Il miracolo di Teresa, nata in auto in una piazzola: “Troppa un’ora di distanza dall’ospedale”

La madre della bambina, Giuditta Frassoldati, 35enne residente a Finale Emilia, oggi può tirare un lungo sospiro di sollievo.

Asia Buconi
Asia Buconi
Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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La storia della piccola Teresa ha del miracoloso. La madre della bambina, Giuditta Frassoldati, 35enne residente a Finale Emilia, oggi può tirare un lungo sospiro di sollievo. La sua neonata – nonostante tutto – sta bene. E non era affatto scontato.

Si può parlare di miracolo perché tutto è andato bene, sia per mia figlia che per me – ha spiegato Giuditta – altrimenti dovremmo parlare di tragedia”. Ecco che cosa è successo.

La storia della piccola Teresa, “bimba miracolata” nata in automobile

La piccola Teresa – 3,015 di peso e 52 centimetri di lunghezza – è venuta alla luce all’interno di un’automobile, in una piazzola lungo la strada, proprio sotto al cartello stradale di Gorghetto. Per questo mamma Giuditta oggi parla di “bimba miracolata”.

Lei e il marito Dario Braida erano sulla strada per il Policlinico di Modena, ma la piccola era già pronta a venire al mondo. Così è nata all’interno di un’auto. “Il termine era il 18 agosto – ha spiegato Giuditta – ma Teresa evidentemente ha avuto fretta di nascere”.

La donna ha pure ammesso nell’intervista a Il Resto del Carlino: “Ora riesco a raccontare come sono andate le cose quasi con un sorriso perché tutto è finito bene, ma stanotte (ovvero ieri, ndr) non sono riuscita a chiudere occhio per l’adrenalina e pensando ai rischi che avremmo potuto correre”.

Il racconto della nascita della piccola Teresa: “Avere un ospedale a un’ora d’auto è un rischio”

Il racconto della nascita della piccola Teresa: "Avere un ospedale a un'ora d'auto è un rischio"

La mamma della piccola Teresa ha poi continuato il suo racconto facendo riferimento alla chiusura del Punto Nascita dell’Ospedale di Mirandola:

Da casa mia al Santa Maria Bianca sono 15 minuti di macchina: avremmo avuto tutto il tempo di arrivare in ospedale. Quando ho iniziato a sentire le prime contrazioni ci siamo subito messi in auto perché ci vuole almeno un’ora ad arrivare al Policlinico, traffico permettendo.

Sono partita per tempo, ma quello che è accaduto dimostra che qualsiasi cosa può capitare e avere un ospedale a un’ora minimo di auto è un vero e proprio rischio: per me, per la bambina e per tutte le altre mamme e figli che si potrebbero trovare in una situazione simile.

Tanto che la piccola Teresa è venuta al mondo molto prima dell’arrivo in ospedale. Giuditta Frassoldati ha continuato:

Ero convinta di arrivare al Policlinico per farmi fare il tracciato, poi a livello di Gorghetto mi si sono rotte le acque e le contrazioni si sono fatte più dolorose. Dario ha chiamato il 118: la Croce Blu di Mirandola è arrivata da San Prospero e nel frattempo si è attivata anche l’auto medica.

Ma quando sono arrivati la testina di Teresa era già uscita. Dario mi ha detto: ‘E’ fuori’. Con la seconda spinta è nata: tempo record, 10 minuti. I volontari della Croce Blu mi hanno caricata sull’ambulanza, in direzione Policlinico; è salito anche mio papà, Medico di Medicina Generale, che nel frattempo ci aveva raggiunto e ha sentito il cuoricino della bimba.

Ricordo che continuavo a ripetere ‘pensate alla piccola’ – ha concluso Giuditta – Gli altri due parti che ho avuto hanno presentato complicanze ed ero terrorizzata”. E, per la donna, la morale ricavabile dalla sua storia è solo una: “Chiudere il Punto Nascita a Mirandola è stato un grande sbaglio”.

Leggi anche: Scomparso l’1 agosto Samuele Giovanetti: “Il 25enne è stato finalmente ritrovato”

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Classe 1998, romana. Laureata in Scienze politiche e relazioni internazionali, ama l’attualità e la letteratura, ma la sua passione più grande è la sociologia, soprattutto se applicata a tematiche attuali. Nel tempo libero divora film e serie tv.
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