Elacestrant, il farmaco che blocca il tumore al seno metastatico: “Arriva a fine agosto”

Elacestrant, sviluppato grazie alla ricerca italiana, riduce del 45% il rischio di progressione del carcinoma mammario metastatico in pazienti con una mutazione specifica.

Gloria Caruso
Gloria Caruso
La scrittura è una strada di cui seguire la rotta, per muoversi con determinazione tra fatti e parole. L’informazione vale solo se è fatta bene: con gli occhi attenti e la mente aperta.
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Entro la fine di agosto, in Italia sarà disponibile un farmaco che promette di cambiare la vita a molte persone colpite da carcinoma mammario metastatico: Elacestrant.

Questa nuova terapia ormonale mirata ha dimostrato di rallentare in modo significativo l’avanzamento della malattia nelle pazienti con particolari caratteristiche molecolari, offrendo un’opzione di cura più mirata ed efficace.

Un passo avanti nella lotta al carcinoma mammario

Il carcinoma mammario è la forma di tumore più diffusa nella popolazione italiana, con circa 53.700 nuove diagnosi stimate nel 2024. Tra i diversi sottotipi, quello positivo ai recettori ormonali e negativo per la proteina HER2 rappresenta circa due terzi dei casi, soprattutto tra le donne in postmenopausa.

Fino a oggi, il trattamento di prima linea per la malattia metastatica prevedeva una combinazione di terapia endocrina e inibitori delle cicline CDK4/6.

Tuttavia, col passare del tempo, il tumore può sviluppare meccanismi di resistenza, tra cui una mutazione del gene ESR1 che lo rende meno sensibile ai farmaci tradizionali. Ed è proprio qui che entra in gioco Elacestrant.

Cos’è Elacestrant e come agisce

Elacestrant appartiene alla classe dei SERD (Degradatori Selettivi del Recettore degli Estrogeni), farmaci progettati per degradare in modo mirato il recettore degli estrogeni, bloccando così uno dei principali motori di crescita del tumore nelle pazienti ER+/HER2- con mutazione ESR1.

Nello studio clinico internazionale di fase 3 EMERALD, che ha coinvolto 478 pazienti, il nuovo farmaco ha ridotto del 45% il rischio di progressione o morte rispetto alle terapie ormonali standard. I risultati sono stati particolarmente incoraggianti nelle pazienti che avevano già affrontato trattamenti prolungati con inibitori delle cicline.

L’approvazione di AIFA: cosa cambia in Italia

La recente decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco di approvare la rimborsabilità di Elacestrant segna una svolta.

Il medicinale sarà destinato a donne in postmenopausa e uomini con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico, ER+/HER2-, portatori di mutazione ESR1, la cui malattia è progredita dopo almeno una linea di terapia endocrina con inibitori di CDK4/6.

Giuseppe Curigliano, professore di Oncologia Medica all’Università di Milano, spiega:

Grazie all’approvazione di AIFA, cambia la strategia di cura di seconda linea nella malattia endocrino-responsiva con mutazione di ESR1.

Inoltre elacestrant è un farmaco orale, pertanto maneggevole.

Va ricordato che le Linee Guida ESMO raccomandano elacestrant in questa popolazione di pazienti e specificano che la decisione sul trattamento di seconda linea richiede una valutazione di biologia molecolare.

Il ruolo chiave della biopsia liquida

Elacestrant riduce del 45% il rischio di progressione del carcinoma mammario metastatico.

Per identificare le pazienti che possono beneficiare di Elacestrant, è fondamentale la diagnosi molecolare della mutazione ESR1. Qui entra in scena la biopsia liquida, un test eseguito su un semplice campione di sangue, che permette di individuare mutazioni genetiche senza ricorrere a procedure invasive.

Secondo gli esperti, questa tecnica è un pilastro dell’oncologia di precisione e offre grandi vantaggi in termini di rapidità e comfort per il paziente.

Ricerca e impegno made in Italy

La storia di Elacestrant è anche una storia italiana. Sviluppato a Pisa e portato avanti da Menarini Stemline Italia, il farmaco è il terzo in soli due anni che l’azienda riesce a rendere rimborsabile in Italia nel campo dell’onco-ematologia.

Per Monica Binaschi, direttrice del Dipartimento di Scienze Precliniche e Traslazionali di Menarini Ricerche, questa approvazione rappresenta “un risultato decisivo per le pazienti italiane e per la comunità scientifica che le ha in cura”.

Oltre il farmaco: un cambio di prospettiva

L’arrivo di Elacestrant è un segnale di come l’oncologia si stia muovendo verso terapie sempre più personalizzate. Ogni paziente non è solo portatore di una malattia, ma di una combinazione unica di caratteristiche biologiche che possono guidare la scelta della cura più efficace.

La possibilità di agire in modo mirato sulla mutazione ESR1 apre nuove strade nella gestione di una malattia che, fino a pochi anni fa, lasciava poche opzioni dopo l’insorgenza della resistenza ai trattamenti standard.

Una nuova pagina per la cura del tumore al seno

Con la disponibilità di Elacestrant entro la fine di agosto, molte pazienti italiane con carcinoma mammario metastatico potranno contare su una speranza concreta in più.

Grazie alla combinazione di diagnosi molecolare di precisione e farmaci mirati, la lotta contro il tumore al seno sta scrivendo un capitolo in cui la scienza non solo allunga la vita, ma ne migliora anche la qualità.

Leggi anche: Tumore al seno, Italia avanti in UE con accesso a cure rimborsabili

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