Patrick Zaki, oggi la seconda udienza del processo, Amnesty: “Siamo enormemente preoccupati”

Lo studente egiziano rinchiuso nel carcere di Tora da 20 mesi oggi verrà convocato in aula per la seconda udienza del processo, cresce la preoccupazione.

Tommaso Panza
Tommaso Panza
Salentino, classe 1993. Una laurea in mediazione linguistica. Fondazione Basso(Roma). Amante della lettura e del cinema, in particolare delle opere che raccontano spaccati di realtà. Deciso sin da piccolo a diventare un giornalista.
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Si tiene oggi a Mansura, città natale di Patrick Zaki, la seconda udienza del processo che vede imputato lo studente egiziano. La sua detenzione, cominciata nel febbraio 2020, ha ormai superato i 20 mesi di prigionia. Cresce intanto l’ansia intorno all’udienza attesa per oggi.

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Come la prima udienza svoltasi il 14 settembre, anche quella attesa per oggi pomeriggio avrà luogo di nuovo davanti alla Corte della Sicurezza dello Stato per i reati minori (o d’emergenza) di Mansura.

L’udienza è attesa precisamente nell’ala nuova del vecchio Palazzo di Giustizia. La volta scorsa l’aggiornamento fu rimandato a oggi, dopo un’udienza lampo durata una manciata di minuti. Essendo dunque una corte per reati minori si presume che l’accusa a carico di Patrick Zaki farà ancora leva sul reato imputato a Zaki di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese”.

L’accusa di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese”, è stata costruita sulla base di un articolo di opinione pubblicato due anni fa. L’articolo in questione dal titolo “Spostamento, uccisione e restrizione: i diari di una settimana dei copti d’Egitto” , come riportano EIPR e le altre organizzazioni egiziane che lottano per l’affermazione della libertà espressiva ed ideologica in Egitto, secondo la Procura suprema sarebbe stato pubblicato sulla rivista Daraj nel luglio del 2019.

Un reato sanzionato con una pena massima di cinque anni di carcere. La cosa preoccupante è che la corte potrebbe emettere una sentenza inappellabile in qualsiasi udienza.

Dato il reato unico contestato a Patrick sia nella scorsa udienza del 14 settembre scorso che in questa di oggi si è pensato per un momento che il vecchio impianto accusatorio fosse stato messo da parte.

Patrick Zaki: le dichiarazioni della legale Hoda Nasrallah e di Amnesty

Invece a destare estrema preoccupazione sono le conferme che arrivano dalla legale dello studente, Hoda Nasrallah, la quale ha dichiarato all’Ansa che purtroppo restano ancora in piedi (si presume quindi da affrontare eventualmente in altra sede) le accuse di “minare la sicurezza nazionale” e di istigare alla protesta, “al rovesciamento del regime”, “all’uso della violenza e al crimine terroristico”: le ipotesi di reato basate sui famosi dieci post su Facebook di controversa attribuzione:

Il rinvio a giudizio è avvenuto con tutte le accuse e ci sono altri atti che verranno aggiunti in due fotocopie

La legale di Patrick Zaki non ha voluto in alcun modo aggiungere alcun dettaglio sugli anni che rischierebbe Zaki.

Da mesi Amnesty International ribadisce che tali accuse possono prevedere pene che vanno dai 25 anni fino addirittura all’ergastolo, come hanno anche sostenuto fonti giudiziarie egiziane. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia si è detto estremamente preoccupato:

C’è enorme preoccupazione. Sin dal rinvio a giudizio sospettavamo che le accuse più gravi fossero state solo congelate, ma non annullate.

Sempre Riccardo Noury in un editoriale per il Fatto Quotidiano scrive:

Va sottolineato, infine, un amaro paradosso: un tribunale d’emergenza, di quelli istituiti per giudicare imputati di terrorismo di matrice islamista, processa un attivista e ricercatore della minoranza religiosa cristiano-copta.

Paradosso nel paradosso: Zaki avrebbe diffuso “notizie false” attraverso un articolo, scritto nel 2019, in cui raccontava una settimana di ordinaria discriminazione contro i copti. Quelli che avevano esultato per il colpo di stato di al-Sisi del 3 luglio 2013, certi che li avrebbe protetti meglio rispetto a un governo della Fratellanza musulmana. E che sono stati ripagati col carcere e l’inizio di un processo per uno dei loro più brillanti esponenti.

L’Ansa inoltre riporta: “Come sempre avvenuto nelle udienze per il rinnovo della custodia cautelare, è prevedibile anche per oggi la presenza presso il Tribunale di un diplomatico italiano nell’ambito di un monitoraggio processuale Ue che coinvolge paesi extra-europei come il Canada”. Anche se nelle ultime udienze, per il prolungamento della carcerazione preventiva prima e nella prima udienza del processo poi, a nessun diplomatico è stato dato modo di accedere all’aula.

Leggi anche: Per Zaki udienza lampo e processo aggiornato al 28 settembre: “Io detenuto troppo a lungo”

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