Sì del Parlamento UE ad aborto sicuro e legale: “Tutelata la scelta delle donne”

Il Parlamento Europeo ha approvato il testo dell'iniziativa "My voice, my choice", che propone un aborto sicuro e legale in tutti i Paesi membri. Tra le richieste un meccanismo finanziario opzionale.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.
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Il Parlamento Europeo si schiera a favore delle donne e della libertà di scegliere per il proprio corpo, proponendo un aborto sicuro e legale a chi intende interrompere volontariamente la gravidanza.

La risoluzione non vincolante prende in considerazione tutti soggetti femminili che in Europa ancora non hanno accesso alla pratica senza incorrere in rischi eventuali. Quindi, la proposta è, come riporta SkyTg24, intervenire sui “persistenti ostacoli giuridici e pratici presenti in diversi Stati membri“.

Con 358 voti favorevoli, 202 contrari e 79 astenuti, i deputati accolgono l’iniziativa sociale La mia voce, la mia scelta (My voice, my choice), chiedendo alla Commissione l’istituzione di un meccanismo finanziario opzionale, aperto a tutti gli Stati membri su base volontaria e sostenuto da fondi dell’Unione europea.

Il Parlamento Europeo e il diritto all’aborto

La richiesta del Parlamento Europeo, presentata il 17 dicembre, è rivolta agli Stati membri, affinché rivedano le proprie leggi e politiche circa l’aborto, sulla base degli standard internazionali in materia di diritti umani. I deputati, quindi, chiedono alla Commissione l’istituzione di un meccanismo finanziario opzionale, aperto ai Paesi UE su base volontaria e finanziato dai fondi europei.

In questo modo, i membri dell’Unione possono garantire alle donne un’interruzione di gravidanza sicura e legale. Le votazioni hanno avuto come esito 358 sì, 202 no e 79 astensioni. Quasi quattrocento persone, dunque, si sono schierate con l’iniziativa cittadina La mia voce, la mia scelta (My voice, y choice).

La risoluzione non è vincolante, ma ha l’obiettivo di indurre la Commissione europea a occuparsi del tema, presentando proposte legislative in materia. Secondo quanto fa sapere eunews.it, inoltre, dai deputati è stata richiesta all’UE un’azione più incisiva circa il miglioramento della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi, così da tutelare l’autonomia corporea e l’accesso universale a tutti i diritti.

La discussione si è incentrata, poi, sulla questione di genere, con un focus sulla regressione circa i diritti delle donne e l’uguaglianza tra i sessi, non solo in Europa ma in tutto il mondo. L’opposizione netta, quindi, è stata verso i movimenti anti-genere, che puntano a compromettere parità e diritti umani.

Leggi anche: Perché nel 2024 è ancora così difficile parlare di diritto all’aborto?

Cosa succede ora?

La Commissione europea ha accolto Lo scorso 1 settembre l’iniziativa La mia voce, la mia scelta che, come recita il testo ufficiale, “offre ai cittadini europei la possibilità di migliorare la vita delle donne rendendola più libera e più sicura, ovunque vivano nella nostra Unione, a prescindere dalle condizioni in cui si trovano“.

Dopo l’approvazione della relazione da parte del Parlamento Europeo, l’esecutivo comunitario ha tempo fino a marzo 2026 per rendere nota l’adozione di eventuali misure legislative o non, oltre che i motivi della propria decisione.

Eunews.it ha condiviso il commento della relatrice Abir Al-Sahlani, dopo l’esito della votazione: Questo voto rappresenta una grande vittoria per tutte le donne in Europa. L’UE ha finalmente dimostrato che la salute sessuale e riproduttiva è un diritto umano fondamentale“. Entusiasta anche la senatrice PD Cecilia D’Elia che, come riporta La Repubblica, ha dichiarato:

Il Parlamento Europeo ha scritto una pagina fondamentale nell’affermazione del diritto a un aborto sicuro e legale in tutto il territorio dell’Unione europea.

Una scelta importante e concreta che raccoglie la voce di tante donne e chiede all’Unione europea di assumere un ruolo da protagonista e da punto di riferimento nella tutela dei diritti riproduttivi e della libera e autonoma scelta delle donne.

A queste parole si è accodata anche Carolina Morace, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, la quale ha sottolineato:

Il parlamento europeo si schiera dalla parte di tutte le donne, in particolare quelle senza voce dell’Est Europa il cui diritto all’aborto viene ostinatamente negato.

La proposta di istituire un fondo europeo per garantire l’accesso all’interruzione sicura e legale della gravidanza a chi questo diritto non viene garantito nel proprio Paese membro è un’idea fantastica che sposa in pieno il principio della solidarietà.

Leggi anche: Si parla di aborto da Vespa, ma in studio solo uomini: violato codice etico? La risposta di Porta a Porta

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Giorgia Fazio
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