Sezze, giovanissimi pestano uomo in strada riducendolo in fin di vita: “Ha un buco in testa, non si riprenderà mai”

L’uomo, 44enne, è stato aggredito con violenza lo scorso marzo ed è finito in coma con trauma cranico ed emorragia cerebrale. I due aggressori, di 17 e 20 anni, sono stati arrestati solo lo scorso sabato con l’accusa di tentato omicidio.

Elza Coculo
Elza Coculo
Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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Oggi si terranno i primi interrogatori per far luce sulla vicenda del brutale pestaggio a Sezze, fatto di cronoca che ha sconvolto ancora una volta l’opinione pubblica tutta. Un’indagine difficilissima quella che ha portato all’arresto dei due giovanissimi che lo scorso 30 marzo hanno bullizzato e picchiato un uomo 44enne riducendolo in fin di vita. I fatti, lo ricordiamo, si sono svolti a Sezze, in provincia di Latina, nel Lazio.

I due giovanissimi, rispettivamente di 17 e 20 anni, hanno incrociato l’uomo su strada. Un cittadino di nazionalità romena, ubriaco al momento della violenza. I due, per diletto o per svago, o comunque senza una motivazione scatenante, hanno iniziato a prendersi gioco di lui, per poi picchiarlo brutalmente, fino a farlo cadere a terra procurandogli un trauma cranico e un’emorragia cerebrale, con conseguente coma.

Tutto è successo su una strada cittadina, a porta Sant’Andrea, in pieno centro, sotto l’occhio vigile di molti abitanti che, come riferisce il questore Spina a Fanpage, sebbene abbiano chiamato i soccorsi, si sono poi rifiutati di collaborare con la polizia. Un’assordante omertà che ha depistato e rallentato di molto le indagini delle autorità, conclusesi solo lo scorso sabato con l’arresto dei due violenti, accusati di tentato omicidio.

Pestaggio a Sezze, il fratello della vittima: “Me lo hanno ammazzato, non si riprenderà mai”

pestaggio a sezze

La vittima di questo episodio di brutale e ingiustificabile violenza è uscita dallo stato di coma, ma le sue condizioni restano gravissime. Ha un buco alla testa e non reagisce bene. Il fratello della vittima, disperato, ha dichiarato:

Non si riprende, ci spero, ma non credo perché sta molto male. Non tornerà mai com’era prima. Gli manca mezza testa, ha un buco. Me lo hanno ammazzato. Non riesco più a dormire.

E nel suo sfogo aggiunge un triste particolare. Ha detto:

Il ragazzo che lo ha picchiato forte fa kick boxing, lo ha picchiato alla gola e lo ha lasciato senza respirare, senza aria.

Pestaggio a Sezze, l’omertà dei cittadini ha rallentato le indagini

Pestato brutalmente in pieno giorno, sotto gli occhi dei passanti. È quanto riferisce il questore Spina che sottolinea la gravità di questo clima omertoso del paese.

I due responsabili del pestaggio a Sezze sono stati arrestati solo lo scorso sabato, dopo oltre un mese dall’episodio di violenza, proprio perché si è faticato a ricostruire il quadro della vicenda. Riferisce il questore Spina:

La cosa più grave è che a questo fatto hanno assistito delle persone che, sebbene abbiano chiamato i soccorsi affinché questa persona venisse accompagnata in ospedale, non hanno raccontato i fatti nell’immediatezza. Inizialmente, e per molti giorni, si è ritenuto che questa persona fosse caduta da sola e si fosse rotto la testa in ragione di una caduta accidentale.

C’è stata omertà nel raccontare lo svolgimento dei fatti. Molte persone che avrebbero potuto raccontare subito le cose e quindi aiutarci a orientare subito le indagini non lo hanno fatto.

Pestaggio a Sezze, oggi l’interrogatorio dei due aggressori

pestaggio a Sezze: l'arresto dei due aggressori

I due aggressori, fermati lo scorso sabato per il pestaggio a Sezze avvenuto lo scorso 30 marzo, sono chiamati oggi a rispondere alle domande degli inquirenti per far luce sulle dinamiche della vicenda.

Gli interrogatori si svolgeranno in diverse sedi. Il ventenne, originario di Sezze, verrà ascoltato dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina che ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare.

L’altro, 17enne originario di Priverno (LT), in quanto minorenne, è stato trasferito in un istituto detentivo minorile a Roma. Sarà ascoltato alla presenza del suo avvocato e di una psicologa, come da procedura, dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale per i minori di Roma.

Su quest’ultimo pesa anche un precedente di violenza aggravata e percosse ai danni di un coetaneo, motivo per il quale il magistrato ha ritenuto opportuno limitarne la libertà. E l’accusa questa volta è decisamente più grave.

I due responsabili sono stati accusati di tentato omicidio con le aggravanti di avere agito per futili motivi, approfittando delle palesi difficoltà della vittima (sorpresa alle spalle in evidente stato di ubriachezza).

La squadra mobile di Latina, che ha curato le indagini, ha sottolineato la particolare crudeltà dell’aggressione, confermata anche dal gip che, nell’ordinanza a carico dell’aggressore minorenne, riferisce:

Le azioni lesive poste in essere dai due sono state contestuali e combinate al fine di cogliere di sorpresa la vittima e impedirgli qualsiasi reazione. C’è insomma un’ipotesi di dolo diretto.

Leggi anche: 16enne viola il coprifuoco, carabiniere lo pesta: c’è il video. L’Arma: “Aperta indagine interna”

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Elza Coculo, 30 anni, di adozione romana. Lettrice appassionata con formazione in Studi italiani. Laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice per Il Digitale. Amo scrivere di attualità e cultura eco-sostenibile.
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