Da uno studio condotto negli Stati Uniti è stato realizzato un vaccino sperimentale che avrebbe degli effetti positivi sui pazienti affetti da tumore al pancreas e al colon-retto.
In particolare, si è notata un’importante riduzione delle possibilità di recidive, spesso presenti nei soggetti oncologici. I risultati positivi segnano una grande speranza nel campo della ricerca medica.
Il vaccino anti-tumorale
È stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature lo studio clinico di fase 1, condotto in parte dall’Ucla Health Jonsson Comprehensive Cancer Center, uno dei principali centri di ricerca per la cura al cancro, negli Stati Uniti.
Come riportato da Il fatto quotidiano, i ricercatori hanno testato il vaccino ELI-002 2P su un campione ristretto, composto da 25 pazienti che si erano sottoposti a degli interventi chirurgici per la rimozione di tumore al pancreas o al colon-retto.
Tutti gli individui presentavano, fa sapere l’Ucla, dei “segni di malattia minima residua” oppure tracce di DNA, che avrebbero comportato un alto rischio di recidiva nei pazienti.
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Come funziona il vaccino?

È stato notato come, generalmente, l’80% delle persone affette da tumore al pancreas presentino una recidiva della malattia dopo essersi sottoposte all’intervento chirurgico. Nello specifico, ciò avverrebbe entro il primo anno, per il 40/50% dei pazienti.
Per quanto riguarda il tumore al colon-retto, il tasso di recidiva è situato tra il 30% e il 50%, con la probabilità che si presenti entro i primi due anni dall’intervento. Intervenire in questi casi è fondamentale, in quanto la ricomparsa del cancro spesso è fatale.
Il vaccino, quindi, crea una risposta immunitaria contro mutazioni del genere KRAS, presenti nel 90% dei tumori al pancreas e nel 50% di quelli al colon-retto. I ricercatori hanno definito il vaccino “off-the shelf“, cioè pronto all’uso, ma a ogni modo i test continuano a essere somministrati, così da migliorare anche la versione ampliata.
Questo tipo di vaccino, quindi, non è realizzato in base alle specifiche esigenze del paziente ma utilizza le mutazioni comuni a molti tumori, così da rendere la somministrazione più veloce e accessibile a un vasto gruppo di soggetti.
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Il commento di Burioni
Tra i primi a commentare la notizia sullo studio dei vaccini è stato Roberto Burioni, virologo del San Raffaele di Milano. Il divulgatore scientifico, rinomato per le sue posizioni a favore dei vaccini, ha commentato così sui propri profili social:
Primi risultati dei vaccini contro i tumori del pancreas.
Dopo 3 anni il 75% dei pazienti nei quali si è riusciti a stimolare con efficacia il sistema immunitario (17 su 25) è ANCORA VIVO e in gran parte la malattia non si è ripresentata.
TRE ANNI.
Incredibile.
Voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di rifiutare questi vaccini (di cui Trump sta ostacolando lo sviluppo).