Il decreto-legge che disciplina lo svolgimento delle elezioni europee, amministrative e dei referendum nei giorni 8 e 9 giugno 2025 è stato approvato in via definitiva ed è ora legge dello Stato con 131 voti a favore, 77 contrari e 3 astenuti.
Con questo provvedimento, il governo ha confermato le date e le modalità delle prossime consultazioni elettorali, unificando le votazioni per ottimizzare risorse e ridurre il fenomeno dell’astensionismo. Vediamo insieme quali sono le principali novità introdotte dal decreto-legge.
Quando è stato approvato il decreto?
Il decreto-legge n. 39/2025 è stato convertito in legge dal Parlamento il 13 maggio 2025, con il voto favorevole sia della Camera che del Senato. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il testo ha acquisito piena efficacia normativa, convalidando definitivamente i seguenti punti:
- Le date delle votazioni: domenica 8 giugno dalle 7:00-23:00 e lunedì 9 giugno dalle 7:00 alle 15:00 2025
- L’aggregazione di europee, amministrative e referendum
- Le modalità organizzative previste dal Ministero dell’Interno
Il provvedimento è stato varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso aprile, poi trasmesso alle Camere per la conversione entro i termini costituzionali previsti, ovvero, 60 giorni. Sono presenti anche altre novità.
Quali sono le novità introdotte dalla legge?

Durante l’esame parlamentare, sono state introdotte modifiche importanti che riguardano sia gli aspetti organizzativi che il diritto di voto. Ecco i principali aggiornamenti:
1. Voto ai fuorisede per i referendum
Uno dei cambiamenti più attesi è la possibilità di votare nel comune di domicilio per i fuori sede: coloro che, per motivi di studio, lavoro o cure, non possono recarsi dove residenti, avranno la possibilità di votare nel luogo in cui vivono temporaneamente.
L’opzione è valida solo per i referendum ed è necessaria una richiesta preventiva da inoltrare al comune di domicilio entro il 40° giorno precedente al voto.
2. Abolita distinzione tra uomini e donne
Abolita anche la distinzione tra uomini e donne nelle liste elettorali. Per le donne coniugate o vedove non sarà più obbligatorio indicare il cognome del marito.
3. I comuni con pochi abitanti avranno un solo seggio elettorale
Per ridurre i costi e ottimizzare il personale, la legge stabilisce che nei comuni con meno di 500 abitanti si possa procedere ad accorpare tutte le operazioni elettorali in un unico seggio, riducendo il numero di scrutatori e presidenti necessari, e garantendo maggiore efficienza nei tempi di scrutinio.
4. Introduzione firma elettronica
Gli elettori che, per motivi certificati, non possono firmare di proprio pugno o che rientrano nelle condizioni previste per il voto domiciliare, possono sostenere le liste dei candidati utilizzando la firma elettronica qualificata.
Le disposizioni in vigore ammettono dunque l’utilizzo della firma digitale in alternativa a quella autografa per la sottoscrizione. Riccardo Magi, segretario di Europa + dichiara di aver proposto un aggiornamento per permettere a tutti i cittadini di poter firmare le liste elettorali digitalmente.
5. Tutela delle categorie fragili
È stata inserita una norma che obbliga i comuni a garantire supporti logistici, corsie preferenziali e tempi dedicati al voto per persone disabili, anziani over 75 e donne in gravidanza.
L’importanza di questi cambiamenti
Oltre alle novità già menzionate, sarà prevista anche una maggiore chiarezza sui simboli e colori delle schede per evitare errori e confusione nei seggi dove si vota per più consultazioni. In più, verrà conferito ai presidenti di seggio il potere di espellere immediatamente chiunque disturbi le operazioni di voto, con segnalazione alle forze dell’ordine.
La conversione in legge di questo decreto non è stata solo un atto di formalità, ma un passo fondamentale per semplificare il processo elettorale e aumentare la partecipazione alle votazioni da parte dei cittadini italiani, attraverso miglioramenti concreti.
Leggi anche: Bonus giovani, dal 16 maggio aperte le domande: come fare?