sabato, 10 Maggio 2025
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Papa Leone XIV concede l’indulgenza plenaria: cos’è e cosa significa

Papa Leone XIV al termine del suo discorso, durante la sua prima Benedizione apostolica “Urbi et Orbi”, ha concesso l’indulgenza plenaria per tutti i fedeli che hanno seguito la sua proclamazione. Ma cos’è e quali disposizioni servono per ottenerla.

Michela Sacchetti
Michela Sacchetti
Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

Papa Leone XIV, dal balcone di San Pietro, ha concesso l’indulgenza plenaria alla folla che si era radunata in piazza per attendere l’elezione del nuovo pontefice. Oltre 150.000 persone che, dal momento della fumata bianca e in poco meno di un’ora, si sono riversate in tutta l’area. Ma che cosa significa “ottenere l’indulgenza” e qual è il suo significato per la dottrina cattolica?

Indulgenza plenaria: cos’è e a cosa serve

L’indulgenza plenaria è un concetto centrale nella dottrina cattolica, legato alla remissione della pena temporanea meritata a causa dei peccati, già confessati e perdonati. Il peccato, infatti, ha due conseguenze: pena eterna e tema temporale. La prima viene cancellata durante la confessione mentre la seconda è scontata sulla terra con preghiere e penitenze, opere di carità e sofferenze della vita.

Per ottenere l’indulgenza ci sono, tuttavia, delle norme da rispettare. In occasione del Giubileo 2025 sono state ridefinite le regole dalla Conferenza episcopale italiana, secondo la quale a poter ricevere l’indulgenza sono soltanto i fedeli “veramente pentiti” e “mossi da spirito di carità, che, “nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice”.

Si legge ancora nel testo, che i fedeli potranno ottenere l’indulgenza “intraprendendo un pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare, verso almeno una delle quattro Basiliche Papali Maggiori di Roma, in Terra Santa o in altre circoscrizioni ecclesiastiche, e prendendo parte a un momento di preghiera, celebrazione o riconciliazione”, e “vivendo l’adorazione eucaristica, concludendo con il Padre Nostro, la Professione di fede e Invocazioni a Maria”.

La prima e ultima indulgenza plenaria

Le indulgenze si sono sviluppate nella Chiesa durante il Medioevo, formalizzate da Papa Leone X, per poi essere disciplinate nei secoli successivi. La prima indulgenza plenaria della storia risale alla bolla del Perdono di papa Celestino V. Con la bolla “Inter sanctorum omnia solemnia”, il pontefice, nel 1294, concesse l’indulgenza plenaria a tutti i fedeli “veramente pentiti e confessati” che si fossero recati in visita presso la basilica di Collemaggio, dai vespri del 28 agosto al tramonto del 29, in occasione della festività di san Giovanni Battista.

L’ultima indulgenza plenaria, prima di quella concessa l’8 maggio 2025 da Papa Leone XIV, è stata concessa da Papa Francesco, nell’Urbi et Orbi a Pasqua, il giorno prima della sua morte.

Leggi anche: Prevost e la scelta del nome: chi fu Leone XIII che scrisse la Rerum Novarum?

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Michela Sacchetti
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Intuitiva, con un occhio attento alla realtà e alla sua evoluzione, attraverso una lente di irrinunciabile positività. Vede sempre nella difficoltà un’occasione preziosa per migliorarsi da cogliere con entusiasmo.

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