Jannik Sinner sta cambiando le regole del gioco, non solo in campo, ma anche nella fruizione televisiva del tennis. L’impatto mediatico del campione azzurro ha portato il ministero delle Imprese a prendere una decisione storica: dal 2031, anno in cui scadranno tutti gli accordi attualmente in vigore con Sky, finali e semifinali dei tornei maggiori saranno trasmesse gratuitamente in chiaro, a patto che in campo ci sia almeno un italiano.
Come riporta “La Gazzetta dello Sport”, la lista degli “eventi di particolare rilevanza per la società di cui è assicurata la diffusione su palinsesti in chiaro” è stata aggiornata dopo oltre un decennio. L’ultima modifica risaliva al 2012, quando era ancora l’AGCOM ad occuparsene.
L’azzurro non ha solo scalato il ranking ATP, le sue vittorie hanno trasformato uno sport tradizionalmente d’élite in un rito collettivo che coinvolge la nazione intera. E le istituzioni rispondono, se c’è lui in finale, l’Italia deve poter guardare: da oggi la “Sinner-mania” diventa legge.
Quali partite si vedranno senza abbonamento
Il ministero delle Imprese, dopo aver ricevuto l’approvazione del Comitato di contatto e della Commissione europea, ha messo mano alla delibera 131/12/CONS. Un documento vecchio, stilato quando il tennis italiano era uno sport di nicchia per appassionati e lo streaming era agli albori.
Secondo quanto riportato da “La Gazzetta dello Sport”, la nuova bozza prevede l’inserimento ufficiale delle finali e delle semifinali dei tornei del Grande Slam e delle ATP Finals, a patto che vi partecipino atleti italiani. Ma non solo, anche la Coppa Davis, quando in campo c’è la nazionale azzurra, rientra nel perimetro della gratuità garantita.
Il meccanismo è semplice, ma dirompente. I titolari dei diritti a pagamento, attualmente player come Sky o Discovery/Warner Bros, manterranno la loro esclusiva per gran parte del torneo. Ma, nel momento clou, se un italiano scenderà in campo per il titolo, le pay-TV dovranno trasmettere l’evento in chiaro su un loro canale gratuito (come TV8 o Nove/Dmax) o cedere i diritti in sub-licenza a un’emittente generalista (come la Rai).
È la fine dell’esclusiva totale sui match decisivi. Come sottolinea “Repubblica”, l’obiettivo è garantire che una quota significativa della popolazione, almeno l’80%, possa accedere a questi contenuti senza barriere economiche o tecniche. La lista attuale includeva già le Olimpiadi, le partite della Nazionale di calcio, il Giro d’Italia e il Festival di Sanremo.
L’effetto Sinner

Ma cosa cambia davvero con la nuova legge sui diritti TV? Jannik Sinner ha rotto gli argini, e non si parla solo di sport, ma di audience. I numeri non mentono mai, e quelli registrati negli ultimi mesi sono stati il motore di questa decisione.
Come riporta “La Gazzetta dello Sport”, le ATP Finals di Torino e i match decisivi della Coppa Davis hanno fatto registrare picchi di share simili a quelli della Nazionale di calcio o di una finale di Sanremo. Milioni di italiani incollati allo schermo. Il tennis è diventato l’argomento del lunedì mattina al bar, scalzando spesso le polemiche calcistiche.
Questo fenomeno ha reso evidente l’obsolescenza della vecchia lista Agcom. Quell’elenco era figlio di un’epoca in cui il principale collante fra TV e società era il calcio. Sinner però ha dimostrato che l’Italia può fermarsi anche per una pallina gialla, e mantenere questi eventi dietro un paywall significava escludere una fetta enorme di popolazione da un momento di aggregazione nazionale.
È il principio della “rilevanza sociale”. Quando uno sportivo diventa un simbolo, le sue gesta smettono di essere intrattenimento privato e diventano patrimonio condiviso. Le emittenti a pagamento, ovviamente, storcono il naso. Hanno investito milioni per quei diritti.
Ma la legge parla chiaro, l’interesse pubblico prevale. Inoltre, i precedenti recenti hanno dimostrato che la trasmissione in chiaro non sempre cannibalizza la pay-TV, spesso amplia la base fan, creando un ecosistema più ricco.
Come un campione ha cambiato le regole
L’ascesa di Sinner, e con lui di tutta la generazione d’oro del tennis italiano, ha costretto il sistema mediatico ad adattarsi velocemente. Il ministero delle Imprese di conseguenza non ha fatto altro che prendere atto della realtà: il tennis è il nuovo calcio, almeno quando gioca Jannik.
La revisione della lista è un ulteriore passo avanti verso un digitale più inclusivo. Mentre le piattaforme frammentano l’offerta e i costi per i consumatori aumentano, lo Stato traccia una linea. Alcune emozioni non hanno prezzo e, soprattutto, non devono avere barriere. Sinner ci ha regalato il sogno, e la riforma ci darà la possibilità di vederlo realizzarsi, tutti insieme dal divano di casa.
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