mercoledì, 28 Maggio 2025
spot_img

Aumenti stipendio fino a 1.440 euro in più grazie a taglio Irpef 2025

Il governo propone un nuovo taglio Irpef 2025. Gli obiettivi sono creare un sistema a due aliquote e aumenti fino a 1.440 euro annui per gli stipendi.

Maria Ida Romeo
Maria Ida Romeo
Nata nel 2000, studiosa di giornalismo e amante del teatro, fa della comicità il suo sguardo sulla realtà. Sempre in bilico tra carta e scena, crede che le storie migliori nascano dagli imprevisti.

Negli ultimi mesi, il governo italiano ha rilanciato con forza il taglio dell’Irpef, una misura fiscale destinata ad avere effetti concreti sulle buste paga di milioni di lavoratori. La proposta è di inserire un sistema a due aliquote, una al 23% e una al 33%.

L’obiettivo è duplice: semplificare il sistema fiscale e alleggerire la pressione sui redditi medio-bassi. Ma cosa significa davvero questo intervento? Vediamolo insieme nel dettaglio.

Cos’è il taglio dell’Irpef?

L’Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) è un’imposta progressiva applicata ai redditi dei cittadini. Più guadagni, maggiore è l’aliquota che paghi. Il taglio dell’Irpef consiste in una riduzione delle aliquote fiscali e nella semplificazione degli scaglioni di reddito, per ridurre il carico fiscale su chi lavora o percepisce una pensione.

A riproporre la necessità dei tagli è il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, che, durante un festival organizzato a Trento, afferma:

Noi abbiamo fatto un intervento per i redditi medio-bassi accorpando quelle due aliquote sino a 38.000 euro.

l’intervento è di lavorare su quell’area che va dalla famosa aliquota del 35% per portarla al 33% per un’area a 50 e poi se riusciamo ad arrivare sino a 60.

anche qui, insomma, bisogna vedere come reperire le risorse.

per gran cautela, dico prima troviamo le risorse e poi facciamo gli interventi.

Anche Forza Italia è d’accordo con l’introduzione di questa misura, come dichiara il vicepresidente del Consiglio dei ministri, Antonio Tajani:

Noi siamo per ridurre l’Irpef dal 35% al 33% per dare un segnale al ceto medio che deve e vuole essere tutelato da questo governo, da questa maggioranza.

Noi siamo i veri difensori del ceto medio.

Attualmente, la riforma ha già ridotto il numero degli scaglioni da quattro a tre e prevede ulteriori modifiche, con l’idea di arrivare gradualmente a un sistema ancora più semplificato.

Quali sono gli obiettivi del taglio dell’Irpef?

Il taglio dell’Irpef è stato pensato per affrontare alcune criticità strutturali del sistema fiscale italiano. Le ragioni principali sono:

  • ridurre il cuneo fiscale, in Italia, la differenza tra il costo del lavoro per l’azienda e quanto effettivamente percepito dall’impiegato è tra le più alte d’Europa
  • sostenere i consumi, perché più reddito disponibile significa maggiore capacità di spesa da parte delle famiglie
  • aiutare i redditi medio-bassi per supportare chi percepisce stipendi modesti
  • semplificare la tassazione per garantire un sistema fiscale più lineare
  • rendere più competitivo il sistema-paese per attrarre investimenti

Quali sono gli effetti sugli stipendi?

stipendi

Secondo le simulazioni di “Today”, un taglio del 2% all’Irpef porterebbe diversi vantaggi in base al reddito di riferimento. Chi guadagna 30.000 euro lordi all’anno potrebbe ottenere un vantaggio economico di circa 40 euro annui. Si sale a 140 euro per chi percepisce 35.000 euro e a 240 euro per un reddito di 40.000 euro.

Se la misura venisse allargata anche ai contribuenti con redditi fino a 60.000 euro annui, ipotesi ancora incerta, i benefici sarebbero ben più consistenti: 940 euro in più all’anno per chi dichiara 55.000 euro e fino a 1.440 euro, pari a 120 euro al mese, per chi raggiunge i 60.000. È importante notare che queste stime non includono detrazioni fiscali, deduzioni o imposte locali.

Il futuro della riforma Irpef

La riforma del 2025, quindi, punta a introdurre un sistema a due aliquote: una al 23% e una al 33%. Questo modello, più intuitivo e meno penalizzante per i redditi intermedi, cerca di migliorare l’equità e la competitività del sistema fiscale italiano.

La sostenibilità di questi tagli dipenderà anche dalle entrate fiscali future, dalla crescita economica e da un eventuale riduzione della spesa pubblica.

Leggi anche: Riforma Università 2025: più fondi a chi assume docenti di alto livello

spot_img
Maria Ida Romeo
Maria Ida Romeo
Nata nel 2000, studiosa di giornalismo e amante del teatro, fa della comicità il suo sguardo sulla realtà. Sempre in bilico tra carta e scena, crede che le storie migliori nascano dagli imprevisti.

Correlati

Novità sul Decreto Sicurezza: Sì dalla Camera, atteso il voto in Senato

Il Decreto Sicurezza, formato da 39 articoli, dopo l'approvazione della Camera, era rimasto fermo...

Chi è Antonio Filosa, AD di Stellantis esperto del mercato USA: crisi superata?

Antonio Filosa è stato nominato dal consiglio di amministrazione di Stellantis, il gruppo automobilistico...

Come deve essere un vero leader: Prevost lo spiegò nella sua tesi di dottorato

Che cosa rende un leader davvero credibile? Non il carisma, non l’autorità imposta dall’alto,...
spot_img