Pensioni 2024, verso la conferma di Quota 103. Quale il futuro di Ape sociale e Opzione donna?

Il capitolo previdenziale sarà uno dei più importanti della prossima legge di Bilancio.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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Pensioni 2024: cosa potrebbe prevedere la riforma? Come noto, il capitolo previdenziale sarà uno dei più importanti della prossima legge di Bilancio. L’esecutivo sarà chiamato a prendere decisioni su Opzione Donna, Ape Sociale e Quota 103.

Quel che è certo, è che si potrà continuare ad uscire dal lavoro sfruttando la pensione anticipata a 67 anni o con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini o 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne. Mentre probabilmente le principali novità si registreranno sulle tre forme di pensionamento anticipato attualmente in vigore.

Pensioni 2024, il destino di Opzione donna e Ape sociale

Pensioni 2024: Opzione donna, Ape sociale e Quota 103 scadranno il 31 dicembre 2023. E, al momento, non si sa nulla del loro futuro: sarà il Governo Meloni a decidere. Dovrebbe essere riconfermato senza problemi Ape sociale, una modalità di pre-pensionamento che si rivolge ad alcune categorie di lavoratori come fragili, disoccupati da tempo e con almeno 63 anni di età o 30 e 36 di contributi in base alla categoria di appartenenza.

L’ipotesi è che la misura, come è accaduto finora a prescindere dalle maggioranze di Governo, verrà riconfermata. Diverso sembrerebbe invece il destino di Opzione Donna, che potrebbe essere a rischio.

La Lega di Matteo Salvini starebbe spingendo per la sua eliminazione completa, dopo il grosso ridimensionamento messo in atto dalla Premier Meloni. Tanto che, attualmente, Opzione Donna è in vigore soltanto per poche lavoratrici (60 anni, 35 anni di contributi, invalide, caregiver o licenziate/dipendenti in aziende in fallimento).

Pensioni 2024: verso la conferma di Quota 103

Pensioni 2024: il maggior numero dei lavoratori sarà interessato al futuro di Quota 103. In scadenza a fine 2023, questo metodo di pensionamento potrebbe essere riconfermato, in attesa di trovare le risorse per finanziare Quota 41, caldeggiata dalla Lega.

Non ci sarà quindi modo (né denaro) per una riforma sistematica del sistema previdenziale, motivo per cui si ripiegherà su Quota 103, introdotta dal Governo Draghi. La conferma su questo punto è arrivata pure dal sottosegretario al Ministero del Lavoro, Claudio Durigon, in un’intervista per Il Tempo. Nel frattempo, si attende l’esito di un confronto sul tema pensioni che nelle prossime settimane dovrebbe portare attorno al tavolo Governo e sindacati.

Pensioni 2024: le parole del sottosegretario al Lavoro Durigon

Come anticipato, è stato il leghista e sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon a confermare il rinnovo di Quota 103, scongiurando (almeno per il prossimo anno) il ritorno della legge Fornero. Durigon ha dichiarato:

Stiamo studiando il percorso per arrivare, nell’arco della legislatura, alla pensione con 41 anni di contributi. Valutiamo per questo le risorse già nella prossima legge di Bilancio. Ma partiamo con una certezza minima: Quota 103 (l’uscita a 62 anni e 41 anni ndr) sarà rinnovata per un altro anno.

Il percorso per raggiungere l’archiviazione definitiva della legge Fornero è ancora lungo. Ma il primo punto fermo minimo e la conferma, anche se sono in valutazione altre forme di uscita, che la quota 103 sarà estesa anche nel 2024.

Non solo. L’altro tema è quello di un ampliamento della platea di soggetti che accede all’Ape social. Stiamo pensando a diverse alternative e l’Inps sta lavorando per calcolare il costo delle varie ipotesi.

Il rinnovo di Quota 103 a spanne costa circa 300 milioni nel 2024, 1,2 nel 2025, e circa 500 nel nel 2026. Il prossimo anno le uscite stimate sono circa 40mila e il doppio l’anno successivo. Non sono numeri in grado di mettere in pericolo i conti pubblici.

Leggi anche: Salario minimo per pochi, solo a 60mila lavoratori: ecco quali

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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