Riconoscimento facciale e non solo: presto i dati biometrici rivoluzioneranno anche i pagamenti

Dall’identificazione a più fattori alla carta di credito biometrica: il futuro dei pagamenti innovativi abbandona password e smartphone, puntando ai tratti di ciascun individuo.

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Riconoscimento facciale, dell’iride o dell’impronta digitale: la chiave di sicurezza del futuro passerà per i pagamenti biometrici. Una tecnologia sicura e divenuta sempre più popolare durante l’emergenza Covid-19.

La tutela dell’identità di ciascuno non sarà più basata su codici d’accesso o effetti personali, come lo smartphone. Al contrario, avverrà attraverso qualcosa che caratterizza e rende irripetibile ciascun individuo.

Che cosa sono i dati biometrici

Si pensi ai tratti del volto: una volta catturato il viso in 2D o 3D, misurata la distanza di occhi, naso, bocca e mascella e scansionati iride, colore e forma dell’occhio, la misurazione viene convertita in dati che, a loro volta, saranno comparati fino a trovare un riscontro nel database.

Non solo: grazie ai rilevatori di vitalità, vengono catturate anche tipiche espressioni del volto e dello sguardo. L’identificazione biometrica, inoltre, può essere memorizzata in una smartcard e permette di non entrare a contatto con le superfici potenzialmente pericolose: un’ottima soluzione per l’emergenza pandemica.

Tutto ciò è reso possibile dall’espansione del 5G, la quale permette lo spostamento di un’enorme mole di dati in tempo reale.

Pagamenti biometrici e digitali, a che punto è l’Italia?

pagamenti biometrici cosa sono

I pagamenti biometrici, come esplicato dall’ Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, rientrano nella categoria dei pagamenti innovativi che comprende anche i Mobile e Weareable payment.

Tale metodo, dati dell’Osservatorio relativi al transato in Italia del 2020, rappresenta soltanto l’1,8% dei pagamenti digitali – tra le altre strategie cashless riportate, eCommerce da pc e tablet, mobile commerce e Contactless payments: 4,7 miliardi su 268 totali del transato elettronico del 2020.

Al contrario, numeri importanti riguardano la transazione contactless, in aumento del 29% rispetto al 2019, che raggiunge 81,5 miliardi, e i pagamenti mediante smartphone e dispositivi indossabili, incrementati dell’80% nel 2020, superano i 3,4 miliardi.

La penetrazione dei pagamenti digitali sul totale transato passa dal 29% del 2019 al 33% del 2020, corrispondente a 5,2 miliardi mentre il totale del transato registra, a causa dell’emergenza Covid, una decrescita del totale pari a 0,7%, da 270 miliardi del 2019 ai 268 del 2020.

La tecnologia biometrica in Italia

Non stupisce il dato relativo ai pagamenti biometrici in Italia. È possibile autorizzare un bonifico tramite le app degli istituti di credito più all’avanguardia, ma si è ancora ben lontani da poter effettuare un acquisto in negozio con la biometria.

Ciononostante, tra i requisiti fondamentali della nuova direttiva europea sui servizi di pagamento – PSD2, ufficialmente operativa da settembre 2019 in Italia – è prevista la combinazione tra lo sfruttamento dell’applicazione bancaria e altri strumenti biometrici.

Alcuni esempi di riconoscimento biometrico arrivano da Nexi, che ha reso disponibile la funzionalità di conferma di un pagamento tramite scansione del viso o dell’impronta digitale, una volta ricevuta la notifica nell’app Nexi-pay, ma anche dalla fusione tra Nexi, Sia e Nets, la quale ha avviato con largo anticipo i test sui pagamenti biometrici. Nel 2019, la società danese ha lanciato un progetto a Copenhagen, tale per cui era possibile ai dipendenti di pagare il conto della caffetteria attraverso il proprio volto.

Tornando in Italia, il riconoscimento biometrico potrebbe rendere ancora più sicura la tecnologia sviluppata per Conad da Engineering, il Pass Pay, che utilizza la tecnologia bluetooth per addebitare in automatico al cliente l’importo della spesa nel momento in cui esce dal supermercato. 

Pagamenti biometrici veri protagonisti dell’innovazione: la strategia Amazon

Al di fuori dell’Europa, alcune sperimentazioni sono attualmente in corso: Amazon sta testando a Seattle la tecnologia Amazon One in numerosi negozi della città, compresa la libreria Amazon Books di Bellevue, che consente di pagare alla cassa con il palmo della mano una volta associati i dati biometrici alla propria carta di credito.

Una soluzione di Visa e Sberbank che sfrutta una fotocamera 3D ad alta precisione verrà sperimentata, nei prossimi mesi, nei negozi low cost della catena Pyaterochka di Mosca – a capo del colosso della distribuzione X5 – al fine di consentire i pagamenti con lo sguardo.

Infine, la biometria facciale permetterà, a Singapore, di prelevare denaro dagli Atm della banca Ocbc, la quale annuncia che saranno più di cinquecento gli sportelli bancomat che riconosceranno il sorriso dei clienti, entro la fine dell’anno.

Secondo una stima della società inglese Juniper Research, esperta nel settore delle comunicazioni e tecnologie innovative, entro il 2023 i pagamenti con dati biometrici autorizzati da mobile, a livello globale, sfioreranno i duemila miliardi di dollari.

Dalla carta di credito al riconoscimento vocale: come saranno i pagamenti biometrici

pagamenti biometrici: l'impronta digitale

Come Amazon, anche Apple punta al riconoscimento del palmo della mano al fine di rendere i pagamenti biometrici più sicuri: un brevetto, quello depositato al Patent & Trademark Office statunitense, che doterà di tale tecnologia i futuri dispositivi del brand in questione. La carta di credito biometrica nasce invece dal lavoro congiunto di Samsung e Mastercard e, probabilmente, sarà pronta entro la fine dell’anno.

Dallo sblocco puramente biometrico, la carta biometrica è caratterizzata da una forma verticale e un’ampia superficie, riservata al sensore per le impronte digitali. Se però, nella maggior parte dei dispositivi di uso quotidiano sono già presenti e altamente utilizzati i riconoscimenti facciale e dell’impronta digitale – Face Id e Touch Id – molto meno popolare è il riconoscimento vocale. Nonostante la scarsa diffusione, l’unicità della frequenza sonora della voce è comunque un fattore in grado di riconoscere l’utente.

Grazie alle nuove tecnologie e ai sensori più avanzati, gli esperti non escludono che, in futuro, sarà possibile effettuare pagamenti biometrici anche attraverso la Voice-Id.

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di Linda Scattolini

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