Il 2026 sarà un anno di grandi cambiamenti per l’identità digitale e i documenti degli italiani.
Dal 3 agosto 2026, infatti, la carta d’identità cartacea andrà definitivamente in pensione: non sarà più valida per espatriare, nemmeno se non scaduta.
Per viaggiare all’estero resteranno utilizzabili soltanto la Carta d’identità elettronica (CIE) o il passaporto.
Parallelamente, anche lo SPID sarà gradualmente sostituito da nuovi strumenti, con la CIE e l’IT Wallet al centro del sistema digitale.
Si tratta di un cambiamento che riguarda milioni di cittadini: secondo le stime, oggi circolano ancora circa 5 milioni di carte cartacee in Italia, a cui si aggiungono oltre 6 milioni di documenti di connazionali residenti all’estero.
In totale, quindi, quasi 12 milioni di documenti dovranno essere sostituiti.
Perché la carta d’identità cartacea sarà superata

Dal 2026 la carta d’identità cartacea non avrà più valore come documento valido per il rilascio di identità digitale e per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione.
Lo strumento di riferimento diventerà la Carta d’identità elettronica (CIE), che sarà il principale sistema di autenticazione insieme allo SPID.
In sintesi:
- la carta d’identità cartacea non verrà più rilasciata ai cittadini, salvo casi eccezionali
- lo SPID continuerà a funzionare, ma gradualmente sarà integrato e poi sostituito dalla CIE come sistema di accesso unico ai servizi digitali
- dal 2026 sarà quindi necessario avere una Carta d’identità elettronica attiva per garantire l’accesso sicuro e riconosciuto a tutti i portali della Pubblica Amministrazione
Il superamento della versione cartacea risponde a esigenze di sicurezza e semplificazione.
Questo poiché la Carta d’identità elettronica contiene un microchip con dati biometrici e anagrafici, più difficile da falsificare; permette l’accesso ai servizi digitali senza bisogno di credenziali complesse e si allinea agli standard europei per l’identificazione elettronica (eIDAS).
Questo cambiamento non significa che i documenti cartacei già emessi diventeranno subito invalidi: resteranno validi fino alla scadenza naturale. Tuttavia, al rinnovo, verrà rilasciata solo la CIE.
SPID e CIE: cosa succede dal 2026?
Lo SPID, introdotto nel 2016, ha semplificato l’accesso ai servizi pubblici digitali. Negli ultimi anni però il governo ha avviato un processo di convergenza verso un unico sistema, la CIE. Dal 2026, infatti:
- lo SPID sarà ancora utilizzabile, ma progressivamente verrà dismesso
- la CIE diventerà lo strumento principale di accesso digitale
- i cittadini dovranno dotarsi di PIN e PUK legati alla CIE per usarla come credenziale online
In pratica, lo SPID non sparirà all’improvviso, ma sarà sempre più affiancato e poi sostituito dalla CIE.
Ci si chiede poi quali vantaggi porterà la CIE rispetto allo SPID. Il passaggio alla CIE non è solo un obbligo, ma porta con sé alcuni benefici:
- allineamento con gli standard UE, facilitando viaggi e pratiche burocratiche all’estero
- un’unica credenziale nazionale, riconosciuta anche in Europa
- maggiore sicurezza grazie ai dati biometrici
- accesso più rapido ai servizi online senza necessità di gestire diversi provider SPID
Come prepararsi al cambiamento
Secondo alcune stime, sarebbero almeno cinque milioni i cittadini che hanno ancora carte d’identità cartacee, calcolato che le CIE emesse a oggi superano i 54 milioni su quasi 59 milioni di cittadini.
A queste, però, si aggiungono gli oltre 6,5 milioni di italiani residenti all’estero. In tutto, dunque, il numero di documenti da “rottamare” potrebbe sfiorare i 12 milioni di unità.
Per non trovarsi impreparati di fronte a questo forte cambiamento alle porte del 2026, ecco alcuni passi concreti che sarebbe preferibile seguire:
- verificare la scadenza del proprio documento: se è cartaceo, al rinnovo richiedere la CIE
- richiedere subito la Carta d’Identità Elettronica, anche se la cartacea non è ancora scaduta, prenotando un appuntamento al comune
- conservare con attenzione PIN e PUK della CIE, fondamentali per utilizzarla online
- continuare a usare SPID fino alla piena transizione, senza disattivarlo finché rimane in funzione
- installare l’app CIE ID sullo smartphone, utile per autenticarsi ai servizi digitali tramite NFC
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