Sinodo, Papa Francesco: “Matrimonio solo tra uomo e donna, per lgbt sì a nuove forme di benedizione”

Domani 4 ottobre si aprirà il Sinodo dei vescovi ed è proprio per l'occasione che Bergoglio ha voluto dare qualche chiarimento.

Alfredo Polito
Alfredo Polito
Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.
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Papa Francesco e la replica ai 5 Dubia di 5 cardinali. Il Pontefice ha risposto ad alcuni temi sollevati dai porporati, due dei quali hanno meno di 80 anni e sono quindi elettori. Domani 4 ottobre si aprirà il Sinodo dei vescovi ed è proprio per l’occasione che Bergoglio ha voluto dare qualche chiarimento.

Nello specifico, il Papa si è espresso sulla questione della benedizione delle coppie omosessuali, sull’ordinazione delle donne al sacerdozio e sull’assoluzione sacramentale data a tutti e sempre, senza condizioni. I porporati firmatari dei Dubia sono il tedesco Walter Brandmüller (94 anni), statunitense Raymond Leo Burke (75), il messicano Juan Sandoval Íñiguez (90), il guineano Robert Sarah (78) e il cinese Joseph Zen Ze-kiun (91).

Papa Francesco dice no al matrimonio omosessuale, ma apre a forme di benedizione

I 5 Dubia sono stati posti dai cardinali in italiano, mentre Papa Francesco ha risposto in spagnolo. Le repliche del Pontifice sono state pubblicate ieri sul sito del Dicastero per la Dottrina della Fede.

A pubblicare la traduzione in italiano delle repliche del Pontefice è stato il sito VaticanNews. Nelle risposte offerte dal Papa, si legge in merito al matrimonio: “La Chiesa ha una concezione molto chiara del matrimonio: un’unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, naturalmente aperta a generare figli”.

Anche se si sottolinea pure come “nel rapporto con le persone, non si deve perdere la carità pastorale, che deve permeare tutte le nostre decisioni e atteggiamenti. Pertanto la prudenza pastorale deve discernere adeguatamente se ci sono forme di benedizione, richieste da una o più persone, che non trasmettano un concetto errato del matrimonio. Perché quando si chiede una benedizione, si sta esprimendo una richiesta di aiuto a Dio, una supplica per poter vivere meglio, una fiducia in un Padre che può aiutarci a vivere meglio”.

Anche se ci sono “situazioni che dal punto di vista oggettivo non sono moralmente accettabili” è anche vero che “la stessa carità pastorale ci impone di non trattare semplicemente come ‘peccatori’ altre persone la cui colpa o responsabilità può essere attenuata da vari fattori che influenzano l’imputabilità soggettiva”.

Le parole di Papa Francesco sul sacerdozio femminile

Papa Francesco apre a "forme di benedizione" per coppie lgbt

Altra questione affrontata da Papa Francesco nel replicare ai 5 Dubia è stata quella del sacerdozio femminile, in merito al quale il Papa ha ricordato che quando san Giovanni Paolo II “insegnò che bisogna affermare ‘in modo definitivo’ l’impossibilità di conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne, in nessun modo stava denigrando le donne e conferendo un potere supremo agli uomini.

D’altra parte, “per essere rigorosi, riconosciamo che non è stata ancora sviluppata esaustivamente una dottrina chiara e autorevole sulla natura esatta di una ‘dichiarazione definitiva’, che non è una definizione dogmatica, eppure deve essere accettata da tutti”. Così “nessuno può contraddirla pubblicamente e tuttavia può essere oggetto di studio, come nel caso della validità delle ordinazioni nella Comunione anglicana”.

Tra l’altro, riporta Avvenire, sul sito del Dicastero per la dottrina della fede – oltre alla risposta ai Dubia dei 5 porporati – sono stati pubblicati pure altri documenti successivi all’insediamento del nuovo prefetto, l’argentino Victor Manuel Fernandez, creato cardinale sabato scorso.

Si tratta di documenti che riguardano la questione della comunione ai divorziati risposati, in cui viene ribadito che la linea da seguire è quella indicata dai vescovi della Regione pastorale di Buenos Aires.

La replica di Papa Francesco al dubium sul matrimonio per le coppie lgbtq+

La replica di Papa Francesco al dubium sul matrimonio e la chiusura a quello per le coppie lgbtq+ corrisponde di fatto a posizioni che la Chiesa aveva sottolineato anche in passato. Già a marzo 2021, infatti, in una nota esplicativa diffusa dalla sala stampa vaticana, la Congregazione per la Dottrina della fede aveva risposto negativamente “ad un dubium” che chiedeva se la Chiesa disponesse del potere di impartire la benedizione ad unioni di persone dello stesso sesso. Nello specifico, questa era stata la risposta della Congregazione:

Non è lecito impartire una benedizione a relazioni, o a partenariati anche stabili, che implicano una prassi sessuale fuori dal matrimonio (vale a dire, fuori dell’unione indissolubile di un uomo e una donna aperta di per sé alla trasmissione della vita), come è il caso delle unioni fra persone dello stesso sesso.

Tale benedizione non sarebbe concessa perchè le coppie dello stesso sesso non porterebbero avanti il disegno di Dio su matrimonio e famiglia. E continua:

La benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale, invocata sull’uomo e la donna che si uniscono nel sacramento del Matrimonio, dato che non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppur remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia

E il responsum prosegue:

non è quindi, e non intende essere, un’ingiusta discriminazione, quanto invece richiamare la verità del rito liturgico e di quanto corrisponde profondamente all’essenza dei sacramentali, così come la Chiesa li intende.

Anche in quell’occasione, dunque, l’inamovibilità della Chiesa sul riconoscimento delle coppie LGBT+ era stata dunque ribadita con forza.

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