Papa Leone XIV è stato intervistato dalla giornalista Allen e ha rilasciato dichiarazioni circa temi in tendenza attualmente. Il Pontefice, infatti, ha espresso la propria opinione sulla questione palestinese, il ruolo delle donne nella Chiesa, l’accoglienza delle persone Lgbtqia+, le fake news e l’IA.
Le sue parole, dunque, sono state raccolte nel volume León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI, pubblicato in Perù ieri, 18 settembre. Da quanto si evince dagli estratti resi noti da vari media, Leone XIV ha ribadito ancora una volta la propria missione in quanto Santo Padre: costruire ponti e allontanare le polarizzazioni.
Il nuovo libro-intervista di Papa Leone
Papa Leone ha rilasciato una lunga intervista alla giornalista della testata online Crux, Elise Ann Allen. Le dichiarazioni del Pontefice sono, poi, state raccolte nel volume León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI.
Il testo è stato pubblicato ieri, 18 settembre, in Perù, per la casa editrice Penguin Perù, ma alcuni estratti sono stati riportati anche sullo stesso Crux e sul quotidiano peruviano El Comercio. Dai passaggi pubblicati è possibile comprendere quali siano i temi affrontati all’interno del volume.
Il Santo Padre, infatti, ha risposto a domande circa questioni attuali, come la situazione in cui versa Gaza, l’accoglienza della comunità Lgbtqia+ nella Chiesa, il ruolo delle donne in Vaticano e il suo punto di vista sull’intelligenza artificiale.
Prevost, in quella che è stata la prima intervista concessa dopo la sua elezione, ha confermato quello che è l’obiettivo del proprio Pontificato, ossia la costruzione di ponti tra le persone e il rifiuto delle polarizzazioni sia nel mondo che nella Chiesa. Sul tema dell’accoglienza si è dimostrato favorevole, seppure la sua visione tende sempre al tradizionalismo.
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Prevost sulla situazione a Gaza
Come riportato da Vatican News, una delle prime domande a cui ha riposto Papa Leone riguarda la situazione palestinese. Il Pontefice sostiene l’incertezza sul futuro:
Anche se c’è stata una certa pressione su Israele da parte degli Stati Uniti e nonostante alcune dichiarazioni del presidente Trump, non c’è stata una risposta chiara per alleviare le sofferenze della popolazione.
Il Santo Padre si è detto, dunque, molto preoccupato, in particolare rispetto alle condizioni disumane in cui versano i bambini della Striscia. Vista la carestia che sta colpendo la popolazione palestinese, Prevost è consapevole di ciò che comporta tale situazione: “I bambini soffrono non solo la povertà, ma anche la fame. Servono aiuti medici e assistenza umanitaria costante per ribaltare la situazione“.
La speranza del Papa è che non si diventi insensibili davanti alla questione: “È terribile vedere quelle immagini in televisione… non si può sopportare tanto dolore“. Eppure, come sostengono le fonti vaticane, la Santa Sede ritiene ancora prematuro parlare di genocidio, parola che “viene utilizzata sempre di più riguardo al dramma di Gaza“.
Il punto sulla politica USA

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, Prevost è categorico sul non voler essere coinvolto nella politica di parte, ma ha rivelato di un dialogo avvenuto con il Vicepresidente statunitense Vance sui temi della dignità umana e dei migranti.
A tal proposito, in León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI il Santo Padre ha ripreso la Lettera inviata da Bergoglio ai vescovi statunitensi nel 2023, in cui viene chiesto loro di accogliere negli USA le persone migranti.
Vatican News fa sapere che Prevost ha definito quest’azione significativa e si è detto contento per l’accoglienza benevola da parte dei prelati americani:
Sono stato molto contento di vedere come molti vescovi abbiano accolto questo messaggio, mostrando coraggio e impegno.
Gli Stati Uniti sono un attore potente a livello mondiale, dobbiamo riconoscerlo, e a volte le decisioni vengono prese più in base all’economia che alla dignità umana.
Consapevole che le sue origini possono fare ben poco la differenza nelle dinamiche globali, Prevost quindi concentra il proprio impegno sul rapporto con l’episcopato USA. Riportano i media vaticani:
Il fatto che io sia americano significa, tra le altre cose, che la gente non può dire, come hanno fatto con Francesco, “Lui non capisce gli Stati Uniti, semplicemente non vede cosa sta succedendo“.
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L’accoglienza delle persone Lgbtqia+
Nel libro-intervista, circa la questione sull’accoglienza della comunità Lgbtqia+, Prevost ha ripreso il Fiducia Supplicans, il documento firmato da Bergoglio nel 2023, che consente la benedizione delle coppie omosessuali da parte della Chiesa cattolica.
Secondo Papa Leone, dunque, chiunque è accolto nella Chiesa indipendentemente dalla propria identità, ma solo perché figlio di Dio. Allo stesso tempo, però, il Santo Padre rifiuta polarizzazioni: “Certo, possiamo benedire tutti, ma non dovremmo cercare un modo per ritualizzare una qualche benedizione“. Prosegue poi:
Trovo altamente improbabile, certamente nel prossimo futuro, che la Dottrina della Chiesa (cambi) in termini di ciò che la Chiesa insegna sulla sessualità, ciò che la Chiesa insegna sul matrimonio.
E cioè di una famiglia composta da un uomo e una donna, benedetti nel sacramento del matrimonio.
Nessun cambiamento neppure sul diaconato femminile, su cui è stato sollevato un dibattito nel corso dell’ultimo Sinodo. Prevost, infatti, non ha intenzione di modificare l’insegnamento della Chiesa sull’argomento.
A ogni modo, viene ripreso ancora una volta Bergoglio, per quanto riguarda il “continuare sulle orme di Francesco nominando donne in alcuni ruoli di leadership a diversi livelli nella vita della Chiesa“.
Fake news e intelligenza artificiale
Un ulteriore punto affrontato da Prevost in León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI riguarda le fake news, considerate distruttive per l’essere umano, così come lo potrebbe essere l’intelligenza artificiale.
La preoccupazione di Papa Leone è che questa nuova tecnologia possa privare le persone del proprio valore, facendole diventare dei burattini. A tal proposito “la Chiesa deve intervenire“.
Nel volume, inoltre, è riportato un aneddoto che ha coinvolto il Santo Padre in prima persona. Come fa sapere Vatican News, una persona ha chiesto a Prevost il permesso di creare un Papa “artificiale”, così che chiunque potesse avere un’udienza privata.
La risposta di Leone XIV è stata, quindi, negativa: “Io ho detto: ‘Non lo autorizzerò’. Se c’è qualcuno che non dovrebbe essere rappresentato da un avatar, direi che il Papa è in cima alla lista“.
Prevost, quindi, continua a dimostrare come sia disposto a innovazioni nel mondo della Chiesa, ma sempre con consapevolezza e rispetto nei confronti di quella che è la dottrina tradizionale.