È stato pubblicato ieri, 11 agosto, il Rescriptum di Papa Leone, in cui vengono ampliate le norme volte alla tutela dei lavoratori del Vaticano. Nello specifico, il testo è rivolto ai neopapà e a chi ha a carico figli con disabilità.
Per quanto riguarda i primi, potranno richiedere 5 giorni di congedo retribuito, in caso di nascita di un figlio. Chi ha minori disabili, invece, avrà diritto a 3 giorni al mese di permesso retribuito, anche consecutivi. Vediamo meglio le novità.
Congedo retribuito per i lavoratori vaticani
Le novità apportate da Papa Leone XIV nel Rescriptum arrivano a tre anni da quanto emesso dal predecessore Francesco. Il 1° marzo 2022, infatti, il Segretario di Stato Pietro Parolin ha firmato il documento che prevedeva 3 giorni di congedo retribuito per i neopapà in Vaticano.
Adesso, Prevost li ha portati a 5, in caso di nascita o adozione di un figlio. Il Rescriptum, pubblicato ieri 11 agosto, è stato firmato dal prefetto della Segreteria per l’Economia, Maximino Caballero Ledo. Nello specifico, il documento aggiorna il Testo Unico delle Provvidenze a favore della famiglia e le norme per la concessione dell’assegno familiare.
Rispetto ai giorni di congedo, la richiesta rimane facoltativa e può essere effettuata con almeno 8 giorni di preavviso ed entro 30 giorni dall’evento (nascita o adozione). Il congedo potrà essere continuativo o frazionato per giornate, non a ore.
Per quanto riguarda le differenze con l’Italia, mentre nella Penisola il congedo di paternità è obbligatorio e dura 10 giorni, in Vaticano spetterà al lavoratore decidere se usufruirne o meno. Nei periodi di lontananza dal luogo di lavoro, lo stipendio verrà percepito al 100%, con pieno riconoscimento dell’anzianità di servizio.
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Permessi per i figli con disabilità

Le novità riguardano anche i lavoratori del Vaticano che hanno a carico figli con disabilità, in situazioni di gravità accertata. Il Rescriptum, dunque, prevede che i genitori possano usufruire, in maniera alternativa, di 3 giorni di permesso retribuito al mese, anche consecutivi.
Il vincolo è che il minore non sia ricoverato a tempo pieno in un istituto specializzato. Durante i giorni di permesso, il genitore non dovrà svolgere alcuna attività lavorativa. In questo modo, si riequilibra il rapporto tra lavoro e famiglia.
Anche in Italia, come in Vaticano, sono previsti 3 giorni di permesso retribuito al mese, per chi ha a carico figli con disabilità grave. La differenza, però, è che nella Penisola la Legge 104 prevede anche un congedo straordinario, per un massimo di 2 anni, per assistere il familiare disabile.
In Vaticano, invece, ciò non esiste e le agevolazioni sono concesse solo se il figlio non è ricoverato a tempo pieno. Un’ulteriore differenza riguarda il concetto di “disabilità grave”. In Italia, infatti, essa è stabilita dalla commissione medico-legale dell’INPS, mentre in Vaticano dal Collegio medico del Governatorato, con giudizio definitivo e non impugnabile.
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