La Manovra 2026 prevede interventi per un totale di circa 18 miliardi di euro. A dichiararlo è Rai News, che riporta le novità che interesseranno gli italiani a partire dal prossimo anno. In primo luogo, si procederà a una riduzione del secondo scaglione dell’Irpef.
A ciò si aggiungono uno stanziamento di 2 miliardi, per adeguare i salari all’inflazione, e di 4 miliardi, per sostenere le imprese e tutto il settore innovativo. Dovrebbe rientrare nella legge di bilancio anche un nuovo modo di calcolare l’Isee.
Nel 2026, infatti, ci potrebbe essere la possibilità che l’abitazione principale di proprietà non compaia nell’Indicatore della situazione economica equivalente. Vediamo meglio quali sono le ipotesi che Palazzo Chigi sta varando per il prossimo anno.
Novità della Manovra 2026
Martedì 14 ottobre il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento programmatico di bilancio, da mandare a Bruxelles. In concomitanza, come riporta SkyTg24, è stato oggetto di discussione anche il testo della legge di bilancio, che sarà preso in esame dal Cdm domani, 17 ottobre.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dunque, ha illustrato le linee guida della prossima Manovra. Ecco le dichiarazioni a riguardo del ministro, diffuse da Rai News:
La prospettiva è abbastanza delineata.
La manovra interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza.
L’impegno del Governo, in questo scenario, è proseguire nell’azione di sostegno del potere di acquisto delle famiglie, delle imprese e per il sociale e assicurare la sostenibilità della finanza pubblica.
A interessare la prossima legge di bilancio, quindi, saranno il taglio dell’Irpef, stanziamenti per lavoratori e imprese e agevolazioni nel calcolo dell’Isee. Secondo una stima, sarebbero circa 18 miliardi, ossia due in più rispetto a quelli previsti inizialmente, gli euro stanziati per realizzare tale disegno.
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Taglio dell’Irpef
Nella Manovra 2026 rientra un taglio di due punti del secondo scaglione dell’Irpef. A poter usufruire della misura sarà chi ha un reddito compreso tra i 28mila e i 50mila euro, che dal prossimo anno dovrà pagare un’aliquota del 33%, invece che del 35.
Per coloro che guadagnano intorno ai 30mila euro lordi annui ci sarà un vantaggio fiscale irrisorio di 40 euro, mentre per chi ha un reddito di 35mila euro il beneficio sarà di 140 euro l’anno. Sale a 240 euro l’agevolazione per i detentori di reddito pari a 40mila euro.
Si potrà anche arrivare a una detrazione di 440 euro per chi dichiara 50mila euro. Tutte queste agevolazioni costeranno allo Stato circa 3 miliardi di euro l’anno, per un totale nel triennio di 9 miliardi.
Agevolazioni per i lavoratori

Rispetto alle agevolazioni che la Manovra 2026 ha riservato ai lavoratori, il ministro Giorgetti ha dichiarato, secondo quanto riporta Today.it: “Al fine di favorire l’adeguamento salariale al costo della vita, nella legge di bilancio sono stanziati per il 2026 circa 2 miliardi“.
Ancora non si hanno maggiori dettagli a riguardo, ma si ipotizza che una parte del denaro potrebbe essere destinata alla detassazione degli aumenti contrattuali, dal primo gennaio 2026 fino al 31 dicembre 2028.
A conferma di ciò, sempre Today.it ha ripreso le parole di Maurizio Lupi, presidente di Noi Moderati, il quale afferma che la Manovra “punta ad azzerare i costi per le imprese sugli aumenti di stipendio fino a 200 euro e detassare gli straordinari degli infermieri per contribuire a ridurre le liste d’attesa“.
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Famiglie e imprese
Tra le agevolazioni che rientrano nella Manovra 2026 appare un possibile intervento nel calcolo dell’Isee, che potrebbe portare all’esclusione dell’abitazione principale.
Se tale novità dovesse essere messa in atto, molte famiglie avrebbero maggiori benefici per le prestazioni che si basano sull’Indicatore della situazione economica equivalente, prima fra tutte l’assegno unico.
Infine, saranno stanziati 4 miliardi di euro per sostenere le imprese e le innovazioni di ogni genere. A spiegare il motivo è stato il ministro Giorgetti che, come fa sapere Today.it, ha dichiarato:
Si favoriranno gli investimenti in beni materiali attraverso la maggiorazione del costo di acquisizione valido ai fini del loro ammortamento, per un valore complessivo di 4 miliardi di euro.
Congelate, poi, la plastic e la sugar tax per le imprese e confermato al 50% il bonus ristrutturazione sulla prima casa, mentre è del 36% quello sulla seconda.