Con l’inizio dell’anno scolastico si ripresenta una questione che tocca numerose famiglie italiane, ossia quella inerente alle spese per l’istruzione dei figli e, più nello specifico, al caro-libri. Per ovviare a tale problema, il Governo sta pensando a una serie di misure da adottare nella Manovra.
In particolare, accanto alle detrazioni per le spese scolastiche e universitarie nel modello 730, per agevolare le famiglie con figli a carico, è stata proposta una detrazione del 19% per i libri di testo. Vediamo meglio tutte le novità.
Detrazioni delle spese scolastiche
Per aiutare le famiglie italiane rispetto alle spese scolastiche e di istruzione dei figli a carico, il Governo ha pensato una serie di detrazioni inscrivibili nel modello 730, così da ottenere un beneficio fiscale nella dichiarazione dei redditi.
Secondo l’articolo 15 comma 1 del TIUR, tali spese danno diritto a una detrazione fiscale del 19% dell’IRPEF, presente nel modello 730 attraverso due codici:
- codice 12, inerente alle spese di frequenza della scuola dell’infanzia, del primo ciclo di istruzione e scuole secondarie di secondo grado
- codice 13, circa le spese per frequentare l’università, statale e non, e di perfezionamento e/o di specializzazione universitaria, tenuti in Italia o all’estero, presso istituti pubblici o privati
Naturalmente, l’ammontare delle spese viene rimodulato in base all’aumentare del reddito delle famiglie interessate. L’importo massimo è di 1.000 euro per ciascun alunno o studente, che frequenti la scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo o secondo grado, nel 2025.
I pagamenti devono avvenire tramite modalità tracciabili, come bonifici o sistemi simili, e ricoprono tasse di iscrizione, contributi obbligatori e volontari, spese per la mensa scolastica. Non rientrano nella detrazione, invece, le spese per l’acquisto di materiale di cancelleria o testi scolastici e per il trasporto scolastico.
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Detrazioni delle spese universitarie

Per quanto riguarda il mondo universitario, la Manovra prevede anche in questo caso una detrazione del 19%, rispetto alle spese di frequenza di corsi presso università statali e non, corsi di perfezionamento e/o specializzazione universitaria, corsi presso università pubbliche o private, italiane o straniere.
Le spese si riferiscono anche a più anni, includendo l’iscrizione fuori corso, e quelle inerenti alle università non statali non devono superare i limiti imposti dal Miur, considerando gli importi medi delle tasse e dei contributi dovuti alle università statali.
Sono detraibili, quindi, i costi di immatricolazione e iscrizione, anche se riferite a più anni, e soprattasse per esami di profitto e di laurea, previste in tutte le università. Rientrano, poi, corsi di dottorato e di specializzazione, master universitari di primo e di secondo livello.
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Possibile detrazione sui libri di scuola
Rispetto a uno dei principali problemi, inerente al mondo scolastico, per le famiglie italiane, ossia il caro-libri, il Governo sta pensando a una detrazione del 19% per la tassa sui testi adottati.
Tale proposta potrebbe entrare in vigore già dal prossimo anno e imporrebbe la fissazione di un’aliquota della detrazione fiscale in linea con le altre già in vigore circa le spese di istruzione.
Il valore delle detrazioni dipenderà dalle risorse messe a disposizione e sarà applicata sulla base dell’Isee delle famiglie interessate. Un’ulteriore scrematura sarà attuata in relazione al tipo di scuola frequentata. Per gli asili nido, quindi, l’importo massimo detraibile è di 632 euro per figlio, mentre per gli altri gradi di istruzione il tetto massimo è di 800 euro.
Nei giorni scorsi, il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara aveva affermato la necessità di “misure di ulteriore sostegno” alle famiglie, in particolare per quanto riguarda l’acquisto dei testi scolastici. Le prossime settimane, quindi, saranno fondamentali per comprendere quale sarà la soluzione del Governo al problema del caro-libri.