Partito ufficialmente il viaggio dell’Italia Team verso l’Olimpiade di Milano Cortina 2026. Nella giornata di ieri, 22 dicembre, infatti, il Tricolore è stato consegnato dal Presidente Mattarella ai portabandiera dei Giochi Olimpici e Paralimpici.
La cerimonia si è svolta, come riportato sul sito ufficiale del CONI, nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, al cospetto di una rappresentanza di atlete e atleti, del Presidente del CONI Luciano Buonfiglio e del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Marco Giunio De Sanctis, altri esponenti dell’ambiente amministrativo e sportivo.
Sentita l’introduzione del Presidente Buonfiglio, il quale ha sottolineato: “Questa volta la nostra bandiera, il nostro Tricolore, quello per cui tutti noi dedichiamo una vita di lavoro e di sacrifici, non supererà i nostri confini. Resterà qui con noi, nella nostra amata Italia, e verrà custodita da quattro grandi atleti dello sport italiano“.
La consegna del Tricolore
La consegna del Tricolore è avvenuta ieri nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, dove il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato la bandiera agli atleti Azzurri. A sfilare saranno, a San Siro, per la cerimonia di apertura del 6 febbraio la pattinatrice Arianna Fontana e il fondista Federico Pellegrino.
In contemporanea, a Cortina, saranno presenti il giocatore di curling Amos Mosaner e la sciatrice Federica Brignone. I due portabandiera paralimpici, invece, saranno Chiara Mazzei e René De Silvestro.
A essere presenti all’evento di ieri una rappresentanza di atlete e atleti, guidata dal presidente del CONI Luciano Buonfiglio e dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Marco Giunio De Sanctis, il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, alcuni esponenti della Fondazione Milano Cortina 2026, con a capo il Presidente Giovanni Malagò.
Si aggiungono alla lista il Segretario Generale del CONI e Capo Missione all’Olimpiade Carlo Mornati e il Presidente della FISI Flavio Roda. Ad aprire la cerimonia, dopo l’Inno di Mameli, è stato Buonfiglio, il quale ha dichiarato quanto riporta il sito ufficiale del CONI:
Signor Presidente, come sempre grazie per averci accolto qui al Quirinale, a pochissimi giorni, addirittura a pochissime ore dalle festività per il Santo Natale.
Essere riuscito a trovare uno spazio nella sua agenda non era semplice ma lei come sempre ha compreso le difficoltà di queste atlete e di questi atleti che si stanno preparando ad un appuntamento storico, per alcuni di essi quasi unico, cioè di gareggiare ai Giochi Olimpici nel proprio Paese.
Ecco perché la cerimonia di consegna della bandiera ai nostri alfieri per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026 assume un significato particolare.
Questa volta la nostra bandiera, il nostro Tricolore, quello per cui tutti noi dedichiamo una vita di lavoro e di sacrifici, non supererà i nostri confini.
Resterà qui con noi, nella nostra amata Italia, e verrà custodita da quattro grandi atleti dello sport italiano.
Sono quattro e non due perché per la prima volta nella storia il Presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Kirsty Coventry, su nostra richiesta, ha acconsentito che il Paese organizzatore di un’Olimpiade che porta nella denominazione due città possa sfilare con un doppio portabandiera sia a Milano sia a Cortina, affinché nessuno si debba sentire subalterno ad un altro.
Il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, invece, ha affermato: “Mancano 46 giorni a Milano Cortina 2026: l’Italia sarà il centro del mondo, cercheremo tutti di essere all’altezza, consapevoli del fatto che lavoriamo per un avvenimento epocale e che sarà importantissimo per il Paese anche quello che accadrà dal giorno dopo. Ci presentiamo con la forza di valori immortali e universali che dipendono anche dai nostri comportamenti. Saremo all’altezza“.
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Le parole di Mattarella

Subito dopo la consegna del Tricolore, hanno preso la parola i portabandiera. La prima a prendere la parola è stata Arianna Fontana, la quale ha sottolineato come la bandiera sia il simbolo di ciò che è l’Italia rappresenta, una “casa”:
È una promessa.
Una promessa all’Italia.
Una promessa a ogni giovane che osa sognare di essere dove siamo noi oggi.
Una promessa alle famiglie che ci sostengono, alle comunità che ci formano e a tutti coloro che credono che lo sport possa essere una forza di crescita, unità e speranza.
Anche Amos Mosaner ha sottolineato l’orgoglio provato nel ricoprire il ruolo di rappresentante dell’Italia: “Io, come tutti gli atleti della delegazione italiana, indosseremo il Tricolore con profondo senso di appartenenza, forza e determinazione, impegnandoci a dare il massimo per onorare e rendere orgoglioso il Paese più bello del mondo“. Federica Brignone, invece, ha voluto evidenziare l’emozione di gareggiare una competizione così importante nel proprio Paese:
Voglio solo dire che con questa bandiera in mano cercherò di rappresentare tutti gli atleti azzurri attraverso i valori che per me da sempre sono alla base dello sport: rispetto, lealtà, dedizione, impegno, determinazione, umiltà e divertimento.
Servono a tenere i piedi per terra nei momenti di gloria e a rialzarsi in quelli di difficoltà.
Sarà la mia quinta Olimpiade, la prima in Europa, vicina a casa, e credo che partecipare a un’Olimpiade nel proprio Paese sia una grande fortuna e un grande privilegio.
A chiudere la cerimonia è stato il discorso del Presidente Mattarella, che ha voluto ricordare i traguardi raggiunti dalle atlete e dagli atleti negli anni, l’importanza dello sport e, soprattutto, dell’inclusione, rappresentata dai Giochi Paralimpici. Queste le sue parole riprese dal sito del CONI:
Questa cerimonia è sempre coinvolgente, ma questa volta riveste un significato ancora più grande perché siamo noi a organizzare i Giochi.
Ci riversiamo la nostra cultura, l’amicizia, l’ospitalità.
L’Italia sarà con voi interamente.
Sarà un’occasione importante, l’occasione della scoperta del nostro Paese.
Sarà una vetrina per l’Italia e per questo ringrazio chi si è impegnato per volere i Giochi e per organizzarli.
Giochi Olimpici e Paralimpici: un’accoppiata di eventi che pone al centro del mondo il nostro Paese.
Le gare olimpiche e paralimpiche sono legate a tanti valori umani e sociali.
In questo tempo difficile, sarà molto importante il messaggio di pace, solidarietà e amicizia diffuso dai Giochi.
Per voi saranno giorni affascinanti e lo saranno anche per quelli che non compaiono, perché molte discipline sono individuali ma comprendono un grande gioco di squadra.
In più i Giochi indurranno molti giovani a misurarsi con se stessi attraverso lo sport.
Lo sport riveste un grande ruolo sul piano sociale.
Desidero affermare la mia vicinanza e la mia riconoscenza per chi si dedica al movimento paralimpico: l’inclusione è un obiettivo di civiltà del nostro Paese.
Sono certo che renderete tutti onore all’Italia con il vostro comportamento e con i risultati che conseguirete.
Il super-G di Sofia Goggia a Val d’Isère è stato una buona premessa.
Ciò che farete si riflette sul nostro Paese.
Il vostro impegno avrà intorno tutti noi.
Sarò uno dei tifosi, vi seguirò con attenzione.
Vi auguro molti successi e grandi amicizie.
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