mercoledì, 7 Maggio 2025
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In arrivo 3,6 milioni di posti di lavoro in Italia: le 7 lauree più richieste

Secondo il report Excelsior, guidato da Unioncamere, le imprese italiane prevedono di assumere tra 3,1 e 3,6 milioni di lavoratori nei prossimi 5 anni. Vediamo insieme quali saranno le 7 lauree più richieste.

Maria Ida Romeo
Maria Ida Romeo
Nata nel 2000, studiosa di giornalismo e amante del teatro, fa della comicità il suo sguardo sulla realtà. Sempre in bilico tra carta e scena, crede che le storie migliori nascano dagli imprevisti.

Secondo i pronostici del Sistema Informativo Excelsior, contenuti nel rapporto “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028)”, nel quinquennio 2024-2028 le imprese private e le pubbliche amministrazioni italiane avranno bisogno di assumere tra i 3,1 ai 3,6 milioni di nuovi lavoratori, a seconda del futuro scenario macroeconomico.

Se l’economia crescerà in modo sostenuto, ci sarà più domanda di lavoro e si arriverà verso i 3,9 milioni di nuovi occupati. Se invece ci saranno periodi di difficoltà, come crisi e stagnazione, il fabbisogno sarà più basso, vicino ai 3,4 milioni.

La maggior parte dei posti di impiego che si renderanno disponibili servirà a sostituire persone che andranno in pensione. Se l’andamento economico sarà positivo, solo il 78% delle opportunità lavorative sarà per sostituzione, mentre, se sarà negativo, questa percentuale salirà all’88%. Questo vuol dire che la creazione di nuovi incarichi sarà minima e si assumerà solo per subentro.

Saranno necessari, inoltre, una formazione e dei requisiti ad hoc per ricoprire gli incarichi. Vediamo insieme quali saranno le 7 lauree più richieste nel prossimo quinquennio e perché.

Il punto della situazione

Il resoconto “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028), realizzato da Unioncamere insieme al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, attraverso il Sistema Informativo Excelsior, prevede che nei prossimi 5 anni il numero di occupati in Italia crescerà tra le 405.000 e le 832.000 unità.

Le previsioni tengono conto anche dell’effetto positivo che potrebbe derivare dall’eventuale uso dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), i quali potrebbero far aumentare la stima complessiva a 970.000 nuovi assunti.

I settori che, in base al piano, saranno maggiormente coinvolti sono i seguenti:

  • finanza e consulenza, con un’incidenza del 23% sul totale dei posti di lavoro legati al PNRR
  • commercio e turismo, con il 21%
  • formazione e cultura, con il 12%
  • costruzioni e infrastrutture, con il 10%
  • altri servizi pubblici e privati, sempre con il 10%

Dal punto di vista geografico, gran parte dei posti lavorativi disponibili si troverebbe al Sud e nelle Isole (30,4%), seguiti dal Nord-Ovest (27,8%), Nord-Est (21,5%) e dal Centro Italia (20,3%). Sul piano regionale, invece, solo in Lombardia si concentrerebbe il 18% dell’intero fabbisogno nazionale, con circa 669.000 nuovi occupati nello scenario positivo.

Leggi anche: Intelligenza Artificiale, verranno creati 97mln di nuovi posti di lavoro

Assunzioni nella pubblica amministrazione nel 2024-2028

Entro la fine del 2028, la pubblica amministrazione italiana assumerà più di 742.000 nuovi impiegati. Circa 60.000 domande proverranno dall’espansione della domanda, mentre la restante parte servirà a sostituire i pensionamenti.

Gli ambiti in cui verrà assunto nuovo personale riguarderanno soprattutto i servizi generali e l’assistenza sociale obbligatoria (47%), l’Istruzione (33%) e la Sanità (21%).

E per quanto riguarda le imprese private?

Nei prossimi 5 anni le aziende recluteranno personale altamente specializzato. Si stima un netto aumento occupazionale di dirigenti, specialisti e tecnici, specialmente nell’ambito digitale e green.

Si osserverà, infatti, un interesse crescente verso professioni innovative legate alla digitalizzazione, alla tutela dell’ambiente e alla gestione responsabile delle attività economiche. I cosiddetti “Green Jobs” offriranno nuove opportunità occupazionali a chi desidera avviare un percorso professionale in questo ambito, possedendo competenze multidisciplinari orientate alla trasformazione ecologica della società.

Le imprese sono e saranno sempre più attente verso tematiche sociali come l’ambiente e, avere requisiti in tali ambiti, equivale ad avere una marcia in più.

Ciò deriva anche dall’introduzione dell’Agenza 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nel 2015. Il programma globale, mira a realizzare obiettivi di lungo periodo per rinnovare profondamente i sistemi gestionali, ecologici e sociali.

Tra i traguardi previsti, emerge un nuovo modello finanziario basato sull’economia circolare e sull’ecosostenibilità, pensato per guidare una rapida trasformazione verso pratiche più rispettose dell’ambiente.

Richieste occupazionali per indirizzi di studio

Circa il 46% del piano di assunzione del quinquennio 2024-2028, comprenderà lavoratori in possesso di una formazione secondaria tecnico-professionale. Il 38%, invece, riguarderà persone laureate o diplomate presso gli ITS Academy e le scuole di Alta Formazione Artistica, Musicale e coreutica. Solo il 4% sarà indirizzato a chi dispone di un Diploma di Istruzione Secondaria di Secondo Grado.

