“Napoli è il terzo mondo d’Europa”. Parola del giornale francese Le Figaro che, in un reportage impietoso pubblicato lo scorso 3 ottobre, ha fatto un ritratto pittosto critico del capoluogo campano. Nello specifico, la giornalista Velèrie Segond, parlando delle elezioni amministrative che si stavano svolgendo in Italia, ha descritto la realtà quotidiana di Napoli in modo non certo lusinghiero, tessendo al contempo le lodi dell’allora candidato sindaco Gaetano Manfredi (che poi vincerà con ampio margine), descritto come “il Messia atteso da tutti”.
Già da qui si comprende il tono di tutto il servizio: una città che ha bisogno di un Messia è persa, quasi senza speranza. Ed è proprio così che il capoluogo partenopeo viene descritto: “Un luogo fatiscente e soffocato dai propri debiti”, sono le parole esatte riportate dal quotidiano d’Oltralpe. Nonostante l’indiscutibile fascino delle sue bellezze naturali, comunque riconosciuto, Napoli è descritta come una città piena di problemi endemici: la corruzione, i debiti, la camorra, l’inquinamento ambientale, il traffico paralizzante e, ancora, la scandalosa chiusura della Galleria della Vittoria. Tutti elementi che contribuiscono a farne il fanalino di coda d’Europa.
Reportage di Le Figaro su Napoli, Manfredi: “Giudizio ingeneroso, dobbiamo dimostrare di non essere così”
Cosa si salva di Napoli secondo Valèrie Segond? Pocchissimo. Oltre le già citate bellezze naturali, l’altro punto a favore riguarda lo sviluppo tecnologico, che ha fatto un passo avanti grazie al centro europeo di formazione per sviluppatori di app della Apple ubicato a San Giovanni Teduccio, in periferia. Per il resto, è tutto un disastro: servizi scadenti, lavori pubblici mai terminati (nonostante gli sforzi) e tanta povertà. C’è un uomo che però sarà in grado di risolvere i problemi, Le Figaro lo sottolinea: è Gateano Manfredi, oggi sindaco.
Una volta saputo dell’articolo di Segond, il primo cittadino ha detto a Radio Marte: “È chiaro che Napoli è una città che soffre tanto. Ma anche nella sofferenza è una città bellissima. Non dobbiamo mai dimenticare l’orgoglio e il coraggio dei napoletani che davanti a tante difficoltà sono stati sempre capaci di dare il meglio. Quindi è stato un giudizio molto ingeneroso. Noi coi fatti dobbiamo dimostrare che siamo ben altra cosa rispetto a quello che raccontano. E penso soprattutto ai tanti turisti, alle tante persone dall’estero, ai tanti amici che io conosco e vengono a Napoli con tanta passione e tanto desiderio. Significa che siamo ben altra cosa”.
Reportage di Le Figaro, Servillo e Sorrentino difendono Napoli
Napoletani fieri hanno immediatamente risposto all’articolo di Valèrie Segond su Le Figaro. Tra questi, Toni Servillo, che ieri in conferenza stampa per la presentazione del film “È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, ha difeso la sua Napoli e ha detto: “Non solo la amo profondamente, ma mi ritengo in debito costante nei confronti di quella è che l’eredità che ci consegna soprattutto nelle arti, fa sì che uno si augura per questa città sempre il meglio. Io non saprei vivere in nessun’altra parte del mondo. Amo, quindi, profondamente questo ‘terzo mondo’”.
Anche Paolo Sorrentino ha lasciato un commento sull’articolo di Le Figaro, seppur molto velocemente, dato che Napoli “si difende benissimo da sola”. Il regista ha detto: “Senza entrare in un terreno politico e sociologico, questa città se la cava egregiamente da tantissimo tempo. Non è facile diventare altro da quello che è”, ha concluso.
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