È tornata operativa oggi, 19 novembre, la piattaforma che consente agli insegnanti di accedere alla Carta del Docente. Come fa sapere La Repubblica, i docenti potranno usufruire degli eventuali residui dei 500 euro dello scorso anno scolastico.
La Carta, istituita sotto il Governo Renzi, permette agli insegnanti di acquistare per esempio abbonamenti a riviste, biglietti teatrali, corsi di formazione, dispositivi elettronici, libri. Quest’anno, però, non era ancora disponibile, nonostante la scuola fosse iniziata.
In seguito alle lamentele dei sindacati che ne sono scaturite, il ministro Valditara ha commentato la riapertura della piattaforma così: “Confermiamo la nostra cura per la formazione e il costante aggiornamento dei docenti“.
Attiva la Carta del Docente
La Carta del Docente è stata istituita, ricorda La Repubblica, dalla Buona scuola del Governo Renzi e tramite tale sussidio gli insegnanti possono acquistare abbonamenti teatrali o a riviste, oggetti elettronici, libri e quant’altro. Tutto ciò che riguarda, quindi, la formazione della persona. Per la prima volta in dieci anni, però, nel 2025 la Carta non è stata disponibile, nonostante la scuola fosse già iniziata.
Numerosi sindacati hanno sollevato la questione, aprendo contro lo slittamento del sussidio una petizione, che ha raggiunto 20mila firme. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, travolto da tali proteste, ha messo appunto il piano di riapertura e, in una nota, ha dichiarato: “Con la riapertura confermiamo la nostra cura per la formazione e il costante aggiornamento dei docenti“.
Dall’altra parte, l’onorevole Elisabetta Piccolotti, di Avs, ha denunciato la spesa per i contenziosi legali scolastici che il Ministero dell’Istruzione deve sostenere sotto il Governo Meloni, soprattutto per la Carta del Docente negata ai precari. Le sue dichiarazioni su Fanpage:
I sindacati della scuola si sono sempre battuti contro quella che è apparsa come un’assurda discriminazione, che ha portato a decine di migliaia di ricorsi.
Questi contenziosi sono stati tutti vinti nei tribunali dai precari, che ora hanno diritto al risarcimento delle spese legali e naturalmente ai 500 euro della Carta.
Nonostante i ritardi che si sono registrati nell’esecuzione delle sentenze – perché in molti casi i docenti non sono stati ancora risarciti – la quota che ora lo Stato dovrà sborsare, per aver violato la normativa europea sulla parità di trattamento tra personale a tempo determinato e personale di ruolo, è più alta delle risorse che avrebbe dovuto impiegare includendo da subito tutti i docenti.
In pratica, per ogni Carta docente da 500 euro non riconosciuta, il ministero è stato quasi sempre condannato anche a risarcire spese legali per circa 2000 euro.
Negli ultimi tre anni i costi sarebbero arrivati a un miliardo di euro, e questa cifra sarebbe destinata a salire, fino a toccare potenzialmente un miliardo e mezzo di euro.
Un evidente spreco di denaro pubblico.
Leggi anche: Carta del Docente 2025: rimborso spese e novità per i supplenti annuali
Novità per il 2026

La riapertura della piattaforma per usufruire della Carta del Docente ha generato grande gioia tra i sindacati, che si sono battuti proprio per garantire l’accesso degli insegnanti al sussidio.
La Repubblica ha ripreso le parole a riguardo del coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti Vito Carlo Castellana:
Finalmente le nostre innumerevoli richieste sono state accolte siamo molto soddisfatti per questo traguardo raggiunto di cui ora tutto il corpo docente potrà giovare.
Il bonus carta docente è un diritto che non può essere sottratto, ora però, l’auspicio, è che si possa usare per un anno solare e non fino al 31 agosto, soprattutto con un importo che resti di 500 euro e che negli anni venga adeguato all’inflazione.
Per quanto riguarda l’anno scolastico 2025/2026, invece, le risorse economiche saranno disponibili già dal primo mese del prossimo anno. A usufruirne saranno i docenti assunti a tempo indeterminato, anche neoimmessi o part-time, quelli dichiarati idonei per motivi di salute e quelli in posizione di comando, distacco, fuori ruolo o altrimenti utilizzati.
Si aggiungono, poi, gli insegnanti nelle scuole all’estero, quelli nelle scuole militari, con contratto al 31 agosto 2026 e al 30 giugno 2026, infine quelli destinatari di sentenze favorevoli e il personale educatit.
Leggi anche: Arriva la Carta della Cultura, bonus da 100 euro: “Combatte povertà educativa”


