Muore sul lavoro a 18 anni. L’incidente si è verificato in un’azienda di Lauzaco. Si trattava dell’ultimo giorno di stage in un progetto alternanza scuola-lavoro dello studente 18enne Lorenzo Parelli.
Una putrella gli sarebbe caduta addosso, durante un intervento in carpenteria metallica nell’azienda meccanica Burinec. L’impatto è stato così violento da causargli la morte.
Sul posto sono intervenuti i sanitari con ambulanza ed elicottero ma per il giovane non c’è stato nulla da fare. Subito sono arrivati i genitori e dopo anche gli amici e i compagni di scuola.
Muore sul lavoro a 18 anni: chi era il ragazzo
Muore sul lavoro a 18 anni. La vittima dell’incidente Lorenzo Parelli stava frequentando, all’interno dell’Istituto Salesiano, un progetto di PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, la vecchia Alternanza Scuola-Lavoro).
Era residente a Castions di Strada. Lo stabilimento dove è avvenuto il dramma si trova a Lauzacco mentre la sede principale dell’azienda è a Buttrio, in provincia di Udine. Lo descrive così don Lorenzo Teston, direttore dell’Istituto Salesiano frequentato dal ragazzo:
Lunedì sarebbe rientrato al Centro per proseguire il percorso di formazione.
Dalle visite effettuate dal tutor per lo stage aziendale Lorenzo dimostrava di apprezzare l’esperienza, tanto da sognare un futuro in quell’ambito lavorativo.
Muore sul lavoro a 18 anni: le reazioni del mondo politico e sindacale
Tante le reazioni che ci sono state da parte di esponenti del mondo politico e sindacale. Il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra ha così commentato su Twitter:
Un fatto di una gravità inaudita, indegno per un paese civile, la morte sul lavoro di uno studente di appena 18 anni.
Lo stage in un’azienda dovrebbe garantire il futuro ad un giovane, non condurlo alla morte. Non ci sono parole per commentare questa tragedia orribile.
Mentre il governatore Massimiliano Fedriga e l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen hanno dichiarato, come riportato da Il Corriere della Sera:
È incomprensibile come ancora oggi si possano verificare episodi di questa gravità.
In questo momento però l’incommensurabile dolore sofferto dalla famiglia impone a tutti un rispettoso silenzio, in attesa che le autorità competenti ricostruiscano l’esatta dinamica di quanto accaduto.
Questa morte si va aggiungere alle tante morti bianche sul lavoro, come Luanda D’Orazio, l’operaia morta lo scorso anno anno, risucchiata in un orditorio.
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