È una Roma vibrante e accogliente quella che stasera ospita il Giubileo dei Giovani, in programma da lunedì 28 luglio a domenica 3 agosto 2025. Un evento che va ben oltre il simbolismo religioso, trasformandosi in un messaggio concreto di speranza e impegno.
Secondo Rai News, sono 70mila le ragazze e i ragazzi attesi oggi, 31 luglio, in Piazza San Pietro per un’intensa serata di preghiera, riflessione e incontro, guidata dal presidente della CEI, il cardinale Matteo Zuppi. Con loro, un’intera comunità ecclesiale: 120 Vescovi, centinaia di sacerdoti, religiose e religiosi, educatori e animatori. Un popolo giovane, vivo, capace di riempire le strade della capitale con canti e voglia di costruire un mondo diverso.
Tra le novità più apprezzate dell’evento vi è l’attenzione all’inclusività. Nessuno è escluso dalla festa della fede e nella comunità dei giovani. La chiesa di San Giovanni Battista dei Fiorentini ha accolto le attività per le persone con disabilità, tutte accessibili nella lingua dei segni.
La preghiera per la pace
L’incontro in Piazza San Pietro avrà un significato particolarmente forte: pregare per la pace, soprattutto per quella in Terra Santa. A guidare questo momento sarà il Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, che con il suo messaggio accenderà le coscienze dei presenti. Rainews riporta che poco prima della professione di fede verrà diffuso un videomessaggio, dove il Patriarca si rivolgerà ai giovani con parole di speranza:
Diventate operatori di pace.
Una pace che non è solo un augurio, ma è vita vissuta e sperimentata.
Il cardinale Pizzaballa non ha nascosto la difficoltà del momento storico che viviamo, definendolo “un mare incredibile di sfiducia e odio”. In questo contesto, ha anche lanciato una riflessione che tocca il cuore dei giovani e non si limita alla denuncia, ma chiama all’azione:
Ci sono ancora persone capaci di mettersi in gioco per fare qualcosa per l’altro, perché credono nell’altro.
Tutti resteremo qui, tutti dovremo trovare un modo per ricominciare.
Un’intera città coinvolta

Il Giubileo dei Giovani non si esaurisce con l’incontro in piazza. Già da giorni Roma è diventata la “città dei ragazzi”, grazie all’iniziativa delle “12 parole per dire speranza”.
Un percorso diffuso che ha portato i partecipanti in dodici chiese della capitale, ognuna dedicata a una parola chiave: coraggio, riscatto, promessa, scoperta, solo per citarne alcune. In questi luoghi, i giovani si sono confrontati con testimoni, vescovi, figure di riferimento capaci di far risuonare quelle parole nella loro esperienza concreta.
Il Giubileo dei Giovani 2025 rappresenta una luce in una società spesso smarrita tra individualismo e frenesia digitale – come ha sottolineato anche il Papa nei giorni scorsi parlando di “bulimia social”. Perché la pace si costruisce a partire da chi crede ancora che valga la pena farlo.
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