Non è stanchezza, si chiama Christmas fatigue. Il Natale nell’immaginario costituisce il periodo più magico dell’anno. Eppure, per molte persone, l’avvicinarsi del 25 dicembre non porta solo gioia, ma anche un senso di pesantezza fisica ed emotiva.
Le radici di questo malessere sono profonde e toccano corde intime della personalità umana. Come riporta il “New York Post”, secondo lo studio Even a joyous holiday season can cause stress for most Americans dell’American Psychological Association, l’88% degli americani accusa questa problematica.
Anche in Italia la situazione è speculare: secondo il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, CNOP, lo stress da Natale finisce per colpire 1 italiano su 3. Riconoscere questi meccanismi è il primo passo per trasformare lo stress in consapevolezza, proteggendo il proprio benessere fisico e mentale.
Le cause della Christmas fatigue
Perché ci si sente così stanchi proprio nel periodo in cui dovremmo riposare? Analizzando il fenomeno della Christmas fatigue, gli esperti hanno individuato le radici di questo malessere in dinamiche sociali e familiari ben precise.
Come riporta “Il Fatto Quotidiano”, l’esperto di GUNA, Sergio Laricchia, spiega che le ragioni di questo burnout natalizio risiedono nel divario tra il senso d’inadeguatezza personale e l’euforia collettiva imposta dall’esterno, legate alle aspettative sociali e culturali della tradizione.
Anche Michele Mezzanotte, psicologo e psicoterapeuta, è intervenuto sull’argomento, svelando a “Rai News” che dietro la Christmas fatigue si nascondono tre motivazioni principali.
Il bambino interiore
La prima è legata alla natura stessa del Natale, che è per eccellenza la festa dei bambini. Mezzanotte sostiene che durante questo periodo si entri forzatamente in contatto con il proprio bambino interiore e che regredire a quello stato può essere pericoloso se si ha un passato difficile, perché potrebbero riaffiorare dei traumi, riaprendo così vecchie ferite.
Le maschere sociali
La seconda causa è la costrizione a indossare maschere sociali con i parenti. Durante le festività, e in particolare nei pranzi di famiglia, spesso non si riesce ad essere sé stessi, trovandosi costretti a dover ‘performare’ e far finta che tutto vada bene, quasi recitando una parte. La maggior parte delle persone è costretta a recitare nella vita di tutti i giorni tra lavoro e situazioni sociali, e doverlo fare anche a Natale aggiunge un carico di stress non indifferente.
Lo scontro con la realtà
La terza causa riguarda le verità che vengono a galla quando ci si rilassa. Secondo lo psicologo e terapeuta Mezzanotte staccare la spina dalla routine mette il cervello di fronte alla realtà, costringendo le persone a chiedersi se siano felici. Spesso la risposta a questa domanda è no, e dunque le cause di questa infelicità andrebbero trattate alla radice, non nascoste finché quella sensazione non svanisce.
Ma qual è il sintomo principale della Christmas fatigue? Michele Mezzanotte lo rivela a “Rai News”:
Più sentiamo quella sorta di malinconia del Natale, più significa che abbiamo bisogno di una rivoluzione interiore e che non siamo soddisfatti della nostra vita.
E il Natale, come una cartina al tornasole, ci sbatte in faccia la realtà.
3 consigli per superare il burnout natalizio

Come superare allora lo stress del Natale? Come riporta “RaiNews”, lo psicologo e psicoterapeuta Michele Mezzanotte ha individuato anche 3 strategie pratiche per trasformare la Christmas fatigue in un’opportunità per ritrovare se stessi e dimenticarsi dell’ansia, almeno per qualche giorno.
1. Creare uno spazio di gioco metaforico
Per curare il proprio bambino interiore, non basta aspettare il 25 dicembre. Bisogna creare uno spazio di gioco metaforico e curare le proprie passioni durante tutto l’anno. È necessario far emergere quella parte quotidianamente, in modo che il Natale diventi solo uno spazio in più per esprimersi e non un momento traumatico di regressione.
2. Calare le maschere sociali
Sulla questione delle maschere, il consiglio è semplice ma diretto, bisogna avere il coraggio di calarle. Le parole di Michele Mezzanotte:
Sebbene vivere senza maschera ci renda più esposti, è l’unico modo per selezionare autenticamente la realtà che ci circonda e scegliere ciò che fa davvero al caso nostro.
3. Ascoltare la tristezza interiore
Infine, l’indicazione più potente riguarda la malinconia, che non va ignorata, ma ascoltata. Quella tristezza sta comunicando al cervello che è necessario rivoluzionare la propria vita, e quindi bisogna compiere questo atto rivoluzionario, interiore o esteriore che sia. In questo modo è possibile vivere un Natale meno stressante, anche se è un lavoro che va fatto durante tutto l’anno. E ascoltare quel disagio potrebbe essere il miglior regalo da farsi per iniziare davvero un anno nuovo.
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