In un mondo sempre più frenetico e, alle volte, superficiale, la modalità con cui ci esprimiamo può fare la differenza. Parlare con attenzione, ascoltare con empatia e rivolgersi agli altri con rispetto sono gesti semplici ma potenti, capaci di cambiare radicalmente la qualità dei rapporti umani. È proprio attraverso questi atteggiamenti che riusciamo a costruire il nostro equilibrio interiore e a rafforzare i legami con chi ci circonda.
La comunicazione non è soltanto un mezzo per esprimerci, ma uno strumento fondamentale per comprendere noi stessi, sentirci accolti e stare a proprio agio in qualsiasi contesto. Coltivarla e allenarla, usando come principale strumento la gentilezza, può trasformare profondamente il modo in cui viviamo e ci relazioniamo.
Proprio su questo tema, “ZIRRAFA per la comunicazione gentile” lancia il ciclo di 6 incontri “La gentilezza come forza. Il potere delle parole che contano” dal 19 maggio al 30 giugno a Milano. L’intento del laboratorio è quello di mettere al centro il valore interiore delle persone per ricercare nuovi modelli di comunicazione, marketing e gestione delle risorse umane, da promuovere all’interno delle organizzazioni italiane.
La gentilezza come fulcro di un percorso attivo
“La gentilezza come forza. Il potere delle parole che contano” è un laboratorio esperienziale che promuove la cultura accessibile e inclusiva nelle imprese italiane. A ideare il format è stata Claudia Bocelli, sociologa, ricercatrice e docente di Leadership Gentile presso l’Università degli Studi di Parma, nonché Founder di “ZIRRAFA per la comunicazione gentile”. Così spiega:
Per fare innovazione e restare competitivi, le nuove tecnologie da sole non bastano.
All’epoca dell’IA serve accompagnare il cambiamento con una trasformazione concreta della cultura aziendale, per aiutare le persone.
Siamo un network di professionisti che s’impegna tutti i giorni per lasciare un’impronta positiva nel mondo.
Il laboratorio rappresenta la prima iniziativa per coinvolgere anche il nostro pubblico in un’esperienza condivisa.
Insieme possiamo far fiorire una nuova società più rispettosa, accessibile e sostenibile per tutti.
La comunicazione gentile, quindi, è un filo invisibile che unisce innovazione e umanità: crea ponti, ispira fiducia e permette alle organizzazioni di evolversi senza perdere il contatto con i proprio obiettivi strategici.
Cambiare visione e una leadership gentile, inaugurazione di Annalisa Aceti

A inaugurare l’iniziativa il 19 maggio sarà Annalisa Aceti, una delle prime donne in Italia a dirigere grandi reti commerciali e attualmente Direttrice Generale Sales & Marketing di Rizzoli Education (Gruppo Mondadori). Autrice del volume Vendite e Marketing Gentili. Le reti commerciali tra Intelligenza Umana e Artificiale (Franco Angeli, 2024), Aceti porterà la sua testimonianza di leadership gentile, illustrando come sia possibile andare oltre la mentalità del “successo a ogni costo” e valorizzare un approccio di guida fondato su empatia, dialogo e ascolto attivo. Come afferma lei stessa:
Quando mi proposero di guidare una rete di vendita, mi chiesero se fossi abbastanza aggressiva.
In realtà, è stata proprio la mia leadership gentile a portare risultati concreti.
Oggi le aziende che vogliono restare competitive devono mettere al centro il fattore umano: è ciò che il mercato richiede.
Gli appuntamenti successivi
Nei 5 incontri successivi al 19 maggio, gli argomenti trattati saranno vari, tutti incentrati sull’efficacia delle parole sia in ambito lavorativo che interpersonale. A parlare saranno esperti e professionisti che condivideranno le proprie esperienze e metodi funzionali. Vediamoli nel dettaglio.
1.Workshop “Cuoricini – L’amore ai tempi dello smartphone”
Il 3 giugno Maria Grazia Schembri, counselor sistemico specializzata nella consulenza di coppia, insieme ad Alessio Conti, consulente di digital marketing ed esperto di benessere digitale, affronteranno un tema sempre più attuale: l’impatto degli smartphone sulla vita affettiva.
La tecnologia, che dovrebbe avvicinare, spesso finisce per creare distanza emotiva, trasformandosi in un vero e proprio ostacolo alla connessione intima. Comprendere come e quando è il momento di “staccare” diventa fondamentale per ricostruire un dialogo autentico nella coppia.
2. Laboratorio “Che cos’è la vera gentilezza?”
Il 9 giugno, Claudia Bocelli, sociologa e docente di Leadership Gentile, condurrà un laboratorio esperienziale per approfondire il significato autentico della gentilezza.
Quest’ultima, verrà proposta non come semplice forma di educazione, ma come atto consapevole capace di trasformare i contesti in cui viviamo e lavoriamo. La gentilezza diventa così uno strumento di relazione e cambiamento, fondato sull’ascolto e sul rispetto reciproco.
3. Workshop “La difesa delle donne nel mondo del lavoro”
Il 16 giugno, Francesco Tessoni Rudmann, guiderà un workshop dedicato alla sicurezza e all’autodifesa femminile, con l’obiettivo di promuovere un cambiamento mentale, imparando a riconoscere i segnali di pericolo, sviluppare consapevolezza e adottare comportamenti preventivi.
Un invito a uscire dalla logica dell’impotenza e ad assumere una postura di autodeterminazione.
4. Presentazione con l’Autrice del libro “Le parole che contano”
Il 23 giugno, con la presentazione del libro Le parole che contano, l’autrice Elena Codeluppi porterà l’attenzione sul ruolo del linguaggio nella costruzione di relazioni sane, inclusive e rispettose. Le parole che usiamo ogni giorno possono aprire o chiudere mondi, creare connessioni autentiche oppure rinforzare stereotipi.
La comunicazione accessibile, in questo senso, non è un’opzione, ma una responsabilità. Anche nel marketing e nella comunicazione d’impresa, il linguaggio rappresenta un ponte tra identità e percezioni.
5. Workshop “Bullismo nei luoghi di lavoro”
Il 30 giugno, a chiudere il ciclo, sarà Pietro Tebaldi, psicologo e formatore, con un workshop sul bullismo nei luoghi di lavoro.
Attraverso un cambio di sguardo, l’incontro invita a riconoscere quanto certi atteggiamenti, anche inconsapevoli, possano generare dinamiche tossiche e discriminatorie. Superare le etichette e allenare una maggiore consapevolezza è il primo passo per costruire ambienti professionali più giusti e collaborativi.
Questi appuntamenti ci invitano a rallentare, osservare, rivedere le nostre abitudini relazionali, perché comunicare meglio non è solo una questione di parole, ma di presenza. Di scelta. Di cura.
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