Poeti nell’era digitale: come i versi sconfinano la dimensione analogica

Poeti nell'era contemporanea: che valore ha la poesia nel mondo digitale più veloce e smart? L'autore Rosario Romeo ci dà il suo prezioso punto di vista: "Per le sue caratteristiche di relativa brevità rispetto a un romanzo o a un racconto, la poesia troverà sempre più spazio nel mondo dei social".

Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.

La voce della parola, la radice poetica che si immerge in una nuova dimensione: la Rete. Oggi ci si chiede spesso quale sia il ruolo della poesia, nell’era moderna, frenetica, e digitale dal momento che la fruizione e la soglia di attenzione degli utenti/lettori si è notevolmente abbassata. Ma le potenzialità di Internet sono vastissime così come lo sono le forme del linguaggio poetico. Si preferisce la via della brevitas, del componimento che va dritto al punto in pochi versi, che, però, esprimono la vera essenza del messaggio che si vuole portare alla luce.

Un vantaggio di pubblicare, quindi, rendere pubblica online, ad esempio sui social, una poesia che scava a fondo nella personalità e anima degli autori, è che lo si può fare e condividere in tempo reale. Un fugace pensiero mentre si guarda fuori dal finestrino del treno, o un’occhiata rapidissima verso due passanti che aspettano l’autobus. Tutto può essere ispirazione, tutto può diventare magia grazie ai versi poetici. E c’è un’ulteriore peculiarità: gli utenti/lettori possono commentare sempre in tempo reale, dando una propria e personale interpretazione di quel meraviglioso e autentico mondo che si chiama poesia.

Poeti nell’era digitale: la voce di Rosario Romeo

Come può, allora, la poesia interpretare questo mondo odierno più veloce e più smart? Ce lo spiega Rosario Romeo nell’intervista che ci ha rilasciato. Poeta calabrese di adozione romana, classe 1981, Rosario si definisce “statistico di professione, fumettista per passione, poeta senza licenza, cineasta all’occorrenza” che “cerca sempre di delimitare la propria follia creativa dentro uno spazio razionalmente predisposto”.

Oltre alla passione per le Scienze Statistiche ed Economiche, facoltà in cui si è laureto, ha sempre coltivato la passione per la poesia. A tal proposito, nel 2009 ha vinto il secondo premio al concorso “SMS poesia-Mondello Giovani” con la poesia “UN SOGNATORE”. Nel 2018 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie, dal titolo “FRAMMENTI DI-VERSI”, nel 2021 ha ultimato la sua silloge “SETTE EQUAZIONI DEL TEMPO” e la sua ultima raccolta di poesie è “MULTI-VERSI”, che il pubblico ha conosciuto nel 2022.

Poeti nell’era digitale: l’intervista all’autore di MULTI-VERSI

Rosario, come ti sei avvicinato al mondo della poesia? E che funzione ha nella tua vita personale e professionale?

Io credo che la poesia sia sempre stata dentro di me. Avendo, però, scelto un percorso di studi prettamente scientifico, questa passione si è manifestata relativamente tardi, verso i 23 anni. Ricordo che lo stress degli esami universitari mi ha causato una sorta di terremoto mentale che ha fatto aprire la “porta” della poesia, fino a quel momento rimasta chiusa.

Così ho cominciato a leggere e a scrivere poesie, ma non mi sembrava una cosa nuova. Avevo come la sensazione che quei versi erano depositati nella mia mente da tanto tempo e che aspettavano solo l’istante giusto per uscire. La poesia per me è stata ed è fortemente terapeutica. Mi ha sempre aiutato a focalizzare i problemi lavorativi e personali, le emozioni e le speranze, restituendomi uno stato catartico.

Cosa significa essere poeti nell’era digitale in un momento in cui siamo estremamente connessi con la tecnologia?

Essere poeti nell’era digitale vuol dire, secondo me, avere maggiori strumenti per veicolare il messaggio poetico. Personalmente, non amo molto il mondo social, ma riconosco che se sfruttato bene può aiutare tutti i poeti a farsi conoscere e a far conoscere le proprie opere.

La poesia, che fino a venti anni fa viveva una dimensione completamente analogica, può trovare oggi la sua dimensione digitale? In che modo si può fruire della poesia proprio in questa nuova ottica?

Sicuramente la poesia si sposa bene con la dimensione digitale. Purtroppo, la poesia è sempre stato il genere letterario meno letto, ma credo che, proprio per le sue caratteristiche di relativa brevità rispetto a un romanzo o a un racconto, troverà sempre più spazio nel mondo dei social.

Ovviamente, nella dimensione digitale, la poesia va “vestita” in maniera diversa rispetto alla sua controparte analogica, magari in alcuni casi riadattata al linguaggio dei media che via via vengono utilizzati. Ma se il messaggio originale che il poeta vuole trasmettere riesce ad arrivare all’utente, allora la poesia non sta tradendo se stessa, sta solo cercando un modo nuovo per comunicare nell’era moderna.

Come e in che modo le tue poesie rappresentano l’era contemporanea?

Io credo che l’essere umano, in tutta la sua vita, non possa fare a meno di percorrere delle strade (giuste o sbagliate), non possa fare a meno di amare, e non possa fare a meno di raccontare e raccontarsi delle storie. Tutto questo è rintracciabile nelle mie poesie, ed è un qualcosa che prescinde da una particolare epoca. Posso, però, considerare di aver scelto uno stile comunicativo molto adeguato alla velocità dell’era contemporanea, in quanto mi sono sforzato di essere semplice e diretto, ma al contempo non banale.

Quali valori ed esperienze estetiche e di bellezza del verso vuoi trasmettere con le tue poesie? 

Le mie poesie non hanno la pretesa di spiegare la realtà, né tantomeno di descriverla nella maniera più accurata possibile. I miei scritti rappresentano più che altro degli “esempi” di realtà, degli spunti su cui riflettere. Riflettere su alcune problematiche della vita, sull’amore e in generale su tutto quello che ha a che fare con la dimensione emotiva dell’essere umano.

Per quanto riguarda le caratteristiche formali, utilizzo prevalentemente la rima baciata e molto spesso mi esprimo mediante doppi sensi e giochi di parole, il tutto con una vena talvolta ironica e talvolta malinconica. Spero, con questo mio stile, di riuscire a trasmettere i miei messaggi in maniera efficace, anche se ammetto che in alcune poesie tendo dei veri e propri “trabocchetti” ai lettori, ed è necessaria almeno una seconda lettura per capirne a pieno il significato.

Rosario Romeo conferma che, nonostante la poesia sia un genere ancora poco esplorato, nel mondo digitale può trovare la sua più giusta dimensione, proprio grazie alla multiformità dei canali e della stessa Rete.

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Ilaria De Santis
Ilaria De Santis
Classe 1998. Esperta in Editoria e scrittura, è molto attenta ai dettagli, scrive poesie e canzoni ed è appassionata di musica, serie TV e sceneggiatura. “In tristitia hilaris, in hilaritate tristis”.
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