimento di Psicologia della Sapienza di Roma, ha stimato e messo a confronto le associazioni tra lavoro precario e attenzioni sessuali indesiderate e molestie sessuali analizzando un campione di 63.966 lavoratori dipendenti, rappresentativo della popolazione attiva europea di 33 paesi.

I lavoratori precari sono più esposti ad abusi e violenze sessuali

La ricerca sottolinea come i lavoratori con un impiego precario siano decisamente più esposti sul posto di lavoro a subire comportamenti e molestie sessuali, rispetto ai loro colleghi impiegati che operano in altri contesti non precari. L’indagine ha tenuto conto di alcune importanti variabili socio-demografiche: età, istruzione, tipo di famiglia, durata del lavoro, orario di lavoro settimanale, posizione professionale, settore di lavoro, dimensioni dell’azienda, rapporto di genere sul posto di lavoro. I risultati hanno evidenziato che le persone con un impiego precario potrebbero essere più frequentemente soggetti a sperimentare sul posto di lavoro comportamenti sessuali indesiderati e molestie sessuali rispetto ai loro colleghi impiegati in contesti non precari. Questi rischi risultano particolarmente alti, sia per gli uomini che per le donne, soprattutto quando il precariato è associato a imprevedibilità degli orari di lavoro e al fatto che il lavoratore debba svolgere più lavori contemporaneamente.

Le donne, tre volte più molestate rispetto agli uomini

Lo 0,8% degli uomini ha dichiarato di aver subito attenzioni sessuali indesiderate nell’ultimo mese contro il 2,6% delle donne. Le donne, quindi, riportano di essere state oggetto di attenzioni sessuali indesiderate con una frequenza tre volte maggiore rispetto a quella degli uomini. L’avere subito molestie sessuali, nell’ultimo anno, è stato segnalato dallo 0,4% degli uomini contro l’1,3% delle donne.

Chi ha un lavoro stabile non subisce molestie quasi mai

Anche in questo caso, le donne riportano di essere state oggetto di molestie sessuali con una frequenza tre volte maggiore degli uomini. Sia per gli uomini che per le donne, tuttavia, il precariato lavorativo è risultato essere significativamente associato a una maggiore prevalenza di attenzioni sessuali indesiderate e di molestie sessuali. In particolare, gli uomini con un impiego precario hanno evidenziato il 39% in più di probabilità di ricevere attenzioni sessuali e il 58% in più di probabilità di subire molestie sessuali rispetto a coloro che invece hanno un lavoro stabile. Tra le donne, invece, le lavoratrici precarie evidenziano il 28% in più di probabilità di ricevere attenzioni sessuali indesiderate e il 17% in più di probabilità di subire molestie sessuali, rispetto alle loro colleghe che invece hanno un lavoro stabile e sicuro.

Molestie sul lavoro, una piaga europea che sembra non voler scomparire

É di qualche anno fa invece il rapporto pubblicato dalla Fondazione Jean Jaures e la Fondazione di Studi Progressisti Europei. I dati parlavano chiaro: sei donne europee su dieci si erano trovate ad affrontare e subire molestie sessuali e/o comportamenti sessisti dai colleghi o datori di lavoro, nel corso della loro carriera lavorativa che sia questa impiegatizia, artistica, politica. Francia, Spagna, Italia, Germania e Gran Bretagna i Paesi in cui – a tutt’oggi- questa piaga non sembra scomparire.

Nel 2016 oltre un milione di donne ha subito molestie sessuali

Ma già nel 2016 i dati pubblicati da Istat non erano confortanti sulle donne che avevano subito molestie sul lavoro o ricatti sessuali in Italia. Allora si parlava già di 1 milione 404 mila le donne che nel corso della loro vita lavorativa avevano subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro. Rappresentando l’8,9% per cento delle lavoratrici, incluse le donne in cerca di occupazione. Nei tre anni precedenti all’indagine, ovvero fra il 2013 e il 2016, avevano subito questi episodi oltre 425 mila donne (il 2,7%). La percentuale invece di coloro che avevano subito molestie o ricatti sessuali sul lavoro negli ultimi tre anni era maggiore della media del 2,7% tra le donne da 25 a 34 anni (3,1%) e fra le 35-44enni (3,3%).

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