Intervento record al Gaslini di Genova, dove due gemelle siamesi di 6 mesi sono state separate dopo 12 ore in sala operatoria. Le piccole, provenienti dal Burkina Faso, erano unite nella zona toracica e addominale.
Per svolgere l’operazione sono stati coinvolti 50 professionisti, i quali sono riusciti a dare un futuro indipendente alle due gemelle. Vediamo meglio in che cosa è consistito l’intervento, tra complessità ed eccellenza.
“Un successo clinico” a Genova
Sono nate a dicembre 2024 in Burkina Faso le due gemelle siamesi operate lo scorso 6 giugno all’ospedale Gaslini di Genova. Le piccole, giunte in Italia il 20 maggio, provenienti dal Centro Ospedaliero Universitario Tengandogo di Ouagadougou, erano unite nella regione toracica e addominale, condividendo il fegato e parte del pericardio.
Questa condizione rarissima è stata gestita in maniera egregia dal personale medico, che ha visto coinvolti circa 50 sanitari in più di 12 ore di intervento. L’operazione è stata resa possibile grazie all’associazione Una Voce per Padre Pio e al cofinanziamento dell’associazione Patrons of the World’s Children Hospitals.
Il direttore generale dell’ospedale Gaslini, Renato Botti, ha definito la delicata operazione chirurgica come “un successo clinico“, simbolo dell’eccellenza del personale sanitario in Italia:
L’intervento è stato un successo clinico, ma ciò che più mi ha emozionato è il valore umano che i nostri professionisti hanno dimostrato.
Non solo straordinaria competenza tecnica, ma anche una dedizione fuori dal comune: spirito di squadra, coesione e senso di responsabilità hanno portato molti a compiere scelte personali importanti per garantire la continuità e la sicurezza dell’intervento.
Ricordiamo anche che nonostante il cospicuo sforzo organizzativo l’ospedale ha continuato a lavorare grazie alla disponibilità di tutti i lavoratori dell’Istituto.
Questo è il Gaslini: un luogo in cui l’eccellenza clinica si nutre di una straordinaria umanità.
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Come si è svolto l’intervento?

L’intervento si è tenuto lo scorso 6 giugno nel reparto pediatrico dell’ospedale Gaslini di Genova. È iniziato alle 8:30 della mattina, è durato 12 ore e ha coinvolto 50 professionisti, tra medici, infermieri, tecnici e operatori sociosanitari, oltre che esperti esterni in chirurgia epatica e plastica ricostruttiva.
A spiegarlo è stato lo stesso Botti, il quale ha descritto i vari passaggi in cui si è svolto l’intervento, che ha visto una fase precedente di studio multidisciplinare e simulazioni cliniche:
L’intervento è consistito in una separazione progressiva del torace e della cavità pericardica, dell’addome e del fegato che era l’unico organo in comune.
Ed infine di tutta la parete addominale e toracica.
In terapia intensiva le bimbe sono state preparate, poi trasportate in una sala operatoria.
Quindi separate.
Successivamente sono state portate in due sale operatorie dove cardiochirurghi, chirurghi pediatrici, epatici, plastici e toracici hanno provveduto al completamento degli interventi.
All’operazione non ha partecipato solo l’équipe del Gaslini, ma anche i sanitari dell’Ospedale San Martino degli Spedali Civili di Brescia e dell’Ospedale Villa Scassi. Spiegano i professionisti che il tutto è iniziato ancor prima con un intervento neurochirurgico a una delle due bambine:
Il percorso clinico è stato reso possibile anche grazie a un precedente intervento neurochirurgico eseguito su una delle due bambine per trattare una grave forma di idrocefalo.
Solo in seguito al miglioramento delle condizioni generali, si è potuta effettuare la separazione.
Rispetto allo stato attuale delle gemelle, affermano dal Gaslini: “Attualmente le bambine sono in condizioni cliniche stabili e seguite nel reparto di Terapia Intensiva dell’Istituto. Il loro percorso di cura continua con monitoraggio, supporto nutrizionale, prevenzione delle infezioni e pianificazione della ricostruzione definitiva“.
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Alcuni aspetti critici dell’intervento
Rossella Conforti, infermiera responsabile della Piattaforma Sale Operatorie e Procedure del Gaslini, ha spiegato quanto sia stato difficile organizzare il lavoro da svolgere su due persone. L’intervento, infatti, che risulta essere difficile per una singola persona, lo è stato ancora di più su due gemelle siamesi così piccole:
La complessità organizzativa è stata enorme, perché abbiamo dovuto organizzare su due pazienti procedure e interventi difficili, che normalmente eseguiamo su un singolo paziente per volta.
Gli infermieri di sala operatoria, OSS e tecnici perfusionisti hanno lavorato in team multidisciplinari con competenza professionalità e soprattutto cuore, mentre altri gruppi sarebbero stati pronti ad intervenire per continuare l’assistenza se si fosse reso necessario.
Andrea Moscatelli, direttore del dipartimento di emergenza e accettazione, anestesia e terapia intensiva neonatale e pediatrica del Gaslini, ha spiegato, poi, quali siano state le difficoltà più importanti in cui si sono dovuti imbattere i sanitari:
Le principali complessità degli aspetti anestesiologici e intensivistici, fondamentali per garantire la stabilità intraoperatoria ed il supporto postoperatorio delle bambine, hanno riguardato il controllo delle vie aeree, la gestione cardio-respiratoria dei due organismi connessi, la necessità di un monitoraggio continuo e differenziato e la previsione delle variazioni fisiologiche all’atto della separazione.
Le due bimbe hanno superato bene l’intervento, ora sono seguite costantemente in Terapia Intensiva, per evitare i rischi di complicanze, aiutarle a respirare, controllare il dolore, prevenire le infezioni e portare a termine il percorso di ricostruzione della parete toracica ed addominale.
Eccellente è stato il contributo della Uoc di Anestesia, diretta da Andrea Wolfler.
L’eccellenza del Gaslini è stata dimostrata a pieno, come affermato anche dall’assessore regionale alla sanità Massimo Nicolò, il quale ha descritto l’operazione con queste parole: “Un intervento che dimostra la forza e l’efficacia della nostra rete pubblica nel gestire casi più rari e complessi, grazie alla sinergia tra istituzioni e strutture di altissima specializzazione“.