Nell’ambito della formazione terziaria, la domanda occupazionale sarà rivolta soprattutto a chi possiede un titolo di studio in ambito STEM (Science, Technology, Engineering, and Mathematics). Altre lauree richieste riguardano gli indirizzi di Economia e Statistica, Giurisprudenza, Ingegneria, Medicina, Informatica, Formazione e Scienze Motorie.

Le 7 lauree più richieste tra il 2024 e il 2028

Secondo le previsioni del Sistema Informativo Excelsior, gestito da Unioncamere, tra il 2024 e il 2028 le lauree in ambito scientifico, economico, giuridico, sanitario e formativo saranno tra le più richieste dalle aziende e dagli enti statali.

Questi percorsi di studio offriranno maggiori opportunità occupazionali, poiché il fabbisogno espresso dal piano evidenzia una forte domanda di professionisti dotati di competenze in questi settori.

Vediamo insieme quali sono le prime 7 lauree richieste, ordinate in base al numero più alto di posti lavorativi disponibili.

1. Economia e Statistica

In un mondo in continuo mutamento finanziario, il numero di laureati in economia e statistica richiesti dalle aziende è il più alto con 47.100 unità.

Una delle professioni più richieste nei prossimi anni sarà quella del consulente finanziario. Da semplice intermediario, diventerà un professionista che seguirà passo dopo passo la vita lavorativa dei propri clienti, offrendo percorsi di consulenza personalizzati e a lungo termine.

2. Scienze della Formazione

Secondo le previsioni Excelsior, tra il 2024 e il 2028, verranno assunte circa 43.550 persone nei settori dell’insegnamento e della formazione.

La scuola continuerà a essere un elemento chiave nel Paese e serviranno figure altamente specializzate per preparare le nuove generazione. Inoltre, l’aumento dei posti disponibili è dato anche dal bisogno di nuovi insegnanti per sostituire quelli che andranno in pensione.

3. Ingegneria (esclusa ingegneria civile)

La Facoltà di Ingegneria forma professionisti con competenze tecniche e scientifiche fondamentali per lo sviluppo di infrastrutture, tecnologie, energia, ambiente e innovazione industriale.

Gli ingegneri sono tra i profili più richiesti dalle imprese (38.500), grazie alle loro competenze versatili e alla capacità di gestire un contesto in continuo mutamente digitale e sociale.

4. Medicina e Professioni Sanitarie

In un futuro non troppo lontano, la richiesta di medici, infermieri e altri professionisti della salute aumenterà a causa dell’invecchiamento della popolazione e del ricambio generazionale nel settore sanitario.

Secondo le “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2024-2028)“, si libereranno 37.800 posti di lavoro per chi è laureato in Medicina o Professioni Sanitarie.

5. Giurisprudenza

I laureati in Giurisprudenza sono professionisti fondamentali per il funzionamento della pubblica amministrazione, delle imprese e del sistema legale italiano.

Anche in questo caso, molti dipendenti del settore giuridico e amministrativo andranno in pensione. Per questo, verrà richiesto un numero di circa 27.550 esperti in diritto, gestione delle istituzioni e relazioni politiche e sociali, anche in campo tecnologico e ambientale.

6. Ingegneria Civile e Architettura

Entro il 2028 ci sarà bisogno di migliaia di tecnici e progettisti capaci di lavorare su costruzioni pubbliche, opere di messa in sicurezza e riqualificazione energetica di edifici e spazi pubblici.

Saranno richiesti 14.000 laureati in Ingegneria Civile e Architettura per lo sviluppo di infrastrutture, edilizia sostenibile e rigenerazione urbana, principali aree di investimento del PNRR.

7. Scienze matematiche, fisiche e informatiche

Le facoltà di Scienze matematiche, fisiche e informatiche sono sempre più importanti per la gestione della sicurezza informatica, dell’analisi dei dati, dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione.

Le figure richieste (13.450) dovranno essere esperti in informatica, data science, intelligenza artificiale e modellazione matematica.

E le altre lauree?

Dopo le prime 7 lauree elencate nel report Sistema Informativo Excelsior, troviamo, all’ottavo posto, le lauree in ambito umanistico, filosofico, storico e artistico, con una richiesta di 11.600 profili.

A seguire, ci sono le lauree in Lingue e Scienze Biologiche, con 6.650 posti lavorativi disponibili e quelle nei settori agrario, agroalimentare e zootecnico, con una domanda di 4.950 unità.

Agli ultimi due posti, troviamo le Facoltà di Chimica e Tecnologia Farmaceutiche e Psicologia, con rispettivamente 4.450 e 4.300 opportunità lavorative.

Leggi anche: Chi sono i 25 Alfieri del Lavoro 2024 scelti da Mattarella? I sogni degli studenti migliori d’Italia

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Maria Ida Romeo
Maria Ida Romeo
Nata nel 2000, studiosa di giornalismo e amante del teatro, fa della comicità il suo sguardo sulla realtà. Sempre in bilico tra carta e scena, crede che le storie migliori nascano dagli imprevisti.

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