Riscaldamento: cosa prevede il piano Cingolani per il prossimo inverno

Per il riscaldamento il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha presentato un piano di interventi. Vediamo in cosa consiste e cosa ci attende.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Entro la prossima settimana il Consiglio dei ministri si prepara a varare due provvedimenti: uno relativo a un decreto per le bollette di gas ed elettricità e un altro per il taglio del riscaldamento. Al riguardo ieri il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ha presentato un progetto per i termosifoni, che ricalca lo studio presentato a luglio dall’Enea.

Si tratta di un “piano di risparmio gas relativo al settore civile, abitativo, residenziale, sia pubblico che privato” che prevede per gli stabili con riscaldamento centralizzato da 20 a 19 gradi e un’ora in meno di copertura. Chi ha l’autonomo ha ugualmente delle restrizioni, per i quali sono previsti dei controlli con passaggi a campione da parte della polizia locale.

Inoltre a breve verrà lanciata una campagna informativa di sensibilizzazione che spiegherà, attraverso un utilizzo migliore del riscaldamento e degli elettrodomestici, quali accorgimenti poter attuare per ridurre l’uso del gas. Certo è che l’atteggiamento dell’Italia sull’emergenza gas è diverso da quello di Francia e Germania, dove è previsto il razionamento delle imprese e che i negozi spengano prima le vetrine.

Riscaldamento: cosa prevede il piano Cingolani?

Termosifoni_Cingolani

Dal 15 ottobre, come ogni anno, è prevista l’accensione del riscaldamento in circa 4.300 comuni italiani comprese le grandi città come Roma, Milano, Napoli, Venezia e Bologna. Il piano presentato da Cingolani prevede:

  • misure di minima riduzione delle temperature del riscaldamento
  • l’utilizzo di combustibili alternativi
  • l’utilizzo ottimizzato dell’energia

Con l’attuazione di queste misure sarà possibile risparmiare tra 3 e 6 miliardi di metri cubi di gas in un anno. Per le imprese entro metà settembre arriveranno due misure ministeriali che riguardano l’energy release (circa 18 twh) e il gas release (circa 2 miliardi di metri cubi). Sono previsti inoltre prezzi controllati per le aziende energivore e gasivore.

L’obiettivo per sia per le utenze private e sia per le centralizzate è di spostare l’accensione del riscaldamento a novembre e spegnerlo a marzo, con una riduzione di due gradi nelle aree dove il clima è più mite, fatta eccezione per gli ospedali e le scuole.

Anche nel caso in cui si dovesse presentare la possibilità di una completa chiusura dei rubinetti del gas russo non sarebbe attuata nessuna misura drastica, essendo scesa in sei mesi la dipendenza da Mosca dal 40% al 18 per cento.  E ancora con i due rigassificatori galleggianti acquistati da Snam e destinati a Piombino e Ravenna si potrebbe arrivare al 10%.

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