mercoledì, 14 Maggio 2025
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Aumenti fino a 480 euro mensili per i dipendenti PA: perché e da quando

Da giugno 2025 sono previsti aumenti in busta paga fino a 480 euro mensili per i dipendenti PA. L'obiettivo è ridurre il gap salariale nei vari ministeri.

Maria Ida Romeo
Maria Ida Romeo
Nata nel 2000, studiosa di giornalismo e amante del teatro, fa della comicità il suo sguardo sulla realtà. Sempre in bilico tra carta e scena, crede che le storie migliori nascano dagli imprevisti.

A partire dal mese di giugno 2025 sono previsti aumenti salariali fino a 480 euro lordi per alcune fasce di lavoratori della Pubblica Amministrazione, in base al ministero di appartenenza e alla posizione ricoperta.

Tali aggiornamenti derivano dall’azione governativa che ha allocato 190 milioni di euro per riequilibrare le differenze tra i vari settori e rendere più omogenei i compensi extra, come bonus e incentivi. Ecco cosa c’è da sapere.

Perché sono previsti questi aumenti?

Lo scopo principale del provvedimento è quello di armonizzare e standardizzare le retribuzioni nel settore pubblico, superando le profonde differenze che da anni caratterizzano i vari ministeri. In particolare, i ministeri chiamati “centrali”, come quelli dell’ Economia, Interno e Affari Esteri, beneficiano da tempo di trattamenti più favorevoli rispetto a quelli dell’Ambiente, Cultura o Trasporti.

Questo divario ha causato insoddisfazione e difficoltà nel reclutamento, soprattutto nei ministeri più svantaggiati in termini salariali. Come scritto su “Today”, l’esigenza è di avvicinarsi al livello delle Agenzie fiscali, dove si conseguono mediamente 6.724 euro l’anno, pari a un aumento di circa 560 euro mensili in busta paga. In questo modo, si incentiva la mobilità interna e si evita la “brain drain“, ovvero la fuga di talenti verso l’estero.

Come verranno finanziati e chi riceverà gli aumenti?

La sovvenzione degli aumenti deriva sia da fondi specifici stanziati nella legge di bilancio 2025, che ha previsto un incremento di risorse per il rinnovo dei contratti pubblici, sia dal Fondo per il miglioramento dell’efficienza amministrativa.

Secondo i dati della Ragioneria dello Stato pubblicati da “Il Messaggero”, ciascun ministero avrà determinati potenziamenti salariali:

  • Ministero della Giustizia: +480 euro al mese
  • Infrastrutture e Trasporti: +465 euro
  • Interno: +401 euro
  • Ambiente: +310 euro
  • Lavoro: +283 euro
  • Affari Esteri: +240 euro
  • Università e Ricerca: +176 euro
  • Difesa: +244 euro
  • Cultura: +78 euro
  • Made in Italy: +83 euro
  • Istruzione e Merito: +169 euro
  • Salute: +3 euro

Non saranno previsti aumenti per gli impiegati dei dicasteri dell’Economia e del Turismo, poiché le loro retribuzioni accessorie superano già il limite stabilito.

Quali saranno i benefici a lungo termine?

L’aumento dello stipendio ha un valore più ampio e strategico. Non serve solo a “pareggiare” i salari, ma a riequilibrare i diversi dipartimenti della Pubblica amministrazione e a garantire una maggiore equità interna tra i lavoratori, così come a ridurre il turnover e le dimissioni nei ministeri meno retribuiti.

Inoltre, si propone di generare più attrattività per i concorsi pubblici, compresi quelli nelle aree tradizionalmente meno ambite, e a rafforzare l’efficienza interna dello Stato, riducendo le disuguaglianze e valorizzando le competenze interne.

Leggi anche: Spagna, proposte meno ore di lavoro ma stesso stipendio: “Persone più felici”

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Maria Ida Romeo
Maria Ida Romeo
Nata nel 2000, studiosa di giornalismo e amante del teatro, fa della comicità il suo sguardo sulla realtà. Sempre in bilico tra carta e scena, crede che le storie migliori nascano dagli imprevisti.

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