Microlearning per una formazione aziendale digitale

Perché il microlearning è la soluzione per i corsi di formazione.

Alfredo Polito
Alfredo Polito
Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.

Tanti dipendenti potrebbero scoraggiarsi all’idea di dover frequentare un corso di formazione online di cui non riescono a vedere la fine, per di più in un momento in cui si hanno mille altre cose da fare. La soluzione c’è: Microlearning!

Dare una definizione di Microlearning è piuttosto complicato: non perché sia un metodo complesso, ma piuttosto perché si tratta di un concetto articolato.

In questo articolo, Apprendoo ci aiuterà a fare chiarezza su quello che è diventato un vero e proprio trend della formazione aziendale digitale moderna.

Che cos’è il Microlearning?

Il Microlearning è un approccio di apprendimento basato sulla somministrazione di contenuti educativi a piccoli “bocconi”, in modo che risultino facilmente assimilabili. Queste unità autonome le une dalle altre possono essere completate in ogni momento, ovunque e in pochi minuti.

Questo tipo di apprendimento è diventato sempre più popolare negli ultimi anni grazie alla sua capacità di adattarsi ai ritmi di vita frenetici e alle esigenze personali di ognuno.

In questo articolo, esploreremo il concetto di microlearning, i suoi benefici e alcune delle sue applicazioni più comuni.

Quali sono le sue caratteristiche principali?

Partendo dal presupposto che il Microlearning risulta una metodologia di formazione efficace quando non si hanno né la necessità né il tempo di approfondire, bensì quando si ha bisogno di colmare una specifica mancanza – ci sono principalmente 4 aspetti che spiegano al meglio in cosa consista il Microlearning e che contribuiscono a definire il termine.

  1. Supporto alle prestazioni, ovvero qualcosa che ci viene in aiuto in un determinato momento per compiere un’azione nuova – come una sorta di tutorial utilizzabile a seconda delle necessità
  2. Apprendimento intervallato, in modo da consolidare i concetti attraverso la ripetizione e fissarli nel lungo termine
  3. Apprendimento contestualizzato, che fornisce contesti d’applicazione reali per far mettere in pratica ai discenti ciò che hanno appena appreso
  4. Apprendimento Just-in-Time, in quanto è accessibile ovunque – sia da mobile che da desktop – e in ogni momento in cui ne abbiamo bisogno. La brevità dei contenuti sicuramente favorisce questo tipo di modalità, creando una combinazione vincente

Di fatto, il Microlearning non coincide con ognuno di questi aspetti, ma ciascuno di essi lo caratterizza – andando a definire i contorni di una metodologia che si è rivelata vincente nell’ambito della formazione aziendale.

Si ottengono dei benefici concreti

“Il Microlearning aumenta la produttività.” È una frase che si sente dire spesso, ed è vera, ma cerchiamo di analizzarla.

Trasferire contenuti sotto forma di piccole pillole di nozioni – che si tratti di video, di podcast o di brevi moduli – è un ottimo modo per:

  • favorire la memorizzazione
  • disporre di informazioni nell’immediato

Va da sé che la possibilità di rispondere subito ad un’esigenza lavorativa, e dunque assicurare una continuità nelle proprie attività, rende il Microlearning un’alternativa più che valida rispetto alla formazione tradizionale.

Inoltre, i numerosi studi sull’apprendimento hanno dimostrato che gli esseri umani imparano meglio e di più quando si approcciano a lezioni brevi ma soprattutto pertinenti a ciò che stanno facendo in quel momento. Ciò significa che un altro elemento che rende il Microlearning una metodologia vincente è il fatto di avere un’immediata applicazione pratica e concreta.

Il metodo perfetto per chi deve imparare lavorando

Il Microlearning è una soluzione intelligente per la formazione aziendale, anche perché tiene conto del poco tempo che i dipendenti vi hanno da dedicare. Può essere difficile, infatti, frequentare un lungo corso di formazione nel tempo libero e frequentare lo stesso corso durante l’orario lavorativo – impattando così negativamente sulla produttività.

Gli imperativi sono essenzialmente due:

  • bisogna presentare contenuti di valore, che servono nel presente, ma che forniscono conoscenze e competenze che torneranno utili in futuro. Il coinvolgimento è un aspetto cruciale su cui puntare quando si parla di apprendimento
  • rendere i corsi mobile-friendly, in modo da permettere l’accesso da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento

L’apprendimento diventa dunque personalizzato, immediato e – soprattutto – flessibile.

La strategia con cui scendere in campo

Apprendoo lo dice da anni, ma è sempre meglio rinfrescare la memoria. Il passaggio dalla poco funzionale formazione aziendale tradizionale ad una moderna e Microlearning dev’essere studiato per evitare di sprecare risorse e per raggiungere gli obiettivi stabiliti.

Il primo passo è scegliere la giusta piattaforma e-learning su cui innestare i propri corsi. L’ideale sarebbe scegliere un LMS (Learning Management System) che offre la possibilità di gestire facilmente un gran numero di persone, di assegnare loro i corsi, di trovare questi ultimi con facilità e di accedervi da qualsiasi dispositivo. E perché no, anche qualche elemento di gamification per vivacizzare un po’ l’esperienza.

A questo punto, bisogna creare dei corsi degni di essere definiti Microlearning. E qui Apprendoo ci aiuta moltissimo. Le dritte fondamentali sono:

  • evitare il sovraccarico di informazioni e andare dritti al punto;
  • spendere poco tempo per il processo di creazione;
  • privilegiare la funzionalità

Grazie Apprendoo per aver dipanato la confusione relativa a questo popolare trend della formazione aziendale.

Alfredo Polito
Alfredo Polito
Si occupa di copywriting, project management e comunicazione per imprese e istituzioni. Per anni ha scritto su la Repubblica ed è autore del libro "La guerra del vino". Tramite Gramsci ha fatto suo il motto di Romain Rolland: pratica il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.

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