Gianluca Profili: “NPL, facciamo il punto sui crediti deteriorati”

Gianluca Profili, fondatore di Lextown startup innovativa nel mondo della NPL, fa il punto sui crediti deteriorati alla luce degli ultimi dibattiti.

Domenico Di Sarno
Domenico Di Sarno
Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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NPL, come gestire i crediti deteriorati

Gli NPL, i crediti deteriorati, conosciuti anche come prestiti non performanti o, in inglese, non performing loans sono crediti delle banche. Si tratta di mutui, finanziamenti, prestiti che i debitori non riescono più a ripagare regolarmente o del tutto. Si tratta in pratica di crediti delle banche (debiti per gli altri soggetti) per i quali la riscossione è incerta sia in termini di rispetto della scadenza sia per l’ammontare dell’esposizione di capitale.

NPL, niente crisi per Covid in questo mercato

Come spiega Gianluca Profili, fondatore di Lextown:

I non performing loans nel linguaggio bancario sono chiamati anche crediti deteriorati o crediti inesigibili e si distinguono in varie categorie fra le quali le più importanti sono le sofferenze. Il mercato degli NPL non risente più di tanto della crisi da coronavirus. Questo è emerso dalla quattro giorni di eventi in streaming della Credit Village Italian Digital Week, la conference dedicata al mondo dei crediti deteriorati.

Sono infatti emersi dati interessanti e forse sorprendenti: nel primo trimestre del 2020 il mercato degli NPL in Italia ha registrato 73 operazioni, corrispondenti a una stima di circa 1,9 miliardi di euro (furono 76 nel primo trimestre 2019, corrispondenti ad una stima di circa 3,4 miliardi di euro): di queste 73, 26 sono state sul mercato secondario e 22 riguardanti portafogli single name con meno di 10 posizioni ciascuno.

Aggiunge Gianluca Profili:

Si percepisce dunque dagli operatori incertezza per il futuro ma anche idee propositive per superare questa crisi e mettersi al servizio dell’economia reale del Paese. Particolarmente dinamico è stato il dibattito sul mercato del Real Estate tenutosi mercoledì, che ha toccato uno dei problemi più sentiti in questo momento ovvero la chiusura dei Tribunali e l’ulteriore ampliamento dei tempi della Giustizia.

Leggi anche: E se la tua cartella esattoriale fosse sbagliata? È così nel 70% dei casi

NPL, oggi creditori e debitori possono vincere entrambi

Nello specifico, abbiamo chiesto a Gianluca Profili come l’azienda Lex Town possa sul piano pratico gestire gli NPL:

Il valore aggiunto della startup Lex Town NPL è quello di aver creato un circuito virtuoso, una connessione imprescindibile tra banca debitore e nuovo acquirente dell’immobile, affinché tutti possano trarre il proprio risultato sperato, ovvero la banca recuperare uno stralcio del credito e il proprietario debitore Cedere il suo immobile a un valore corretto di mercato senza avere la grande svalutazione che consegue a un’asta. COSÌ l’acquirente comprerà l’immobile a un prezzo oltre il 20% in meno rispetto al valore di mercato attuale. Con questa formula tutti gli attori ne escono vincitori.

NPL, l’ultimo dibattito Real Estate

Di seguito le principali evidenze emerse dai quattro panel di discussione:

  • necessità di far rientrare anche il factoring nelle forme di finanziamento previste dai Decreti Cura Italia e Liquidità
  • i decreti riversano sulle banche il problema della valutazione di concedere o meno liquidità alle imprese
  • i crediti Utp sono fortemente colpiti dalla crisi
  • il prezzo delle cessioni di NPL è già in flessione, gli investitori esteri approfittano di questo momento di crisi, altri si distanziano dall’Italia e scelgono asset class più liquide
  • i volumi di NPL transati potrebbero essere comunque alti e assestarsi su 30/32 miliardi di euro l’anno
  • gli investitori italiani del settore continuano a investire sulle asset class per loro strategie
  • è importante per gli investitori condividere con le cedenti il valore del sottostante e delle fees di servicing
  • la ricerca finalizzata all’acquisto di una casa non è diminuita
  • alcune banche useranno il Covid come giustificazione per portare a deteriorato posizioni corporate che lo erano già prima o che non sanno come gestire
  • le banche devono adottare meccanismi di early warning per i crediti Utp per far ritornare in bonus le posizioni che meritano una seconda chance
  • la giustizia deve, adesso, migliorare i processi legali di vendita, adottare linee guida condivise tra tribunali ed elevare le vendite giudiziali anche al libero mercato. Proposta di aprire i tribunali in estate
  • il mercato del credito ha bisogno di investitori e capitali pazienti
  • per i servicers vanno rivisti i business plan e i flussi di cassa, adattando la struttura di costi variabili e investendo in tecnologia per l’efficientamento dei processi. Parola d’ordine: flessibilità
  • il 70% delle cartolarizzazioni in Italia non è in under performance
  • per limitare l’impatto sul settore del servicing serve sbloccare il cash in court, trovare ove possibile accordi con il debitore soprattutto per asset corporate e puntare su cessioni sul mercato secondario di posizioni single name o piccoli portafogli.

Leggi anche: Nasce Lex Town, la prima azienda legale d’Italia: rivoluziona il concetto di avvocato

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Informatico e politologo laureato con Lode. amante dei libri di ogni genere perché fortemente convinto che la cultura sia come il cibo, ne serve ogni giorno per nutrire la mente. Appassionato di storia e diritto costituzionale.
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