Giornata da ricordare per la scherma italiana ai Campionati del Mondo di Tbilisi. La squadra maschile di sciabola ha scritto una pagina d’oro dello sport azzurro battendo in finale l’Ungheria, squadra favorita, con il punteggio di 45-37. Un successo che arriva dieci anni dopo l’ultimo trionfo mondiale, datato Mosca 2015.
A completare la festa, il bronzo delle fiorettiste, che salgono comunque sul podio dopo una semifinale amara contro la Francia.
Un titolo che mancava da dieci anni
La squadra di sciabola maschile, composta da Luca Curatoli, Michele Gallo, Matteo Neri e Pietro Torre, ha disputato un torneo praticamente perfetto.
Dopo aver superato Germania e Polonia, gli azzurri hanno conquistato l’accesso alla finale superando il Giappone in semifinale con un netto 45-36.
In finale, contro un’Ungheria che partiva coi favori del pronostico, l’Italia ha saputo ribaltare una situazione inizialmente sfavorevole. Fondamentale l’8-2 messo a segno da Curatoli nella quinta frazione, che ha girato l’incontro a favore degli italiani, proiettandoli verso il trionfo.
Curatoli, cuore d’oro
Già protagonista con il bronzo individuale, Luca Curatoli ha vissuto un Mondiale da protagonista assoluto.
Presente anche nella squadra vincente a Mosca nel 2015, è stato l’uomo chiave nella rimonta della finale, incarnando alla perfezione lo spirito combattivo e l’esperienza necessaria per gestire i momenti cruciali.
Abbiamo dimostrato il nostro valore.
Non eravamo i favoriti, ma abbiamo mostrato la nostra forza.
Il bronzo delle fiorettiste vale oro
Non da meno la prestazione del quartetto femminile di fioretto, composto da Martina Favaretto, Anna Cristino, Arianna Errigo e Alice Volpi.
Dopo la delusione per la semifinale persa con la Francia, le azzurre hanno reagito con grinta e determinazione, conquistando il bronzo nella finale per il terzo posto contro il Giappone con un secco 45-30.
Eravamo venute in Georgia per vincere l’oro.
Abbiamo conquistato il bronzo e siamo felici perché le medaglie vanno sempre festeggiate.
Le parole del presidente e del ct

“Una giornata storica”. Così Luigi Mazzone, presidente della Federazione Italiana Scherma, ha commentato il trionfo azzurro. Ha sottolineato la grinta e la tenacia dimostrate dagli atleti e come le fiorettiste siano riuscite a salire sul podio, contribuendo con ben quattro medaglie al bottino complessivo del fioretto.
Parole di elogio sono arrivate anche per il commissario tecnico della sciabola maschile, Andrea Terenzio, che al suo debutto mondiale ha guidato un gruppo giovane e compatto verso un traguardo sognato da tempo. Terenzio ha spiegato come la squadra sia riuscita a isolarsi dall’esterno per dare il massimo, sottolineando che, nonostante il successo, ci siano ancora margini di miglioramento.
Un bottino che fa sognare
Con l’oro della sciabola maschile e il bronzo delle fiorettiste, l’Italia tocca quota sei medaglie in questa edizione del Mondiale: due ori e quattro bronzi.
Un risultato che certifica l’ottimo stato di salute della scherma italiana e che pone solide basi per il prossimo futuro. E il torneo non è ancora finito.
Infatti, la rassegna mondiale continua: oggi spazio ai primi turni delle gare a squadre di spada maschile (con Davide Di Veroli, Matteo Galassi, Andrea Santarelli e Gianpaolo Buzzacchino) e sciabola femminile (con Michela Battiston, Chiara Mormile, Eloisa Passaro e Mariella Viale).
Due squadre che, sull’onda dell’entusiasmo, sognano di aggiungere nuove medaglie al medagliere di scherma azzurro.
Un’Italia che colpisce
La scherma azzurra torna protagonista a livello mondiale con prestazioni che uniscono tecnica, cuore e spirito di squadra.
Il successo dei ragazzi della sciabola e il podio delle fiorettiste sono l’esempio perfetto di un movimento che sa rinnovarsi senza perdere la sua identità vincente. E con altre gare ancora da disputare, il sogno della scherma continua.
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