Omicron 5: ecco perché la nuova variante del Covid-19 continua a preoccupare. Stando ai dati della Fondazione Gimbe, nella settimana dal 22 al 28 giugno i casi sono aumentati del 50,4% con una media di 55mila al giorno. Oggi in Italia i positivi sono oltre 770mila, con effetti evidenti pure sugli ospedali: +25,7% dei ricoveri ordinari e +15% nelle terapie intensive. Anche i decessi sono in aumento con un +16,3%.
In isolamento domiciliare ci sarebbero oggi 172.257 persone (+29% rispetto alla scorsa settimana). Aumenti, questi, che si registrano in tutte le Regioni. Senza contare che in 75 Province italiane l’incidenza supera i 500 casi ogni 100.000 abitanti.
Omicron 5: perché si diffonde nonostante il caldo
La maggiore contagiosità di Omicron 5, superiore a quella della varicella, è legata al suo elevatissimo R0 (numero medio di casi secondari rispetto a un caso indice), che oscilla tra i 15 e i 17 (una persona può contagiarne altre 15 o 17): basti pensare che l’R0 della variante di Wuhan era di 2.5, mentre quello della Delta di 7.
L’epidemiologo Fabrizio Pregliasco ha spiegato che sarebbe proprio questa caratteristica, contro la quale l’estate “non può fare molto”, ad aver permesso ad Omicron 5 di soppiantare le altre varianti e a diffondersi così tanto malgrado il caldo.
Quanto durerà Omicron 5?
Ma quanto durerà effettivamente l’ondata di Omicron 5? Osservando il caso del Portogallo, uno dei primi Paesi ad essere invasi da tale variante, si può notare come la curva dei contagi sia salita e scesa nel giro di due mesi. In Italia la nuova impennata di casi è partita all’inizio di giugno dunque, probabilmente, si protrarrà fino agli ultimi giorni di luglio.
Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società di malattie infettive, ha spiegato: “Stabilire quanto durerà non è facile, ma certo non è un’ondata che sarà fermata dal caldo e in estate continueremo ad avere tanti casi”.
Omicron 5: i sintomi più comuni e i farmaci per combatterla
Per quel che riguarda i sintomi di Omicron 5, generalmente la nuova variante si manifesta con un forte mal di gola, debolezza, spesso con febbre oltre i 38°C, forte raffreddore, dolori muscolari e articolari. Più raro l’insorgere di mal di testa e tosse, mentre la perdita di gusto e olfatto è scomparsa dall’elenco dei sintomi più comuni (lo era invece con altre varianti come la Delta).
Se si scopre di essere positivi, spiega ancora Andreoni, occorre avvisare immediatamente il medico di famiglia. Per quel che riguarda i farmaci consigliati, il direttore scientifico della Società di malattie infettive suggerisce “alle persone con febbre e dolori di prendere antinfiammatori e antipiretici”, ovvero ibuprofene (o simili) e paracetamolo.
Discorso diverso per positivi anziani o fragili, per i quali sono consigliati antivirali o anticorpi monoclonali. Andreoni ha concluso: “Questi farmaci vanno dati entro cinque giorni, meglio se a un paio dalla diagnosi. A maggior ragione sono utili per le persone non vaccinate o vaccinate solo parzialmente”.
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