sabato, 31 Maggio 2025
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Carcere e pene più severe per chi maltratta gli animali: sarà davvero così?

Approvato il nuovo disegno di legge che prevede pene più severe per chi maltratta gli animali. Cosa si rischia e tutto quello che c'è da sapere.

Andrea Gioacchini
Andrea Gioacchini
Classe '99, romano, si occupa di comunicazione editoria e giornalismo dal 2020. “Cerco pace in questo vento e scovo un soffio di lucidità” è il suo motto.

È stato approvato giovedì 29 maggio 2025 il disegno di legge che prevede l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali. Pene più severe, con la possibilità di reclusione fino a quattro anni, è questa la vera novità. Ma sarà davvero così?

Il provvedimento, promosso dalla deputata di Noi Moderati Michela Vittoria Brambilla, prima firmataria, era già stato approvato alla Camera lo scorso novembre. Non avendo subito modifiche durante l’iter a Palazzo Madama, la norma entra ora ufficialmente in vigore.

Secondo quanto riporta la maggioranza, con la firma di tale provvedimento gli animali verrebbero messi “al centro delle tutele giuridiche, riconoscendo i loro diritti in modo indipendente dal nostro modo di percepirli”.

Il seguente provvedimento modificherebbe diversi articoli del Codice penale, al fine di rendere più efficaci gli strumenti contro maltrattamenti, abbandoni e altre forme di crudeltà.

L’obiettivo perseguito è quindi quello di “tutelare direttamente gli animali” e non più il “sentimento per gli animali” da parte degli esseri umani.

Il disegno di legge punterebbe quindi a rafforzare le norme sui reati legati ai maltrattamenti e agli abusi sugli animali. Vediamo nel dettaglio tutte le specifiche del caso e i dubbi delle diverse associazioni.

Leggi anche: Studio sugli animali: “Vivere con un cane o gatto fa bene come sposarsi o guadagnare…

Reati contro gli animali, le sanzioni e i dubbi degli animalisti

Il punto centrale del nuovo disegno di legge appena approvato riguarda quindi l’aumento delle pene per i reati contro gli animali. Un importante passo in avanti nella direzione di una tutela più concreta, ma ancora poco efficace.

La normativa interviene in maniera netta e decisa su diverse situazioni, a partire dagli eventi o dalle competizioni in cui gli animali vengono sottoposti a maltrattamenti. Per gli organizzatori di tali eventi, le sanzioni economiche raddoppiano: si passerebbe da una multa di 15.000 a una di 30.000 euro.

Ancora più dura sarà la stretta contro i combattimenti tra animali: in questo caso, chi li organizza rischierebbe una condanna da 2 a 4 anni di carcere, mentre per chi vi partecipa è prevista una sanzione fino a 30.000 euro.

La nuova legge prevede pene detentive da 6 mesi a 4 anni per chi ammazza un animale, accompagnate da multe che possono arrivare fino a 60.000 euro.

E per chi infligge maltrattamenti, invece, la reclusione potrà arrivare fino a 2 anni, senza più la possibilità di evitare la prigione pagando una semplice ammenda.

Per quanto riguarda la tutela degli animali domestici e da compagnia, arriva il divieto totale di usare pellicce di gatti per scopi commerciali e il divieto di tenere i cani legati alla catena. Da oggi in poi questo sarà vietato ovunque, senza eccezioni.

Le ultime due importanti novità riguardano, invece, le specie protette e la compravendita di cuccioli.

Chi uccide, cattura o detiene illegalmente esemplari protetti rischia l’arresto da 3 mesi fino a un anno, con multe che potranno raggiungere gli 8.000 euro.

Il traffico illegale di animali da compagnia, invece, sarà punito con pene detentive che vanno da 4 a 18 mesi, oltre a multe comprese tra 6.000 e 30.000 euro.

Molti dubbi, però, ricadono soprattutto sull’efficacia di tale provvedimento. Diverse associazioni animaliste chiedono sanzioni sempre più severe, contestando come le pene siano rimaste sotto la soglia minima di punibilità.

Secondo la Lega Anti Vivisezione, associazione italiana concentrata sulla salvaguardia della vita e dei diritti degli animali, si poteva e doveva fare di più.

Sono diversi gli interrogativi posti dall’associazione, la quale si è comunque ritenuta parzialmente soddisfatta del nuovo disegno di legge, sostenendo come vi siano stati “alcuni avanzamenti rispetto alla normativa vigente”.

Roberta Poscente, dell’Ufficio legale Lav, ha però espresso tutto il suo disappunto circa diversi passaggi del provvedimento:

Non possiamo non sottolineare che tra gli aspetti negativi, c’è la possibilità di derogare al generale divieto di detenzione di cani e gatti alla catena,

ma è gravissimo il passo indietro che consente ad allevatori e commercianti di identificare cani e gatti oltre i termini previsti dalla legge.

Questa modifica mina alle fondamenta il contrasto al traffico di cuccioli che un altro Governo, anch’esso di centro destra, anni fa aveva realizzato con determinazione introducendo uno specifico reato che punisce i trafficanti di cani e gatti.

Leggi anche: Da 6 mesi a 3 anni di carcere per chi maltratta gli animali, Brambilla: “È…

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Andrea Gioacchini
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Classe '99, romano, si occupa di comunicazione editoria e giornalismo dal 2020. “Cerco pace in questo vento e scovo un soffio di lucidità” è il suo motto.

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