giovedì, 23 Ottobre 2025
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Rientrano da Gaza gli attivisti italiani: “Assistiti dalla nostra ambasciata”

Oggi rientreranno gli ultimi 15 attivisti italiani della Flotilla. Sabato scorso sono arrivati gli altri 26, i quali hanno raccontato la propria esperienza in mano al Governo israeliano.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.

Rientreranno oggi, 6 ottobre, gli ultimi 15 attivisti italiani della Flotilla, detenuti in Israele dopo l’abbordaggio dell’imbarcazione, lo scorso 1 ottobre. A dare la notizia è stato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il quale ha fatto sapere: “Per loro ho chiesto il rispetto dei diritti“.

Nella notte tra sabato e domenica erano arrivati in Italia altri 26 connazionali, 18 diretti a Roma e 8 a Milano, dopo essere stati arrestati in Israele ed espulsi. I 15 attivisti rimasti lì, invece, hanno rifiutato l’espulsione volontaria e la loro detenzione è stata gestita da un giudice.

Ad aver partecipato alla missione umanitaria c’è anche Greta Thunberg, il cui nome appare nell’elenco di coloro che verranno rimpatriati oggi. Rimangono ancora dubbi sulla fine che hanno fatto gli aiuti che l’imbarcazione trasportava, ma a ogni modo altre navi sono in rotta verso Gaza.

Il rientro degli italiani

Arriveranno oggi gli ultimi 15 attivisti italiani della Flotilla. A comunicarlo, come riporta Ansa, è stato il ministro degli Esteri Tajani, che ieri sera su X ha confermato: “Partiranno domani con un volo charter per Atene. Saranno assistiti dalla nostra ambasciata sia alla partenza e poi in Grecia nel trasferimento verso l’Italia“.

Il ministro ha poi sottolineato l’efficienza del Governo nel gestire la situazione: ”Voglio ringraziare sinceramente tutto il personale del Ministero degli Esteri, i diplomatici in Israele e nelle altre sedi interessate per il capillare lavoro di assistenza compiuto in questi giorni”. Infine, ha rassicurato sulle condizioni di salute dei detenuti:

Stanno tutti bene, c’è stata la visita consolare e abbiamo chiesto alle autorità israeliane di rispettare tutti i diritti degli italiani che sono lì in stato di fermo.

Sono in stato di fermo e quindi in limitazione della libertà però è importante che ci sia anche un trattamento individuale non violento e, ripeto, che siano rispettati tutti i loro diritti quindi gli abbiamo chiesto di migliorare ancora le condizioni.

I 15 attivisti rilasciati fanno parte di un gruppo più ampio di persone. Nello specifico, a lasciare Israele saranno 28 i francesi e 9 gli svedesi, tra cui Greta Thunberg.

Leggi anche: Dalla Flotilla alle manifestazioni per Gaza, l’attivismo dal basso produce risultati concreti?

Altri attivisti già rilasciati

Tra sabato e domenica sono stati già rimpatriati altri attivisti. In particolare, come fa sapere Adnkronos, si tratta di 21 cittadini spagnoli e 26 italiani. Di questi ultimi, dopo un volo proveniente da Istanbul, 18 sono atterrati nell’aeroporto di Roma Fiumicino e 6 in quello di Milano Malpensa.

Chi ha vissuto la detenzione in Israele, dunque, ha raccontato la propria esperienza in maniera alquanto negativa. Saverio Tommasi, giornalista di Fanpage, ha detto: “Eravamo trattati come le vecchie scimmie dei peggiori circhi degli anni Venti. Ricordo le botte sulla schiena, tante e in testa“.

Come fa sapere Ansa, si parla di comportamenti aggressivi da parte delle autorità israeliane nei confronti degli attivisti. Uno di questi ultimi, Cesare Tofani, ha raccontato: “Ci hanno trattato come trattano i terroristi“.

I membri della Flotilla, infatti, erano detenuti in una prigione a sud di Israele, nel deserto del Negev, come riportato su Il Post, usata per i palestinesi sospettati di fare parte di Hamas. Gli avvocati degli attivisti italiani, inoltre, sostengono che i propri assistiti sono stati costretti a dormire sul pavimento, con esigue scorte di cibo e acqua.

Leggi anche: Perché Greta Thunberg ha lasciato il direttivo di Flotilla e cosa farà ora

Il caso di Greta Thunberg

Tra i 9 svedesi che verranno rimpatriati oggi c’è anche Greta Thunberg. Su di lei sono state diffuse dai media diverse notizie, inerenti alle sue condizioni di detenzione. Sembrerebbe, infatti, che l’attivista sia stata rinchiusa in una cella infestata da cimici.

Il Fatto Quotidiano, però, ha riportato la risposta del Ministero degli Esteri israeliano, secondo cui tali accuse sarebbero infondate:

Le affermazioni riguardanti i maltrattamenti sono sfacciate menzogne.

Tutti i diritti legali dei detenuti sono pienamente tutelati.

È interessante notare che Greta stessa e altri detenuti si sono rifiutati di accelerare la loro espulsione e hanno insistito per prolungare la loro permanenza in custodia.

Greta inoltre non ha presentato reclamo alle autorità israeliane per nessuna di queste accuse ridicole e infondate, perché non si sono mai verificate.

Spetterà, forse, direttamente a Greta Thunberg spiegare cosa sia successo nel carcere israeliano, ma nel frattempo altri dubbi aleggiano sulle scorte di aiuti che le imbarcazioni trasportavano verso Gaza.

Diverse navi si stanno dirigendo verso la Striscia e nei prossimi giorni potrebbero arrivare a destinazione. In particolare, ci sono 9 imbarcazioni della Freedom Flotilla coalition e della Thousand Madleens, salpate dai porti di Catania e Otranto.

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Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.

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