Trentacinque giorni dopo aver visto sfumare il sogno parigino, Jannik Sinner scrive una pagina epica del tennis italiano. Nella cornice solenne dell’All England Club, il numero uno al mondo conquista il torneo più prestigioso del circuito, Wimbledon, diventando il primo italiano di sempre ad alzare il trofeo dei “Gentlemen’s Singles”.
Sotto gli occhi delle più alte cariche reali, il campione di San Candido ha superato in quattro set l’acerrimo rivale Carlos Alcaraz (4-6, 6-4, 6-4, 6-4), riscattando con forza e lucidità la finale persa al Roland Garros. Un capolavoro di tattica, cuore e determinazione.
Un match iniziato in salita
La finale non era cominciata nel migliore dei modi per Sinner. Dopo un buon avvio, si era trovato sotto di un set, complice un break subito dopo essere stato in vantaggio 4-2. Alcaraz sembrava più a suo agio sull’erba, ma l’italiano non ha mai smesso di crederci.
Nonostante una percentuale di prime palle al servizio molto bassa nella prima ora di gioco, ha trovato il break decisivo nel game d’apertura del secondo set, ristabilendo così l’equilibrio.
La svolta decisiva e l’omaggio di Alcaraz
Il campione spagnolo ha alternato giocate spettacolari a errori inaspettati, confermando la sua fama di talento imprevedibile. Sinner, al contrario, ha mostrato un tennis maturo, centrato, privo di sbavature. Ha ritrovato efficacia al servizio e, soprattutto, ha saputo comandare gli scambi da fondo con il dritto, dettando il ritmo.
Nel nono gioco del terzo set, ha strappato nuovamente il servizio ad Alcaraz, chiudendo poi la frazione senza tremare. Un colpo psicologico che ha cambiato l’inerzia dell’intera finale.
“Perdere è difficile, però prima di tutto voglio fare le congratulazioni a Jannik”, dichiara lo spagnolo al termine della finale:
Hai giocato un grande tennis in queste due settimane.
Sono contento per te, continua così.
L’ultimo scatto verso la gloria
Nel quarto set, Sinner ha continuato a premere, trovando subito il break che avrebbe deciso il match. Il momento più delicato è arrivato nell’ottavo game, quando ha salvato due palle break che avrebbero potuto riportare in partita lo spagnolo. Superato anche quell’ostacolo, è bastato il secondo match point per scrivere la storia.
Braccia al cielo, occhi lucidi rivolti verso il suo angolo: è iniziata così la celebrazione di una vittoria epocale. Sinner ha raggiunto in tribuna il suo team – Simone Vagnozzi e Darren Cahill – prima di abbracciare i suoi genitori, Hanspeter e Siglinde, e il fratello Mark. Un momento di commozione autentica, degno delle grandi imprese sportive.
Il riscatto dal Roland Garros

Con questo trionfo, Sinner non solo conferma il suo primato nel ranking mondiale, ma spezza anche una serie di cinque sconfitte consecutive negli scontri diretti con Alcaraz. L’ultima vittoria dell’italiano risaliva alla semifinale di Pechino del 2023. Ma soprattutto, questa vittoria cancella i fantasmi di Parigi e i tre match point mancati nella finale del Roland Garros.
“Ho usato quella sconfitta per arrivare fin qui”, ha detto Sinner stringendo il trofeo. E ha poi aggiunto:
Nei tornei importanti devi capire cosa non ha funzionato e lavorare su quello, usare la sconfitta e continuare a lavorare.
Un trionfo storico per l’Italia del tennis
In 137 edizioni di Wimbledon, mai un italiano era riuscito a imporsi sul prato sacro del Centre Court. Matteo Berrettini ci era andato vicino nel 2021, Jasmine Paolini aveva emozionato nell’edizione femminile, ma nessuno prima di Sinner era riuscito a salire sul gradino più alto.
La vittoria di Londra porta così a quattro il numero degli Slam vinti in carriera dal tennista altoatesino, già incoronato numero uno del ranking mondiale.
Una finale sotto gli occhi dei reali
La finale tra Sinner e Alcaraz è stata anche un evento di grande rilevanza istituzionale. Presenti nel Royal Box i Principi del Galles quasi al completo – William, Catherine, i piccoli George e Charlotte – e re Felipe VI di Spagna, giunto a Londra per sostenere il connazionale Alcaraz.
A premiare il vincitore è stata Kate Middleton, madrina del torneo, in una cerimonia che ha suggellato la portata storica dell’evento.
L’alba di una nuova era
Il trionfo di Jannik Sinner a Wimbledon rappresenta molto più di una vittoria sportiva: è l’affermazione definitiva di un talento cresciuto con pazienza, che ha saputo trasformare le delusioni in carburante per la gloria. È un segnale forte per il tennis italiano, che da oggi può sognare in grande con un campione capace di dominare anche i podi più prestigiosi.
Con i piedi ben saldi sull’erba londinese e lo sguardo già rivolto al futuro, Sinner ha dimostrato di essere non solo il numero uno del mondo, ma anche un simbolo di resilienza e visione. E da Wimbledon, ora il mondo del tennis parla anche italiano.
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