Pillole di iodio: che cosa sono e perché molte nazioni ne stanno facendo scorta

Le pillole di iodio vengono utilizzate dalle nazioni nei piani di emergenza in caso di radiazioni, anche se hanno delle controindicazioni. Come farne un giusto uso?

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.
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Di recente in seguito agli ultimi accadimenti legati alla guerra in Ucraina, e alla possibile piega che questa potrebbe prendere qualora vengano colpite le centrali nucleari presenti nel territorio, sembra che in molte nazioni sia aumentata la vendita di pillole di iodio.

L’acquisto è dipeso dal fatto che l’assunzione di queste pillole limiterebbe i rischi di una eventuale dispersione di radiazioni. Certo è che la situazione in Ucraina e le dichiarazioni di Putin non lasciano ben sperare e di conseguenza i cittadini, nella paura di un possibile rilascio di sostanze radioattive, stanno cercando delle soluzioni, come le pillole di iodio, per prevenire eventuali danni sulla salute.

Però non tutti gli esperti sono favorevoli, in particolare riguardo ad un suo uso improprio. Andrea Giustina, primario dell’Unità di Endocrinologia dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, al riguardo ha dichiarato:

Credo che non sia il caso di incoraggiare questa corsa allo iodio anche perché ci sono possibili effetti collaterali associati alla sovraesposizione allo iodio.

Pillole di iodio: perché sono utili in caso di radiazioni

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Le pillole di iodio potrebbero rappresentare una strategia per limitare i danni delle radiazioni, anche se il loro uso andrebbe supervisionato.

Secondo il parere dell’Istituto superiore di sanità, in base a quanto riportato sul sito ufficiale, l’inalazione di aria o l’ingestione di cibo e acqua contaminati possono portare ad un’esposizione dell’organismo alle radiazioni e di conseguenza all’assorbimento di iodio radioattivo da parte della tiroide, che non fa differenza se si tratta di una sostanza stabile o radioattiva.

Somministrando preventivamente lo iodio stabile un eventuale assorbimento di iodio radioattivo verrebbe bloccato dalla saturazione della ghiandola tiroidea. Essendo la somministrazione per via orale di iodio stabile una strategia prevista da molte nazioni nei piani di emergenza per limitare gli effetti negativi sulla salute delle persone esposte a radiazioni, e quindi a iodio radioattivo, molti soggetti stanno facendo scorta di pillole di iodio in modo da trovarsi pronti qualora ce ne fosse bisogno.

Bisogna inoltre considerare che un eccesso di iodio stabile può anch’esso provocare dei problemi, quindi sarebbe necessario che la sua assunzione fosse supervisionata.

Pillole di iodio: cosa sta accadendo in Belgio

Se gli italiani pensano a comprare bunker, in Belgio fanno scorte di pillole di odio mentre in Svizzera vengono distribuite alla popolazione che abita entro 50km dalle centrali nucleari.

In Belgio, essendo un Paese che ospita sette reattori nucleari, le compresse di ioduro di potassio vengono distribuite gratuitamente dalle farmacie, presentando semplicemente la carta d’identità.

L’Associazione dei farmacisti belgi ha comunicato che da quando sono giunte notizie riguardo ai combattimenti nei pressi della centrale nucleare ucraina di Chernobyl, sono state consegnate 1.500 scatole da 10 compresse. Nel fine settimana la domanda è salita a 4mila confezioni al giorno e si ritiene che la richiesta continui a salire.

Leggi anche: Zaporizhzhia, l’oncologo: “Radiazioni nucleari nocive e dannose anche a dosi basse”

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