mercoledì, 29 Ottobre 2025
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La “nuova” Maturità è legge: dal 2026 orale con quattro materie e niente buste

Approvata dalla Camera la riforma sull'"esame di Maturità". Gli studenti dovranno sostenere tutte le prove, inclusa quella orale, per poter ottenere il diploma.

Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.

È stata approvata, in via definitiva, dalla Camera la riforma della Maturità. Come riporta La Repubblica, i voti a favore sono stati 138, quelli contrari 91 e le astensioni 9. Le novità saranno messe in atto nel 2026 e prevedono un maggiore rigore nei passaggi finali.

Per poter ottenere il diploma di maturità, infatti, gli studenti dovranno obbligatoriamente sostenere tutte le prove previste, compresa quella orale. Quest’ultima, inoltre, sarà composta da una commissione di quattro professori, le cui materie verranno decise dal Ministero a gennaio.

I membri di tale commissione dovranno essere per metà interni e per metà esterni. Oltre alla riduzione dei professori presenti alla prova orale, non verrà presentato più il materiale da cui partire. Invariati i voti minimo e massimo di uscita.

Il nuovo orale di Maturità

A Montecitorio sono stati 138 i voti a favore della riforma della Maturità, che smette così di essere definita “esame di Stato”. A subire una modifica, innanzitutto, è la prova orale, che vedrà individuate dal Ministero solo quattro materie, a gennaio, su cui gli studenti dovranno discorrere.

Seppure alcuni professori si sono dimostrati timorosi che le altre discipline possano essere tralasciate dagli allievi, il Ministero ha rassicurato che queste saranno comunque valutate attraverso i crediti scolastici raggruppati nei tre anni.

In tal modo, sostiene la riforma, si crea “un equilibrio tra la valutazione del percorso complessivo e l’approfondimento delle discipline principali“. L’esame orale avrà ulteriori modifiche, partendo dall’eliminazione del materiale proposto allo studente dalla commissione.

Quest’ultima sarà composta da due professori interni, due esterni e un presidente, sempre esterno. Infine, è da sottolineare che la prova orale sarà obbligatoria per poter ricevere il diploma, a prescindere dal proprio punteggio di partenza. Nessun alunno, dunque, potrà fare scena muta in maniera volontaria.

Leggi anche: Maturità 2026, in arrivo la riforma: la prova orale obbligatoria per diplomarsi

Punteggio e formazione scuola-lavoro

A rimanere invariato con la riforma della Maturità sarà il voto minimo di uscita, ossia 60, e quello massimo, cioè 100. A cambiare, invece, i punti bonus che la commissione d’esame potrà assegnare agli studenti. Potranno essere aggiunti, infatti, fino a 3 punti, se l’alunno ha raggiunto un punteggio complessivo di 90.

Finora ciò era possibile, ma solo se lo studente aveva ottenuto il voto, tra prove scritte e orale, di almeno 97. Sarà diverso anche il nome dei percorsi scuola-lavoro, che da Pcto diventeranno “Formazione scuola-lavoro”.

L’Inail ricoprirà le spese di eventuali infortuni in itinere, sottolineando che sarà vietato esporre gli studenti ad attività ad alto rischio. Verranno stanziati 240 milioni di euro una tantum per il contratto della scuola e altri 15 milioni per estendere l’assicurazione integrativa sanitaria, anche al personale precario.

Muteranno, poi, i passaggi da un istituto all’altro. Se ciò avviene nel biennio, gli studenti interessati potranno beneficiare di interventi mirati di sostegno. Se il passaggio dovesse avvenire nel triennio, ci saranno esami integrativi, da sostenere prima dell’inizio delle attività didattiche.

Leggi anche: Maturità 2025, quando inizia e come cambia il voto in condotta: tutte le novità

Le parole di Valditara

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, come riporta SkyTg24, ha definito la “nuova Maturità” così:

Si tratta di una svolta importante.

Con questa riforma ridiamo senso alla Maturità restituendo valore a un passaggio decisivo del percorso formativo delle studentesse e degli studenti, riaffermando i principi del merito, dell’impegno e della responsabilità individuale.

Per questo, dal prossimo anno non sarà più possibile boicottare la prova orale: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato.

L’orale si concentrerà su quattro materie scelte a gennaio di ogni anno, e la valutazione finale terrà conto anche dell’impegno del candidato in attività extrascolastiche particolarmente meritorie.

Il ministro, poi, ha sottolineato come al centro della riforma ci sia l’istruzione dello studente, che vuole essere portata a livelli sempre più alti di eccellenza:

Questa legge non si limita a rinnovare l’Esame, ma guarda all’intero sistema educativo, con il passaggio della filiera tecnologico-professionale del 4+2 da sperimentale a ordinamentale.

Ogni giovane potrà contare su un’istruzione tecnica e professionale di 4 anni con programmi fortemente innovativi e un rapporto più stretto con il mondo delle imprese e del lavoro.

È un ulteriore passo avanti verso una scuola che mette al centro la persona dello studente e ne accompagna la crescita con serietà e competenza.

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Giorgia Fazio
Giorgia Fazio
Estremamente curiosa di questioni attuali, diritti umani e ambiente. Nel tempo libero legge testi di filosofia orientale. Se non c’è differenza non c’è relazione” è il suo mantra.

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